Grande Fratello, la madre di Zeudi Di Palma denuncia: “Ho subito minacce e calunnie. Sono preoccupata per mia figlia”

Al Grande Fratello la situazione è ormai fuori controllo. Da mesi le famiglie di alcuni concorrenti del reality condotto da Alfonso Signorini subiscono la persecuzione degli hater. Fanpage.it ha intervistato Mariarosaria Marino. La madre di Zeudi Di Palma è apparsa molto provata ma ha deciso di intervenire, anche legalmente, per mettere fine a una situazione ormai diventata insostenibile. Ha subito insulti, minacce, diffamazione e calunnie: "Vorrei che capissero che le famiglie non fanno parte di questo gioco. Dovrebbero essere lasciate in pace". Mariarosaria Marino, inoltre, si è detta preoccupata e ferita per gli insulti che sua figlia sta ricevendo sui social e che spesso si concentrano sul suo coming out e la dichiarata bisessualità:
Sono molto ferita e preoccupata per gli insulti sui social che hanno a che fare con la sessualità di mia figlia. Zeudi ha trovato il coraggio di liberarsi al Grande Fratello, ma non c'è stato nulla di programmato. Sono preoccupata per mia figlia e per tutte le ragazze e i ragazzi come lei che ancora oggi devono sentirsi giudicati per la loro sessualità. Inoltre ho dovuto parlare con i miei avvocati perché è accaduta una cosa molto grave che riguarda me.
Cosa sta succedendo?
Nel momento in cui Zeudi è diventata finalista, il mio cognome è stato accostato a quello di un clan mafioso. Questa situazione è intollerabile. Come è intollerabile che per una battuta, uno scherzo fatto da mia figlia all'interno della casa, si stia dicendo che Zeudi abbia acquistato la corona di Miss Italia. Miss Italia è un concorso onesto e serio. Mia figlia ha vissuto questo concorso con impegno e amore. E Scampia l'ha celebrata in un momento complesso della nostra vita che è quello del lockdown.
In questa sorta di guerra tra hater, ci stanno andando di mezzo le famiglie dei concorrenti che non sono coinvolte direttamente nel programma.
Io ci tengo a ringraziare Mediaset perché ha dato un'opportunità a Zeudi, ma non sono felice per come si stanno comportando sui social contro mia figlia, contro la mia persona e contro tutte le famiglie. Non ho mai parlato fino adesso per mantenere un equilibrio, però anche noi abbiamo ricevuto minacce, abbiamo subito diffamazione e calunnie. Per un bel po' ho dovuto tenere chiuso il mio profilo personale e poi ho dovuto limitare i commenti esterni (da parte di chi non segue la pagina, ndr) del profilo di mia figlia. Una cosa è il diritto di critica, un'altra è la diffamazione.
Purtroppo il "tifo" violento sta diventando un serio problema per il Grande Fratello.
Ma io non faccio parte del programma. Sono una mamma. Penso anche a tutte le famiglie degli altri concorrenti. Devono essere rispettate. Perché è uno stress emotivo, oltre a essere uno stress psicologico. Voglio ricordare che il Grande Fratello è un gioco. Noi famiglie siamo colpite emotivamente da tutto ciò. Ripeto, non è giusto. Troppe diffamazioni e calunnie.
Immagino sia difficile gestire questi attacchi personali.
Nella mia vita ho cercato di fare sempre del bene. Di fare volontariato, volontariato vero, senza fondi, senza nulla. Tutto questo mi sta facendo veramente male. Non voglio apparire, non ne ho bisogno. Non fa parte della mia natura. Vorrei solo far capire alle persone che le famiglie non fanno parte di questo gioco. Dovrebbero essere lasciate in pace.

Le famiglie dei concorrenti non sono responsabili in alcun modo delle dinamiche interne alla casa.
Ma assolutamente, noi siamo proprio distaccati. Io seguo mia figlia attraverso uno schermo, come tutti gli spettatori. Se mia figlia piange, piango anch'io.
Sua figlia è stata accusata di strumentalizzare la sua sessualità.
Preferirei non entrare nelle dinamiche del programma, ma una cosa voglio dirla. Molti ragazzi hanno preso Zeudi come esempio, per cui se viene accusata di queste cose, quell'accusa la sentono anche loro. Sono ragazzi che prima di esternare la propria sessualità devono attraversare le paure e il buio totale. Quando arrivano ad avere la forza, devono essere rispettati. È una battaglia che devono affrontare prima con se stessi. Non è possibile che dopo la debbano affrontare anche con la società, perché sono esseri umani e devono sentirsi liberi.
Sta pensando di creare uno sportello di ascolto.
È un lavoro che sto facendo con i miei colleghi e spero di riuscirci. Vede come sto emotivamente in questo momento? Anche le altre famiglie stanno come me, perché questo è un percorso molto duro. E anche gli altri parenti dei concorrenti devono sentirsi protetti psicologicamente.
Tra meno di due settimane potrà riabbracciare sua figlia.
Non vedo l'ora.
