Gli 80 anni di Giancarlo Giannini: “Non voglio festeggiare, preferisco pensare al futuro”
"No, non festeggerò, non sono tipo da anniversari, non mi importa del passato, penso al futuro, alle cose che posso ancora fare", così Giancarlo Giannini ha risposto a Corsera in merito al suo compleanno. Oggi 1 agosto 2022, l'attore compie 80 anni e il suo ascendente sul cinema internazionale non muta, così come quello sull'Italia, per la quale è cristallizzato nel settore delle eccellenze che rappresentano un vanto. Una vita fatta di enormi successi, l'amore di un pubblico che ha raggiunto un picco con gli straordinari film di Lina Wertmuller e non è mai calato, né in intensità né in costanza.
La perdita del 19enne figlio Lorenzo
Un percorso che è stato aggiunta ma anche perdita. Giancarlo Giannini ha dovuto fronteggiare l'innaturale esperienza della perdita di un figlio, che lo ha segnato inevitabilmente nel profondo:
Sono un uomo libero che non ha mai avuto santi in Paradiso, che continua a lavorare giocando, che ama la discrezione e la solitudine. Nella mia autobiografia ho raccontato anche il mio più grande dolore, la perdita di Lorenzo, mio figlio primogenito, morto nel 1987, a 19 anni, per aneurisma. Voglio cancellare questa parola. Un giorno, stranamente, mi aveva chiesto cosa c'è dopo la morte. Non sapevo come rispondere, gli raccontai una favola, immagina tanti colori nello spazio, esistono ma poi finiscono, è come una montagna da scalare, raggiungi altri colori. Gli raccontai la morte come una sensazione di conoscenza. Ero disperato ma non ho pianto, mi sono fatto forza anche per gli altri familiari, ho pensato che ha raggiunto la conoscenza, che sta meglio di noi che ci poniamo domande e non era solo una luce consolatoria.
Jack Nicholson, Servillo e Sorrentino: la visione del cinema
I film della sua carriera sono troppi da ricordarli tutti, troppo pochi rispetto quelli che ci si aspettava arrivassero: "Ne ho fatti 140, o 170, non lo so neanch’io. Diciamo che ne ricordo la gran parte" afferma lui, primo smemorato davanti una filmografia che ha segnato intere generazioni e continua a conquistarne altre. L'Italia ai suoi piedi, ma anche e soprattutto Hollywood, grazie anche alla carriera nel doppiaggio. Ha prestato la voce ai giganti della collina americana ma, su tutti, c'è un nome che ha fatto la differenza, così come ce ne sono due a farla nel nostro Paese:
Jack Nicholson è quello che più mi ha impressionato. L’ho doppiato non so quante volte, a volte bloccavo il doppiaggio dall’incanto con cui lo guardavo. È uno imprevedibile, folle, l’ho detto altre volte, con lui entri in un mondo parallelo. Un amico è Dustin Hoffman, ogni tanto ci mettiamo a parlare al telefono della decadenza del cinema, ma i talenti anche da noi non mancano: Toni Servillo, Paolo Sorrentino.