Giulia Luzi: “Tornerei a recitare ne I Cesaroni. Io e Micol Olivieri riunite grazie ai social”
C'è chi la ricorda per i brani cantanti per le serie Disney e chi per strada la ferma riconoscendo in lei il volto di Jolanda Bellavista ne I Cesaroni o di Giulia Biancofiore in Un medico in famiglia. Tutti, però, concordano su una cosa: Giulia Luzi è stata la loro infanzia. L'attrice, cantate e conduttrice radiofonica si racconta a Fanpage.it, dagli esordi nella recitazione fino alla sua partecipazione nel musical di Mare Fuori. Tra i ricordi più belli della serie ambientata alla Garbatella ci sono i momenti passati con Micol Olivieri: "Tra noi è nata un'amicizia vera, ci siamo riavvicinate grazie ai social". E sulla possibilità di tornare nella fiction, ammette: "Raccontare cosa è successo a Jolanda in tutti questi anni sarebbe molto bello, penso che anche il pubblico ne sarebbe molto felice".
Da giovanissima hai recitato ne "I Cesaroni". Eri consapevole di prendere parte ad un prodotto che sarebbe diventato cult?
No, sono entrata a far parte del cast dalla prima serie e nessuno di noi sapeva quello che sarebbe davvero accaduto e il successo così grande che avrebbe raggiunto. Dalla sceneggiatura, però, si capiva che sarebbe stato un prodotto forte, aveva i giusti requisiti. Quando leggevo il copione ridevo e la vicenda degli adulti e di noi ragazzi era raccontata molto bene.
Hai recitato anche in "Un medico in famiglia".
Sono entrata a far parte della fiction nella sesta stagione e già era un successone della Rai. Lì l'emozione è stata quasi doppia perché guardavo Un medico in famiglia nel lettone con i miei genitori mentre mia mamma era incinta di mia sorella, ho questo ricordo meraviglioso. Quando mi comunicarono che avrebbero voluto scrivere un ruolo per me e che mi avrebbero fatto anche cantare la sigla della serie per me è stata un'emozione enorme.
Sei stata anche la voce delle canzoni italiane di Miley Cyrus in "Hannah Montana", una "pietra miliare" di Disney Channel.
Quando mi fermano per strada la cosa più bella che mi sento dire è: "Tu sei stata la mia infanzia". Molti dei ragazzi che mi seguono non sanno quante canzoni ho cantato per la Disney e quando ne scoprono una nuova commentano stupiti: "Non ci credo, anche questa".
Raccontavi che recitare ne "I Cesaroni" a 12 anni è stato quasi un gioco. Quali sono stati, invece, momenti difficili che ti sono pesati durante le riprese?
Le riprese sono pesanti di per sé. Magari c'è una giornata in cui qualcosa va storto e i tempi si allungano e devi aspettare ore ed ore in camerino. Registravamo le stagioni al contrario e io e Micol Olivieri scherziamo sempre su questa cosa, cioè di quando recitavamo d'inverno per le scene estive e d'estate per quelle invernali. C'erano giorni in cui faceva un caldo atroce alla Garbatella e noi dovevamo indossare le pellicce. Però era un gioco, significava saltare la scuola per andare sul set. Non lo vivevo come un lavoro.
Iniziare a lavorare così giovane nel mondo dello spettacolo ti ha mai tolto qualcosa della tua adolescenza?
Sì, mi ha tolto del tempo da dedicare alla me adolescente ma allo stesso tempo mi ha dato anche tantissimo. Non ho rimpianti, rifarei tutto daccapo. Se inizi così giovane guadagni tanta esperienza. Capisci fin da subito come funziona questo mondo, partire presto è un vantaggio.
Di tutto il lavoro sul set, c'è un ricordo a cui sei più affezionata?
Ricordo le tante risate, soprattutto quelle con Micol. Io e lei siamo cresciute praticamente insieme, abbiamo lavorato fianco a fianco fin dalla prima stagione. Per un periodo abbiamo girato al mare a Fregene e pranzavamo in spiaggia. Alla fine delle riprese della quinta stagione, con gli altri ragazzi del cast siamo stati per tre giorni a Chianciano Terme. Quell'esperienza ha suggellato l'amicizia nata sul set.
Micol Olivieri è stata la persona con cui hai stretto di più. Raccontavi, però, che per un periodo vi eravate perse di viste. Come è successo il vostro riavvicinamento?
Grazie ai social. Mi è successa la stessa anche con Eleonora Cadeddu (Annuccia Martini della serie Un medico in famiglia, ndr). Io e Micol ci siamo iniziate a seguire su Instagram, quando dopo anni ci siamo riviste è stato come non essersi mai perse. Anche se abbiamo avuto esperienze di vita molto diverse se sei cresciuta insieme ad una persona basta poco. Da piccole avevamo condiviso un lavoro ed eravamo l'una la confidente dell'altra. Voglio molto bene sia a Micol che ad Eleonora, tra noi è nata un'amicizia vera. Oggi ci frequentiamo, ci sentiamo e continua il nostro legame.
Nelle interviste spesso fanno riferimento alla tua parte nella fiction i "Cesaroni". Hai mai provato il desiderio di scrollarti questo personaggio di dosso?
Non sento di avere questo problema. Io non ero tra i protagonisti, il mio personaggio era una comparsa e poi è cresciuto perché è piaciuto molto. La mia fortuna è stata fare tanti lavori diversi, per questo non mi sento incollata a quel ruolo. Sono consapevole, ovviamente, che le persone per strada mi fermano spesso per I Cesaroni e che la fiction è stato la partenza di tutto.
A novembre cominceranno le riprese per "I Cesaroni 7". Torneresti sul set?
Con una sceneggiatura adatta e vedendo uno sviluppo del mio personaggio, sì. Raccontare cosa è successo a Jolanda in tutti questi anni sarebbe molto bello e penso che anche il pubblico ne sarebbe molto felice.
Subito dopo "I Cesaroni" sei stata protagonista di Romeo e Giulietta.
Ho dovuto lasciare I Cesaroni per fare Romeo e Giulietta ma anche questa è una scelta che non rimpiango. Fare il musical era il mio sogno fin da bambina.
Un'esperienza lavorativa completamente diversa. Come è stato per te recitare e cantare dal vivo?
È stata l'esperienza più totalizzante del mio percorso artistico, fatta anche in un'età delicata. Feci il provino diciottenne e conclusi l’ultima tournée a 24 anni. Sono stati anni importanti di sviluppo artistico e umano, è stata la prima volta che mi sono staccata dalla mia radice familiare.
Sei mai stata vittima dell'ansia da palcoscenico?
Sì, alla prima all’arena di Verona con 12mila persone pensai: "Sto per svenire". Il giorno successivo andammo in diretta su Rai 2, David Zard è stato un pazzo a permettere questa cosa. Fu un rischio mandarlo in onda alla seconda replica, a teatro c'è bisogno di rodare uno spettacolo, di farlo girare. Ho la fortuna di vivere questo lavoro con grande gioia e di sentirmi a casa sul palcoscenico. L'emozione c’è e guai a non averla. Se non la sentissi più significherebbe che non provo più niente e non potrei fare questo lavoro. Più che ansia la chiamerei adrenalina positiva, non mi fa tremare le gambe ma mi dà carica.
Dodici anni dopo da quell'esperienza hai preso parte al musical di "Mare Fuori", un altro prodotto destinato a diventare un cult. Che cambiamenti hai visto in te e nel pubblico?
Ora ho trent'anni ma la passione è la stessa. Mi sono sentito all'altezza dell'impresa anche se ho dovuto lavorarci molto. La sfida è stata proprio questa: tornare a teatro con un ruolo parecchio diverso da quello che avevo lasciato, anche per sorprendere il pubblico. Il riscontro è stato positivo.
Preferisci essere apprezzata come attrice o come cantante?
Difficile rispondere. A me piacerebbe proseguire con questo percorso poliedrico. Nella mia vita si sono incastrati una serie di elementi che mi hanno permesso di "divertirmi" in tanti campi diversi. Non so se ho avuto fortuna, sono capace o semplicemente ho ricevuto delle possibilità, ma sta succedendo. Mi piace navigare in tante acque che fanno parte dello stesso mare: quello dell'arte. Vorrei essere apprezzata come artista completa.
Da chi pensi di aver preso il talento artistico?
Da papà, è un appassionato di musica. In me ha riconosciuto la dote del canto da piccola, in macchina a tre anni già facevo le armonizzazioni sulle canzoni di Giorgia. Lui che ha un orecchio allenato aveva capito che c'era della sostanza. Insieme a mia madre mi ha sempre aiutata ad emergere. La mia famiglia mi sostiene tantissimo.
A differenza di Micol Olivieri sei molto più restia a parlare della tua vita privata, cosa ti tiene lontano dai riflettori?
Racconto la mia vita seguendo regole che detto io. Non mi piace mettermi di fronte a un telefono a mostrare ogni particolare della mia vita. Su Instagram preferisco condividere il mio percorso artistico, poi pubblico anche foto della mia famiglia e del mio compagno ma senza entrare nel profondo. Sono gelosa del mio privato.
Da anni sei fidanzata con Davide, come è nato il vostro amore?
Ci siamo conosciuti molti anni fa ad una festa di un nostro amico in comune. Io avevo 17 anni e lui 19. Quella sera mostrò interesse nei miei confronti ma ero fidanzata. Dopo anni mi contattò e mi chiese di vederci. Io ero titubante perché non ci sentivamo da tempo, parlavamo solo tramite messaggio perché l'approccio era stato via social. Decisi di seguire l'istinto. La prima volta che ci incontrammo ci abbracciamo. Da quel momento non ci siamo mai più lasciati.
I social ti hanno riavvicinata a Micol e ti hanno fatto trovare l’amore.
È vero, devo ringraziarli. Dei social non mi piace il meccanismo con cui si usano, odio la cattiveria presente, la facilità con cui tutti si sentono in grado o in dovere di dire la loro su tutti i temi del mondo. Non mi sento di demonizzarli però non penso debbano fare parte della nostra vita giorno e notte.