Giulia D’Aloia, Anna in La voce che hai dentro: “Spero in una seconda stagione, c’è molto da raccontare”
Ne La voce che hai dentro, la nuova appassionante fiction di Canale 5, Giulia D'Aloia interpreta la giovanissima e caparbia Anna Ferrara, figlia di Michele che ha il volto di Massimo Ranieri, e unica ad aver accolto a braccia aperte suo padre, dopo i dieci lunghi anni in carcere. Giovanissima, originaria di San Lupo in provincia di Benevento, ha sempre sognato diventare un'attrice, almeno da quando lei ricordi: "Da quando vedevo la tv con mia nonna, mi incantavo davanti ai film" racconta a Fanpage.it, parlando anche della serie che le ha permesso di avere il suo primo ruolo davvero importante. Tanti i sogni nel cassetto e altrettanti sono i progetti di cui, però, ancora non è dato sapere.
Giulia, come è stato rivedersi in tv nel primo ruolo importante?
È stato veramente emozionante. Inoltre sto ricevendo messaggi di stima, affetto, da conoscenti e non, tutto questo è davvero incredibile. È la prima volta che provo una sensazione così totalizzante.
Il tuo personaggio, Anna, si distingue subito per non aver mai messo in dubbio l'innocenza di suo padre Michele e si batte per lui. Cosa la spinge a credergli così ciecamente?
Nonostante sia la piccola di casa è l'unica che si batte con ostinazione per dimostrare l'innocenza del padre, arriverà a condurre una sorta di indagine personale. Per preparare Anna mi sono chiesta proprio questa cosa, quale fosse il motivo che la spingesse così tanto a fidarsi del padre e credo che sia dovuto al fatto che Anna sia una ragazzina che ha bisogno di risposte.
E dove le troverà?
Ha tantissime domande come tanti ragazzi della sua età, ha bisogno di risposte e le va a cercare in quelle che crede siano le costanti della sua vita e cosa più di un genitore, di un padre, può esserlo? Era solo una bambina quando suo padre finisce in carcere per l’omicidio di suo nonno, è l’unica ad andarlo a trovare e una volta uscito a battersi con forza vicino a lui, perché lo vede come una colonna importante della sua vita, una certezza.
Hai attinto dal rapporto con tuo padre per ricreare quella complicità sul set?
Qualcosina sì. Grazie al cielo non ho tragedie in famiglia così importanti, però ho provato a riportare sul set la stima che ho con mio padre. Ovviamente non è difficile provare stima nei confronti di un grande totem dell’arte italiana come Massimo Ranieri e devo dire che si è creata una bella sinergia tra noi due attori, oltre che tra i personaggi.
L'hai detto tu stessa, Massimo Ranieri è un'icona dello spettacolo italiano. Cosa hai imparato stando al suo fianco?
Sicuramente è stato un lavoro incredibile, ma una cosa in particolare che mi ha insegnato Massimo è l’umiltà. Alla fine è una caratteristica che appartiene solo ai più grandi. Mi ha fatto capire molte cose. L’ho trovato un artista estremamente gentile e disponibile con me, e sono grata per questo.
Hai tribolato molto per avere questo ruolo?
Anna Ferrara è sicuramente il ruolo più carico di sfaccettature che io abbia interpretato, ma anche il più complesso della mia carriera appena iniziata. Devo dire che è stato un processo lunghino, durato mesi, finché è arrivata la fatidica chiamata del mio agente. Avevo ottenuto il ruolo e ne sono stata felice, perché nel frattempo mi ero affezionata.
Cos'è che ti è subito piaciuto di questo personaggio?
Mi piaceva l’idea di raccontare un personaggio così in evoluzione, così intenso dall’inizio alla fine della storia. Credo che Anna abbia tanto da dire e da ispirare alle generazioni dei ragazzi che magari si sentono, chi prima chi dopo, in dubbio su tante cose.
Michele Rosiello, tuo fratello sul set, in un'intervista ha affermato che la fiction contribuisce a regalare un'immagine positiva di Napoli. Sei d'accordo?
Sono assolutamente d’accordo. È chiaro che Napoli è una città che fortunatamente, piano piano, sta emergendo dal punto di vista televisivo, artistico, è proprio l’anno di Napoli, abbiamo anche vinto lo scudetto. Ma credo che La Voce che hai dentro, racconti una città di cui si parla poco, una Napoli di valori antichi e che si racconta soprattutto attraverso la musica.
Un aspetto non scontato visto che anche nel settore musicale, la "napoletanità" si sta affermando.
È venuto fuori che la musica napoletana, in generale la lingua napoletana in musica pare essere molto più internazionale, paradossalmente, dell’italiana.
Il personaggio di Anna instaura un rapporto particolare con la cantante Regina (La Nina ndr.). Ce lo racconti?
Nella vita di Anna l’incontro con la cantante Regina è uno dei punti chiave, di svolta, nel processo che avvia di crescita personale, di auto consapevolezza. È un qualcosa che accade anche nella vita, ci sono delle persone che ce la cambiano, un pochino, ci sono degli incontri che poi ricordiamo con più chiarezza rispetto ad altri. E succede proprio questo, il rapporto con Regina si evolverà nel corso delle puntate e sarà fondamentale per Anna affinché possa comprendere delle cose di sé.
Anna desidera affermarsi nel mondo della musica, mentre Giulia ha sempre sognato di fare l'attrice?
Sin da quando io ricordi il mio desiderio è sempre stato quello, poi ho avuto dubbi perché non sapevo bene come arrivarci, anche perché nella mia famiglia il mondo dello spettacolo è totalmente sconosciuto. Avevo questo sogno da sempre, da quando vedevo in televisione con mia nonna i programmi, le serie televisive, i film, mi piace pensare che ogni piccolo successo nella mia vita, sia un piccolo step che si avvicina di più ai miei sogni.
Ti sei diplomata in una delle scuole di teatro più prestigiose d'Italia, l'Accademia d'arte drammatica, è stato faticoso entrarci?
Ero appena uscita dal liceo, 18 anni e per me è stata un po’ una scommessa. Ci ho creduto tantissimo, ho fatto un primo tentativo nella speranza che andasse bene ed è andata. Probabilmente in me hanno visto un foglio bianco, qualcuno desideroso di imparare.
Ad oggi, ci sono dei ruoli che speri di poter interpretare quanto prima?
Innanzitutto mi piacerebbe tantissimo interpretare un ruolo d’epoca, tornare indietro nel tempo, e poi un altro sogno è quello di inserire il canto in un progetto, a me piace molto cantare, quindi eventualmente un musical. Anche se, piccolo spoiler, canterò anche in una puntata de La Voce che hai dentro.
C'è margine, secondo te, perché si faccia anche una seconda stagione?
Credo proprio di sì e lo spero. La fiction si chiude, ma il segreto è lasciare sempre le storie dei personaggi in potenza, anche la vita è così, le nostre storie possono sempre evolversi, quindi mi auguro di poter dare di nuovo voce ad Anna.
Ci sono nuovi progetti all'orizzonte?
Fortunatamente ci sono delle cosine, ma è davvero prestissimo per parlarne. Però una cosa ci sarebbe.
Di cosa si tratta?
Mi sto per laureare. È una cosa che mi ha accompagnato in questi anni, sto facendo la magistrale di storia dell’arte, ho finito gli esami, sto ultimando la tesi e ad ottobre dovrei discuterla. Ho scelto l'università di Parma, perché i miei genitori ora vivono lì, essendo non frequentante era l’occasione di tornare ogni tanto a casa, per dare gli esami e un saluto ai miei genitori, quando capitava.
Hai poco più di vent'anni, ora che hai iniziato a lavorare nel mondo dello spettacolo, com'è cambiato il tuo rapporto con i social?
Ho un rapporto abbastanza lunatico con i social, li utilizzo tanto per pubblicizzare il mio lavoro e probabilmente meno per questioni personali. Nonostante il lavoro che faccio sono una persona estremamente riservata, è bello condividere momenti divertenti, conviviali sui social, però i momenti più belli della vita sono sempre altrove.
La fiction ha un nome piuttosto evocativo, La voce che hai dentro. Ecco, cosa dice a Giulia quella voce?
Mi dice di essere grata e di ricordarmi un po’ di più quello che ho fatto. Andando avanti si perde un po’ di vista il percorso che si è fatto per arrivare a raggiungere i propri obiettivi.
C'è un aneddoto dal set che custodisci?
Più che un aneddoto è una curiosità. Con l’attrice strepitosa che interpreta mia madre, Maria Pia Calzone, spesso abbiamo riso del fatto che lei è originaria di Benevento come me, e quindi dicevamo entrambe di essere due streghette. Si dice che le donne di Benevento siano delle streghe, che abbiano questa magia un po’ stregata negli occhi.
E ti senti un po' strega?
Credo di avere un istinto un po’ da streghetta (ride, ndr).