Giovanni Muciaccia: “Fatto fuori dalla Rai senza motivo. Mi proposero l’Isola dei Famosi, ho sempre rifiutato”

Giovanni Muciaccia si è raccontato in una lunga intervista per raccontare il suo nuovo spettacolo teatrale, dal titolo Ieri, oggi e domani, ripercorrendo anche la sua carriera come volto della tv per ragazzi, con il suo indimenticabile Art Attack. In tv manca da un po', però non gli manca: "Non vivo con l'attesa della telefonata, ho capito presto che le cose non sono eterne, anche se sei raccomandato".
Giovanni Muciaccia allontanato dalla Rai
Da quando lo abbiamo visto per la prima volta, nel 1998 su Disney Channel, Giovanni Muciaccia non è cambiato di una virgola, capelli impeccabili e in perfetta forma, conseguenza di uno stile di vita salutare come racconta al Corriere: "Con mia moglie e i nostri due figli abitiamo a Formello, nella campagna fuori Roma, abbiamo le nostre prugne e le nostre olive, compriamo solo alimenti bio e cuciniamo sempre. Io non fumo, mangio carne e bevo vino una volta a settimana, evito i dolci. Mi alleno in casa e vado a correre sulla via Francigena". Abitudini costruite negli anni, durante i quali è stato lontano dalla tv, sebbene il conduttore non abbia mai capito davvero il perché lo abbiano mandato via dalla Rai, quando era al timone di due programmi per ragazzi, anche piuttosto seguiti:
Ci sono rimasto malissimo quando sono stato fatto fuori dalla Rai: mi aggiravo come uno zombie tra viale Mazzini e viale Clodio, come se mi avessero tirato due sberle. Era Natale 2019. Ho avuto la sfortuna di imbattermi in un direttore di rete, Carlo Freccero, che in un anno ha deciso di chiudere 10-12 programmi immotivatamente. Io all’epoca stavo facendo Cinque cose da sapere e La porta segreta: niente, spazzato via tutto. Non avendo paracadute politici mi sono ritrovato a casa: è stato uno choc, una forma di violenza. Penso che un direttore non debba avere il potere di chiudere all’improvviso programmi di divulgazione, che dovrebbero essere nello statuto della tv pubblica
Muciaccia non ha mai avuto modo di chiedere chiarimenti per l'accaduto: "Non l’ho mai incontrato di persona, non ho mai ricevuto nemmeno una telefonata: credo sia molto scorretto quello che ha fatto, le persone nella vita vanno affrontate, non ci si può arroccare dentro a una torre così".
Il successo di Art Attack e risparmi conservati col programma
Trovatosi improvvisamente senza lavoro non si è perso d'animo. Negli anni in cui lavorava assiduamente con Disney Channel e poi con la Rai, era riuscito a costruirsi nuovi interessi e anche a risparmiare sapendo che, con un lavoro altalenante come quello nel mondo dello spettacolo, poteva aver bisogno di un gruzzolo da cui attingere:
Per fortuna mi ero già organizzato una vita, mi sono detto che doveva andare così e mi sono dedicato ad altro: libri, spettacoli. Alla fine vivo ancora di Art Attack perché da quando ho iniziato il programma mi sono messo a studiare l’arte, e oggi la divulgo attraverso gli spettacoli teatrali e le ospitate che faccio tra festival ed eventi. Ho un pubblico di tre generazioni super affezionato che mi segue. Ai tempi di Art Attack ho guadagnato ma anche risparmiato, sono stato saggio. Avevo già avuto momenti difficili: nei primi anni ’90 a Roma, quando facevo lavoretti saltuari tra teatro e tv, mi sono trovato completamente senza soldi. Per andare avanti ho venduto la telecamera e la moto. Quell’esperienza mi ha insegnato l’importanza del risparmio, soprattutto in un mestiere come il mio, che va a periodi.
Quella di Art Attack "fu un’avventura stranissima" dice Muciaccia che aggiunge: "Dal 1998 al 2005 giravo per due mesi l’anno a Londra. Nessuno capiva l’italiano, per far fare gli stacchi di camera dovevo indicare gli oggetti. C’erano conduttori da ogni parte del mondo, tutti nello stesso posto per girare lo stesso format". Successivamente, quando il programma fu ripristinato, fu l'unico ad essere richiamato: "Perché in Italia Art Attack era associato a me e fisicamente ero rimasto uguale" .

"Non ho mai accettato reality come l'Isola dei Famosi"
Eppure anche quando ha avuto la possibilità di tornare in televisione, partecipando magari a reality, non ha mai accettato qualcosa di cui non fosse convinto e ha spiegato il perché:
Ho detto una marea di no nella mia vita, reality tipo L’Isola dei famosi me l’hanno proposto 4 volte. Non lo farei mai perché non si mangia, per me impensabile, e poi perché non è un’esperienza secondo me professionale. Non giudico chi fa questi show, ho avuto una grande lezione di vita una volta: giudicai un collega che si spogliava in pubblico per un reality, poi lo ritrovai in un ospedale oncologico pediatrico con un figlio ricoverato. Quindi: ognuno fa quello che vuole, ma penso che quel tipo di programmi li accetti se hai sperperato tutto e ti servono soldi.