Giovanni Floris: “Meloni è sulla difensiva, usa toni eccessivi e non rendono merito al suo percorso”
Con l'inizio di settembre, ripartono anche i programmi tv dopo la pausa estiva. Tra i talk che torneranno in prima serata, soprattutto per affrontare la spinosa tematica del voto, in vista delle elezioni del 25 settembre, c'è anche diMartedì con Giovanni Floris, in prima serata su La7. In un'intervista rilasciata al Corriere della Sera, il giornalista ha dato la sua visione dell'attuale campagna politica e del quadro che emerge, dopo settimane di comizi e ospitate televisive, dei principali esponenti politici.
Giovanni Floris sulle elezioni politiche
In più di vent'anni di carriera Giovanni Floris ha avuto modo di affrontare le varie evoluzioni della classe politica italiana, attraversando legislature, cambiamenti, e accogliendo nuovi volti pronti a rappresentare il Paese. Ma le elezioni del prossimo 25 settembre, sembrano avere dei connotati diversi dal solito: "La destra è sempre stata allegra e vincente, ha sempre comunicato positività. Quest’anno invece è piuttosto cupa, e, per la prima volta, evidentemente divisa, nonostante formalmente si presenti unita". L'opinione più chiara, il giornalista ce l'ha su Giorgia Meloni che pur essendo il volto di queste elezioni politiche, la favorita dei sondaggi, ha assunto in queste settimane l'atteggiamento di chi, invece che sentirsi la vittoria in tasca, sta sulla difensiva:
È la protagonista di queste elezioni, ma è spesso sulla difensiva, usa toni eccessivi. Ha un modo di porsi che non rende merito al percorso che ha compiuto. Ha ammorbidito e ampliato i contenuti del suo messaggio, ma fa fatica a cambiare l’atteggiamento, la postura. È facile immaginare che la Meloni debba temere più i suoi alleati che non i suoi avversari. Salvini e Berlusconi hanno avuto molto potere, lo devono cedere a lei: una leadership tra l’altro femminile, una novità che li rende ancora meno moderni, e necessariamente li marginalizza
Il ritorno di diMartedì
Torna diMartedì e torna anche la satira accompagnata al dibattito politico. In questi anni tanti sono stati i protagonisti del talk di La7, che hanno raccontato l'attualità in maniera sarcastica ironizzando tanto sulle luci quanto sulle ombre, specialmente queste ultime, del Paese, senza farsi sfuggire l'opportunità di fare qualche battuta sullo stesso Floris:
Crozza è un artista insuperabile, così come lo sono Luca e Paolo, che tra l’altro indossano il programma come se fosse il loro abito da sempre. Hanno avuto da Maurizio un’eredità importante, e l’hanno gestita alla grande, riportando la satira ad avere peso politico. Dell’imitazione di Crozza ho un poster in ufficio: eccezionale. Ho anche alcune magliette di Gene appese dietro la scrivania.