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Giorgia Rossi: “Vittima di pregiudizi, DAZN mi stima. Nessuna sfida con Sky, noi abbiamo le partite”

Giorgia Rossi presenta in un’intervista a Fanpage.it il nuovo programma di Dazn da lei condotto, il Dazn Serie A Show. “Sarà un mix di sport e tecnologia”, ha spiegato, e non farà concorrenza a Fabio Caressa e il suo Sky Calcio Club: “Noi abbiamo le partite, loro no”.
A cura di Gaia Martino
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Inizia con il derby di Milano, nella quinta giornata di campionato, la nuova avventura di Giorgia Rossi, pronta per Dazn Serie A Show, il nuovo programma della domenica sera a lei affidato. La giornalista e presentatrice televisiva per la nuova stagione calcistica abbandona il campo e torna alla conduzione di un programma, proprio come faceva a Mediaset, azienda della quale ha fatto parte dal 2013 al 2019. A Fanpage.it ha presentato Dazn Serie A Show che si distinguerà dal Sunday Night Square, in onda lo scorso anno, e anche dal Sky Calcio Club di Fabio Caressa. Infine, ha precisato di non essere mai stata vicina all'addio alla piattaforma streaming in questa estate di "cambiamenti" per l'azienda.

Pronta per questa nuova avventura televisiva?

Fatte le ultime prove, si parte finalmente.

Hai già messo in pratica qualche rito scaramantico prima della diretta?

Non sono molto scaramantica, non ho particolari riti. Però faccio sempre le stesse cose, come ad esempio vado in bagno 5 minuti prima della diretta.

A differenza dello show di Marco Cattaneo dello scorso anno, il Sunday Night Square, in Dazn Serie A show cambierà qualcosa?

Lo studio, sicuramente, offrirà un'esperienza diversa perché sarà virtuale. Vogliamo far vivere un'esperienza immersiva. Ci sarà anche una nuova dimensione per le analisi calcistiche grazie alla realtà virtuale aumentata. Lo show diventa un mix di sport e tecnologia che si fondono in pieno stile Dazn. Poi, i tifosi saranno ancor di più al centro del nostro racconto.

In che modo?

Avranno la Fan Zone, dove potranno interagire. Poi stiamo studiando come dargli la possibilità di dar voce alle loro curiosità, alle loro domande. Bisogna seguirlo fino all'ultimo il programma.

Chi sarà con te, in studio?

Nella prima puntata avremo un super ospite, Bobo Vieri, poi Ciro Ferrara, Massimo Ambrosini. Per il derby abbiamo Bobo e Ambra (Ambrosini, ndr) che sono perfetti. Poi Ciro Ferrara racconterà anche quello che è accaduto in Juventus-Napoli. Ci proietteremo su tutti i temi caldi del campionato.

Ci sarà anche quest'anno la rubrica Open Var.

Sì, con Gianluca Rocchi che sarà il protagonista del debutto. Open Var è stata una sorta di rivoluzione perché tutti si sono avvicinati a quello che sembrava un mondo complicato da scardinare.

Prima di approdare a Dazn, hai lavorato a lungo in Mediaset. Cosa hai portato con te da quella realtà?

Ho portato sicuramente tanta esperienza, poi la capacità di capire il percepito di chi hai a casa. Ho imparato a districarmi negli studi televisivi cercando anche di creare una squadra empatica. Credo che sia fondamentale lavorare in un bel clima e questo spirito cercherò di portarlo anche nella nuova trasmissione.

È stata un’estate di cambiamenti in Dazn. Diversi colleghi sono andati via. Tu sei mai stata vicina alla possibilità di lasciare l’azienda?

No, non c'è mai stata questa possibilità. Ho sempre avuto un ottimo rapporto con tutti all'interno di Dazn. Sento la stima da parte della dirigenza, mi hanno affidato il programma di punta. È stato un passaggio naturale avvenuto in un momento in cui si sono incastrate determinate situazioni che hanno portato l'azienda ad offrirmi questa grande opportunità.

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Come vi siete preparati per far fronte alla concorrenza del Sky Calcio club di Caressa?

Non parlerei di concorrenza. Siamo due realtà completamente diverse, anche nel modo di raccontare calcio e rapportarci ai temi del weekend. Mi piace l'approccio che hanno loro. Stimo Fabio Caressa, è un bravissimo conduttore e telecronista. Credo che i nostri siano due prodotti diversi. In Dazn abbiamo la partita, loro no. Lo stile, il flusso saranno diversi, anche nel modo di raccontare i temi. Ognuno si distinguerà per le proprie caratteristiche. Non credo sia una sfida, credo che sia un'opportunità in più per i telespettatori di avere scelta.

Quanto il mondo dello sport in tv, secondo te, valorizza il talento femminile al di là dell’aspetto fisico?

Negli ultimi anni si sono fatti passi avanti, in questo anche la mia azienda fa da esempio. Ci sono tante donne che hanno competenze e capacità di parlare di questa materia, che è apparentemente più maschilista. Si devono fare altri passi avanti, ma credo che l'aspetto estetico non basti da solo, alla lunga esce fuori la discriminante. Però, dico sempre che le opportunità devono essere date a tutti, senza fare una distinzione di genere. Poi è il campo a valutare.

Credi ci sia un modo per combattere lo stereotipo?

Credo che sia impossibile da abbattere. Credo sia possibile, però, combattere i pregiudizi, con il lavoro, con la dedizione, la passione.

Hai parlato, lo scorso luglio, di come le donne, superati i 40 anni, facciano fatica a continuare a lavorare nel mondo del calcio. Hai fatto l'esempio di Ilaria D'Amico e dichiarato che sei stata anche tu vittima di pregiudizi. A cosa ti riferivi?

Probabilmente Ilaria (D'Amico, ndr) ha scelto la sua strada, essendo in gamba e talentuosa. Ha fatto una bellissima carriera. Ci tengo a precisare che ho citato lei solo per fare un esempio di donna che ha superato i 40 anni. Sono stata vittima di pregiudizi, alcuni li ho abbattuti, altri meno, ma non mi hanno mai interessato. Da ragazza forse ci facevo caso, ora non più. Mi soffermo sulle critiche costruttive.

Ci sono state donne che ti hanno ispirato nella tua vita e carriera professionale?

Sicuramente Ilaria D'Amico è una di queste, è una fuoriclasse. Apprezzo tanto anche Anna Billò, una professionista indiscussa, e la tenacia di Paola Ferrari.

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In passato hanno dipinto te e Diletta Leotta come rivali. Che rispondi?

Non è assolutamente vero. Ci divertiamo tanto insieme, quando ci vediamo facciamo lunghe chiacchierate. Non ci incontriamo spesso per motivi lavorativi o personali, ma quando ci vediamo abbiamo un ottimo rapporto. La stimo tanto, ha capacità uniche ed è molto determinata, centrata.

Cosa ti ha fatto avvicinare al mondo dello sport?

La mia famiglia, la voglia di conquistare il nonno e il papà. Facevamo viaggi dalla casa al mare a Roma, sentivo le partite alla radio.

Non ha mai pensato ad un piano B?

Non ho mai mollato la mia passione. Mio padre diceva "Trova il posto fisso". La voglia di provarci era troppo grande, non mi sono mai arresa.

Ho letto in un'intervista che hai rilasciato al Corriere nel 2018 che “non avevi ancora ricevuto proposta di matrimonio” dal tuo compagno, Alessio Conti. Alla fine è arrivata?

Giorgia Rossi con il compagno Alessio Conti (foto Instagram)
Giorgia Rossi con il compagno Alessio Conti (foto Instagram)

No, non è mai arrivata. Però entrambi stiamo bene così. Non sono cresciuta con l'idea delle nozze, ma con il pensiero di voler condividere con la persona che amo ogni momento, al di là del matrimonio, dei figli. Per ora non è arrivata, ma va bene così. Non sono per i legami scritti, ma per quelli vissuti.

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