video suggerito
video suggerito

Giorgia a X Factor: “Non sono Cattelan, ma sto imparando. La priorità con Emanuel Lo è nostro figlio”

Giorgia racconta in un’intervista a Fanpage.it l’avventura alla conduzione di X Factor 2024: “Mi sento piccola rispetto ai veri conduttori, ma volevo mettermi alla prova”. L’esperienza televisiva non fermerà il suo percorso artistico: “Cantante e conduttrice? Due strade parallele”. E sul rapporto con Emanuel Lo, insegnante del talent concorrente, Amici: “Nel nostro lavoro devi mettere in conto di essere parte dello spettacolo”.
A cura di Sara Leombruno
380 CONDIVISIONI
Immagine

Dopo una carriera che va avanti da oltre trent'anni, Giorgia è considerata una delle voci più amate nel panorama musicale italiano. Adesso, però, è pronta a mettersi in gioco con un'esperienza del tutto fuori dalla sua comfort zone: quella della conduzione di X Factor 2024. A pochi giorni dall'inizio dei Live Show, a Fanpage.it la cantante racconta cosa significa per lei ricoprire questo ruolo: "Volevo fare un'esperienza diversa e vedere se ne fossi stata capace, ma non mi si può paragonare a Alessandro Cattelan. Mi sento piccola rispetto ai veri conduttori". E sul rapporto con Emanuel Lo, che è uno degli insegnanti di ballo di Amici, il talent concorrente: "Se lui va bene io sono felice e lui per me, la priorità resta nostro figlio Samuel".

Molti fan ti avrebbero voluta tra i giudici. Ti sarebbe piaciuto? 

La possibilità c'è stata più volte in questi anni, ma caratterialmente penso di non essere adatta perché faccio fatica a dare un no, soprattutto quando si tratta di ragazzi così giovani. Nella fase delle audizioni, per esempio, mi piacevano tutti, avrei fatto entrare chiunque, credo che non sarei stata idonea.

Cosa credi ti differenzi da Alessandro Cattelan, Ludovico Tersigni e Francesca Michielin, che hanno condotto X Factor prima di te?

Io sono una conduttrice improvvisata, sto ancora imparando. Sicuramente potrà aiutarmi l'istinto, la mia capacità di sdrammatizzare, ma non mi si può paragonare a personaggi come Cattelan. Lì parliamo di professionismo e io cerco di mettere il mio in un'esperienza nuova, ma mi sento piccola rispetto ai veri conduttori. Sarò empatica e istintiva, non nasconderò gli errori. Li sottolineerò, anzi, perché sicuramente ci saranno.

In Italia sei considerata la voce femminile per eccellenza e, per questo, ti si vedrebbe inserita anche in progetti discografici più grandi rispetto a quelli recenti. Ti senti sottostimata artisticamente?

Quando ero ventenne avrei dovuto fare un percorso di promozione all'estero ma non ho voluto, nel tempo ho fatto delle scelte che hanno costruito questo tipo di carriera. Quando sento l'affetto del pubblico, però, per me quello vale più di tutto ciò che potrei fare o vincere. Mi commuove il fatto di poter essere ascoltata da un genitore e eventualmente anche da suo figlio, sono molto grata per questo.

Nel 1995 hai vinto Sanremo, al tempo non c’erano i talent e gli artisti seguivano un percorso diverso. Trovi sia giusto che oggi questi programmi facciano bruciare le tappe così velocemente?

Negli anni Novanta avevamo meno possibilità di fare musica nelle nostre stanze. Io, ad esempio, per farmi sentire andavo nei club, adesso c'è la televisione. Quando i talent sono arrivati si cercava di capire cosa fossero, ma oggi possiamo dire che sono una grande occasione, la vetrina migliore che un'artista possa trovare. I ragazzi che arrivano sono già pronti, sanno già suonare, produrre e portano le loro canzoni.

La vittoria di Giorgia a Sanremo, nel 1995. Fonte: Getty Images
La vittoria di Giorgia a Sanremo, nel 1995. Fonte: Getty Images

Arrivare già pronti non rischia, secondo te, di rivelarsi controproducente? Ricordo uno spezzone nei Bootcamp in cui il concorrente Giovanni Fausto, dopo essere stato eliminato, è passato dietro le quinte e non ti ha rivolto parola. Ti ha solo lasciato il microfono…

A vent'anni o poco più siamo tutti così, è normale. Quando sei giovane e fai un provino e va male, non dai attenzione a chi c'è. L'ho trovata una reazione assolutamente comprensibile e io non sono lì per avere l'attenzione dai ragazzi, faccio altro. Per il mio lavoro, poi, riesco bene a capire la delusione che provi quando ti dicono di no.

In un certo senso, la tua presenza è considerata salvifica per le sorti di X Factor, che da qualche anno è alla ricerca di una nuova identità. Hai avvertito questo aspetto?

Quando ho accettato il ruolo da conduttrice non ho pensato a ciò che voleva fare il programma con me, ho pensato alla mia esperienza. Volevo farne una diversa e vedere se ne fossi stata capace. Secondo me, quest'anno la squadra è vincente. I giudici hanno tra di loro una relazione di stima e rispetto, anche musicale. Insieme abbiamo instaurato un'atmosfera serena, una sorta di magia, ma nessuno poteva saperlo finché non si è creata.

Come intendi conciliare la carriera da cantante e quella da conduttrice?

Per ora riesco a organizzarmi su due fronti e continuo a seguire l'ispirazione. Non a caso è appena uscito il mio nuovo singolo, Niente di male. Quando l'ispirazione passerà, allora sarà meglio tacere. In questo momento, però, li vedo come due percorsi che camminano in modo parallelo.

Immagine

Da vent'anni sei legata a Emanuel Lo, che ad Amici ha trovato un ruolo anche per il rapporto con Lorella Cuccarini. La sua esperienza sta influenzando il tuo percorso a X Factor?

Facciamo un tipo di lavoro in cui devi mettere in conto di essere parte dello spettacolo, in cui la priorità è esprimere il talento. Quando danza, lo trovo talmente bravo che vedo solo quello e penso altrettanto di Lorella. Loro due sono una coppia di ballerini incredibili e lavoravano insieme da anni, tra loro c'è anche una vicinanza a livello umano. È lavoro. La nostra priorità resta la famiglia e soprattutto nostro figlio Samuel.

Hai partecipato diverse volte ad Amici come giudice delle gare di canto. Credi che ci siano aspetti di X Factor che rendono il percorso dei talenti più formativo rispetto a quel programma?

Si tratta di due talent imparagonabili, con percorsi molto distinti. Amici dura nove mesi e conta sette live e anche per come è gestito, per il suo ritmo, è totalmente differente. Lì hai molto più tempo per crescere e cambiare profondamente. Inoltre, ritengo che quando si parla di Maria De Filippi si debba solo chinare il capo e rispettare la sua grandezza, sia personale che professionale.

380 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views