Gigi e Ross: “Alla parodia di De Martino ha risposto Amadeus. Con le imitazioni singole ci sentiamo orfani di noi”
Gigi e Ross, il duo comico composto da Luigi Esposito e Rosario Morra, sono prossimi a festeggiare le loro ‘nozze d'argento'. Il loro primo incontro risale agli inizi degli anni 2000 e dopo uno sguardo d'intesa, non si sono mai più separati. Oggi sono tra i protagonisti del Gialappa Show, in onda ogni lunedì su Tv8, con le parodie di Stefano De Martino e di Andrea Moccia di Geopop, e stanno lavorando a uno spettacolo per celebrare i loro 25 anni di carriera insieme. Ospiti nella redazione di Fanpage.it hanno raccontato a suon di gag e battute cosa ricordano di quel giorno in cui le loro strade si sono incrociate per la prima volta, del lavoro che c'è dietro alle loro parodie e della profonda amicizia che li lega.
Ciao Gigi e Ross, direttamente da Gialappa’s Show. Gigi, non ti chiederò di ballare.
(Facendo il verso a Stefano De Martino, ndr) No, ti prego. Non mi chiedere di ballare e di cantare perché me lo chiedono tutti.
La parodia di Stefano De Martino sta avendo un enorme successo. È arrivata una reazione dal conduttore?
Non ancora, credo perché sia oberato di lavoro. Però tutto il mondo che circonda Stefano si è divertito. Mi è arrivato un feedback da Amadeus che per me è il non plus ultra, lui è un po' vittima della parodia e l'ha presa molto bene. Si è divertito molto. Anche Francesco Paolantoni (mi ha scritto, ndr). Anche Stefano si sarà divertito, non l'abbiamo ancora sentito, ma lui è un amico.
Ross, tu imiti Andrea Moccia di Geopop. Com'è nata l'idea?
Sì, sono un divulgatore scientifico (facendo il verso ad Andrea Moccia, ndr). Solitamente quando io e Gigi prendiamo di mira qualcuno, è perché c'è una grande stima dietro. Guardando i video di Geopop, abbiamo pensato: "Perché non ci divertiamo a parodiarli?". Lui si è divertito tanto. Poi, nelle prossime puntate, ci sarà una sorpresa, ci divertiremo.
Come nascono le vostre parodie?
Ross: Di solito nascono di notte. Dai tempi della radio, da quando lavoravamo a Radio Kiss Kiss dalle sette alle dieci (del mattino, ndr), si dormiva poco, quindi ci sentivamo di notte, ci confrontavamo, e poi provavamo in radio.
Gigi: Nasce sempre da un personaggio che frequenti o che immagini nella tua mente con delle caratteristiche particolari e le applichi.
Gigi, come hai costruito la parodia di Stefano De Martino?
Gigi: Lui ha questo charme che non può esternare palesemente, e invece noi l'abbiamo esternato. Poi c'è anche una trasformazione fisica, perché quello, so che non si direbbe, ma non è il mio fisico (ride, ndr). Ci sono tre paia di mutande imbottite, poi ho due busti, uno in silicone per la definizione e uno in in gommapiuma per la massa. È faticoso.
Ross: Ma solo perché non ha avuto tempo di lavorare sul fisico (ride, ndr).
Gigi: Pensa che Stefano (De Martino, ndr) deve farlo ogni sera..ah no, lui è così (ride, ndr).
All’alba dei vostri 25 anni anni insieme, torniamo al giorno 1. Cosa ricordate del vostro primo incontro?
Ross: Il primo ricordo risale al primo giorno in cui ci siamo visti, nel 2000, durante una tournée estiva di una compagnia teatrale. Arrivammo con il pullman e una volta scesi, all'unisono, iniziammo a correre come due cretini imitando la scena di Rocky III e Apollo Creed sulla spiaggia.
Gigi: Abbiamo sempre avuto una sintonia fuori dal comune, ma non voluta. Ci siamo trovati a dire le stesse cose, a fare le stesse cose e lui mi ha conquistato con una caratteristica che ha mantenuto nel tempo, e cioè la battuta reiterata. Ross è capace di fare la stessa battuta ogni giorno della sua vita per 25 anni, e se non la fa ti manca. Del primo incontro ricordo che lui che era sul palco con me, dietro le quinte, prima dell'ingresso in scena, ma doveva uscire dall'altra parte. Ogni sera veniva dietro di me a ripetermi la stessa battuta prima di iniziare, e poi correva dall'altra parte. Se non avesse fatto quella cosa, probabilmente lo show non sarebbe andato come doveva andare.
Nella passata edizione di Gialappa Show avete interpretato i Sianesi, le due anime di Siani, il comico e il poeta. Nel vostro privato, chi è più comico e chi più poeta?
Gigi: Quando fai il comico, hai dentro una grande sensibilità. Un po’ come l'attore drammatico, l'attore comico deve smuovere una sensazione, un'emozione, per cui ogni attore ha un lato comico e uno malinconico, uno un po' più poetico. Poi c'è chi ne ha di più, chi ne ha di meno. Credo che in entrambi ci sia un lato molto malinconico. Nel corso degli anni abbiamo anche sostenuto delle cause con cortometraggi abbastanza drammatici.
Ross: Noi ci divertiamo a scambiare i ruoli, una volta uno è drammatico e l’altro è un po' più leggero, e viceversa. Dopo 25 anni veramente ci capiamo anche se siamo di spalle.
Avete mai discusso?
Gigi: Ci conosciamo da talmente tanto tempo e così bene che sappiamo benissimo i limiti dell'altro. Senza parlare, con un solo sguardo, sappiamo quando abbiamo bisogno l'uno dell'altro.
Ross: Il segreto dei nostri 25 anni, del perché duriamo così tanto insieme, è il dialogo. Tra noi c'è un confronto costante, è difficile che battibecchiamo. Ci sono scelte che ci mettono in crisi, ma se proprio non sono convinto di fare una cosa che propone Gigi, ci diciamo: "Che ci costa? Proviamo".
Gigi: Oppure diciamo sempre, pensiamoci.
Non vi siete mai allontanati, quindi.
Ross: No. Stiamo insieme da 25 anni perché ci divertiamo. Se lui fa Tiziano Ferro, io riderò fino a che avrò cent'anni. Il nostro compito non è divertire il pubblico, ma io devo far ridere lui e lui me. Io salgo sul palco per far ridere lui.
Come vi sentite, allora, a fare parodie singole a Gialappa Show?
Ross: Quando ci capita di stare da soli in scena a Gialappa Show, siamo orfani di noi. Dico a Gigi: "In questo passaggio mi sei mancato", o viceversa. Noi non ci siamo scelti, è stata la cretinaggine che ha scelto noi (ride, ndr).
Ross nella dedica di compleanno per Gigi hai scritto: "Non è da tutti curvarsi di 130 gradi, beccarsi il colpo della strega, per far sembrare me alto quanto te. È un gesto che non dimenticherò mai". Cosa nascondono queste parole?
Ross: Nascondono la profonda amicizia che ci lega. Ne abbiamo passate di cotte e di crude, in coppia e da soli.
Gigi: Due persone che stanno insieme da così tanto tempo e che si sono scelte, sono capaci l'uno di piegarsi verso l'altro senza sentirsi né l'uno né l'altro superiore o inferiore all'altro. Siamo sempre rimasti con i piedi per terra, forse questo ci ha permesso di essere ben voluti. Non parlo di successo, ma del fatto che la gente sa che siamo due persone sincere. Poi ci siamo sempre stati l'uno per l'altro.
Ross: In 25 anni, sia in coppia che da soli, abbiamo avuto qualche problema, ma l'unione fa la forza. Avevamo carriere attoriali individuali che non avrebbero portato a nulla. Gigi mi ha insegnato a non prendermi sul serio, su questo è un maestro.
Gigi: Il mondo dello spettacolo è così difficile che se non hai una persona accanto sulla quale poggiare la testa, diventa complicato. Da lui ho imparato cose di cui avevo bisogno quando ero troppo leggero.
Quali personaggi che avete imitato non hanno reagito bene alla parodia?
Ross: Forse, Tiziano Ferro non la prese bene.
Gigi: Col senno di poi, però, ho capito che Tiziano Ferro non stava passando un periodo facile. Lo apprezzavo allora, ma oggi di più perché ho scoperto che dietro al grande artista, c'è un grande uomo. Ti voglio bene Foffano (facendo il verso al cantante, ndr).
Che papà e che mariti siete?
Gigi: Io sono un marito grato perché ho una moglie meravigliosa. Mi sopporta da tanti anni. Credo di essere un papà che preserva molto il lato infantile. Ho avuto una bellissima infanzia e cerco di non far perdere ai miei figli quel sogno, quella magia, dell'infanzia. Cerco di fargli vivere tutte le gioie della loro età.
Ross: Mi reputo un papà fortunato, ho avuto due doni da Dio, Mathias e Lorenzo, e come compagno mi reputo leale. Ho avuto la fortuna di potermi rimettere in gioco dopo tanti anni, con Chiara, che mi ha stravolto la vita. Anche io ho stravolto la sua, l'ho portata nel mio mondo e si è lasciata trascinare.
Avete nuovi personaggi in cantiere?
Gigi: No, non li studiamo mai prima. Quelli di Gialappa nascono due giorni prima.
Ross: Stiamo iniziando a imbastire il nostro spettacolo, vogliamo fare una festa-show per i nostri 25 anni insieme. Ci stiamo divertendo a ripercorrere quello che è stato, quello che sarà e quello che non si è visto.
Si tratta di uno show teatrale o televisivo?
Ross: Teatrale, poi quel che sarà, sarà. Nasce come una festa. Oggi è un record poter dire di essere stati insieme 25 anni.
Gigi: Dopo 25 anni fai un resoconto della tua vita. È giusto che tutti i personaggi vengano riportati in scena e ricordati.
Anche i Tuturuturututtu (il riferimento è alla parodia degli Zero Assoluto, ndr)?
Gigi: Sì, anche. Loro furono i primi a chiamarci nel 2008, dopo la prima puntata di Mai dire Martedì, e noi li trattammo malissimo perché non credevamo fossero loro.
Ross: Pensavamo fosse uno scherzo, così come successe con Claudia Mori. Adriano Celentano ci voleva in Adrian, e quando lei ci chiamò pensavamo fosse uno scherzo. Lei, al telefono, mi disse "Ma si può sapere in quale parte della giornata sei serio? (ride, ndr).
Dal 22 novembre sarete su Netflix, nel cartone animato Spellbound – L'incantesimo. Ci presentate i personaggi a cui prestate la voce, Luno e Sunny?
Gigi: Siamo i due oracoli che hanno il compito di aiutare la principessa Elian a ritrovare i propri genitori. Sono due oracoli diversi, vivono in simbiosi. Ma uno è molto hippie.
Ross: Sì, io sono hippie. Ho la voce così (imitando la voce, ndr).
Gigi: Il mio, invece, è più anziano, tedesco. E parla con la zeppola. Ringraziamo Massimiliano Manfredi, direttore del doppiaggio. Noi adoriamo il doppiaggio.
Ross: Grazie anche a Netflix che ha creduto in noi. Se ne pentirà? Chi lo sa (ride, ndr). Ci siamo divertiti tanto, è stato un bel lavoro.
Gigi: Avendo dei bambini in casa, per loro è ancora più bello. Sogniamo di fare dei principi azzurri, però…(ride, ndr).