Casa a Prima Vista

Gianluca Torre di Casa a Prima Vista: “Creiamo dipendenza, vi racconto cosa succede dentro il van”

Per Gianluca Torre “Casa a Prima Vista crea dipendenza”. Ospite di Fanpage.it, l’agente immobiliare del noto programma di Real Time ha raccontato cosa non vedono i telespettatori da casa, dai momenti nel van al rapporto con Ida Di Filippo e Mariana D’Amico. Perché piace così tanto? “Un aspetto è legato alla competizione vera e propria. Le famiglie scommettono ogni volta su chi vincerà e puntano su un loro cavallo vincente”.
A cura di Elisabetta Murina
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"Casa a Prima Vista crea dipendenza". Per Gianluca Torre, agente immobiliare del noto programma di Real Time, questa scritta dovrebbe comparire in sovrimpressione durante ogni puntata. "Le famiglie scommettono ogni volta su chi vincerà la puntata, puntano sul loro cavallo vincente", ha raccontato ospite di Fanpage.it. Con Mariana D'Amico e Ida Di Filippo, ‘Biscottino' (come è stato simpaticamente soprannominato) si occupa della vendita di case a Milano, cercando di accontentare sempre i clienti e battere le colleghe. Ma cosa c'è nel dietro le quinte che gli spettatori non vedono? "Vi perdete i momenti spiritosi del van".

I primi passi nel mondo della pubblicità, poi l'arrivo in modo casuale del programma, al quale inizialmente ha pensato di rinunciare. La spinta ad accettare è arrivata dalla mamma, venuta a mancare a gennaio: "Mi commuovo sempre quando parlo di lei. Oggi lei direi che ce l'ho fatta". 

Hai raccontato che Casa a Prima Vista ha stravolto la tua vita in meno di un anno. Cioè? Come è cambiato Gianluca Torre?

Gianluca non è cambiato, ma sicuramente la mia vita sì. Fino a un anno e mezzo fa ero un normalissimo agente immobiliare e dedicavo la maggior parte del tempo lavorativo alla vendita di appartamenti. Poi il successo televisivo improvviso ha portato a una serie di impegni, ai quali si è aggiunta anche l'attività di content creator. Non ho quasi più tempo libero e questo è un aspetto negativo.

E quello positivo?

L'affetto delle persone, dei telespettatori o di chi mi segue sui social, soprattutto i bambini. Quando mi incontrano per strada mi riconoscono e dicono alla mamma "lui è quello che vediamo la sera in televisione". É gratificante perché sai che lo fanno con amore.

Cosa pensi piaccia così tanto di te?

Soprattutto la spontaneità e il fatto che tra me, Ida e Mariana non c'è competizione. Le critiche sono sempre garbate, si vede che siamo amici e persone vere. Sono una persona trasparente, cerco di tenere a freno le due vipere al mio fianco, che in realtà sono due ‘cucciolotte' a cui voglio davvero bene.

Mariana D’Amico ci ha raccontato che tra voi tre è stato ‘odio a prima vista’. Sei d’accordo?

L'ha detto scherzando, in realtà è stato un renderci conto delle nostre differenze caratteriali perché siamo tre personalità completamente diverse. Subito dopo la puntata pilota avevamo già creato una chat e scherzavamo tra noi. Con il tempo abbiamo iniziato a conoscerci e punzecchiarci, fino a diventare complici. Vivere insieme un'esperienza così impattante sulla vita rafforza i legami e oggi ci sentiamo un po' come fratelli.

Ti aspettavi questo successo?

Assolutamente no. Ci speravo, ma non mi sarei mai aspettato un'audience di questo tipo.

Perché il programma piace così tanto al pubblico?

Ci ho pensato spesso e secondo me ci sono tre elementi fondamentali. Il primo è che entrare nelle case degli italiani piace agli italiani stessi, che magari devono vendere, comprare o ristrutturare. Il secondo è la dinamica che c'è tra noi, una competizione garbata e rispettosa, perché penso che la gente si sia un po' stufata delle trasmissioni in cui la polemica la fa da padrona. Il terzo aspetto è legato alla competizione vera e propria. Le famiglie, quando mi incontrano, mi dicono che scommettono ogni volta su chi vincerà la puntata, puntando su un loro ‘cavallo vincente'. Insomma, Casa a Prima Vista crea dipendenza, dovrebbero scriverlo sotto. Ovviamente una dipendenza bonaria.

Ida Di Filippi, Gianluca Torre e Mariana D'Amico nel van di Casa a Prima Vista
Ida Di Filippi, Gianluca Torre e Mariana D'Amico nel van di Casa a Prima Vista

Cosa c'è nel dietro le quinte che noi non vediamo?

Vi perdete i momenti spiritosi del van. Nelle puntata durano solo pochi minuti, in realtà noi ci stiamo veramente tanto tempo e commentiamo in maniera completa le visite delle case uno dell'altra, facciamo battute e scherziamo. I montatori mi hanno detto che se dovessero montare tutto verrebbe fuori una trasmissione diversa.

Potreste pensarci davvero. 

Sarebbe una sitcom veramente divertente, una specie di Casa Vianello. Anzi, lancio un appello al pubblico: come lo chiamereste un programma solo su noi tre?

Come è arrivato Casa a Prima Vista nella tua vita? 

È arrivato in modo casuale con una telefonata da parte della casa di produzione, all'interno della quale avevo un'amica. Mi hanno proposto di fare un provino e ho accettato, anche se non sapevo se poi avrei avuto tempo di occuparmene. Da quel momento in poi ci sono stati una serie di semafori verdi. Il provino è andato bene e anche la puntata pilota che abbiamo girato.

Però inizialmente hai pensato di rifiutare. 

Quando mi hanno fatto vedere il piano di produzione, un enorme file Excel con le date delle registrazioni, mi è venuto da piangere. Sono stato in una sorta di dualismo per diversi giorni. Da un lato ero felice, ma dall'altro deluso di non poter accettare perché il programma avrebbe cozzato in maniera negativa sul mio lavoro.

Poi è stata tua mamma a convincerti ad accettare, giusto?

Non in maniera esplicita, ma con il suo sguardo di delusione quando le ho detto che non l'avrei fatto. Mi ha detto "Gianluca, fai bene, è giusto che tu non faccia la trasmissione perché il lavoro è più importante", poi però ho visto la tristezza nei suoi occhi mentre lo diceva. L'ho fatto per me, ma molto anche per lei. Mi commuovo sempre quando ne parlo.

E tua mamma è venuta a mancare a gennaio di quest'anno. Se potessi parlarle di nuovo, cosa le diresti?

Mamma era orgogliosa di me, ha avuto la fortuna di vedermi in televisione e sui giornali. Mi dispiace che non stia assistendo al mio ‘successo'. Quando mi succedono cose belle e sto per gioire, mi dico ‘cavolo, se ci fosse mia madre'. Mi manca raccontarle tutto. Oggi le direi "hai visto? è successo davvero".

E tuo padre?

Mio padre è mancato qualche anno fa. Era un ingegnere molto rigoroso, ma guardava sempre con ammirazione e amore la mia parte più istrionica. Lui mi direbbe ‘pirla, ce l'hai fatta'.

Gianluca Torre insieme alla mamma
Gianluca Torre insieme alla mamma

Oltre al lavoro in agenzia e in televisione, sei molto presente sui social: quanto tempo dedichi alla creazione di contenuti durante la giornata?

Sono diventato un content creator per caso. L'obbiettivo non è mai stato avere tanti followers, ma semplicemente proporre le mie case come se le raccontassi a un amico. Non ho una strategia e credo che la spontaneità mi abbia premiato. È diventato a tutti gli effetti un terzo lavoro, sabato e domenica, tutte le sere fino alle dieci.

Infatti hai detto: "Praticamente non ho più una vita". Non è forse un po' troppo?

Lo è, infatti non è quello voglio. La vita è una sola e bisogna godersela, però ci sono momenti, come quello che sto vivendo, in cui si costruisce qualcosa di duraturo e occorre stringere i denti.

Se nel tuo lavoro sei ‘trasparente’, non si può dire la stessa cosa per quanto riguarda la tua vita privata, che invece custodisci con cura. Come mai questa scelta?

Sono una persona trasparente, ma non mi va di raccontare qualsiasi cosa della mia vita privata. Io, Mariana e Ida non siamo influencer o concorrenti di un reality show, ma professionisti che stanno facendo un ‘factual', cioè una trasmissione che mostra la nostra professionalità. Poi certamente emergono lati del nostro carattere, però è giusto che certi aspetti rimangano privati.

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