Gerry Scotti sulla caduta a Striscia: “Mi chiedono come sto, ma pensavo che la finzione fosse chiara”

"Non pensavo che una caduta dalle scale potesse destare tanta attenzione (ride, ndr). Sto bene, non ho nemmeno un graffio", con questa frase e tanti sorrisi Gerry Scotti chiude la telefonata con Fanpage.it nella quale ha ironicamente commentato la caduta che a Striscia la Notizia lo ha visto protagonista ieri sera, nella puntata che segnava il suo ritorno dietro il bancone insieme a Michelle Hunziker. Lo stuntman Giovanni Cadoni è la controfigura che lo ha sostituito e che era "imbottito dalle spalle alle ginocchia".
Una caduta organizzata con gli autori che ha fatto molto rumore.
Pensavo fosse talmente chiaro che la caduta fosse organizzata che sono rimasto sorpreso dalle telefonate di amici, parenti, il fruttivendolo….Siamo dei vecchi e bravi mestieranti. Con gli autori di Striscia è una militanza che io e Michelle abbiamo sviluppato dai tempi di Paperissima, dove gag nelle quali esplodevo, cadevo nelle botole, uscivo dagli armadi nei modi più improbabili, erano all'ordine del giorno.
Chi era lo stuntman che si è immolato sulle scale?
Era bello e corpulento, un ragazzo molto sportivo e giovane, che penso faccia il wrestler o il rugbista, è più grosso di me. È alto 1,90cm, gli hanno dovuto mettere la parrucca, era tutto imbottito dalle spalle alle ginocchia. Voglio precisare che nessuno stunt è stato maltrattato durante le riprese (ride, ndr), ci siamo fatti anche una foto insieme e la pubblicheremo.
Il sodalizio con Michelle Hunziker è una costante che rassicura entrambi e, nel tempo, ha consolidato la vostra conduzione nel famoso Tg satirico.
La militanza di Paperissima ormai è ventennale ma anche a Striscia io e Michelle abbiamo sviluppato una certa pratica e confidenza. Il lavorare in quelle condizioni, dove il copione ti viene cambiato quattro volte prima di entrare e la quinta quando sei già dentro, porta a doverti fidare a occhi chiusi di chi hai al tuo fianco. Con Michelle siamo ormai una coppia di fatto da tanti anni, questo ci aiuta molto a tenere alto in buonumore e il ritmo che serve a un programma così. Ricordiamoci poi che l'anno scorso è cascata lei, ma io ho fatto più rumore….

La caduta di ieri sera ha ricordato quella del 1° marzo 1999, data in cui ti lanciasti sul bancone, sfondandolo.
Ho tenuto la mia famosa frase "E allora signori, buonasera", era un'autocitazione che ricordava proprio quella caduta.
Però quella non era del tutto preparata.
Quella l'avevano preparata loro, maledetti, e non mi avevano detto niente, quindi già è tanto che non mi sia rotto due gambe.
Com'è stato il ritorno a Mediaset dopo Sanremo?
Vabbè, ma sono stato via un giorno (ride, ndr). A Sanremo mi sono divertito, sono stato accolto benissimo. Mi chiamavano maestro e mi ha fatto sentire davvero amato, l'ho molto apprezzato sia da parte di Carlo Conti che della Rai.
A te che sei un volto storico di Striscia, in questo clima di valutazioni, chiedo: come guardi al futuro del programma?
Se ne sono dette tante e il fatto che io sia lì seduto al bancone con Michelle significa che andiamo avanti a farlo con tutti gli ingredienti che occorrono. La cosa che mi fa ridere è che ogni tanto qualcuno ha sempre la soluzione magica per rinnovare il successo di un programma e vorrebbe dire la sua. È un po' come la formazione della Nazionale di calcio, se la potessi fare tu la faresti diversa da come la farei io, però è Spalletti a decidere. E noi finché avremo Antonio Ricci, ci rimetteremo alle sue decisioni per il futuro di Striscia e possiamo solo sperare di esserci ancora per altri 30 anni.