Garrison Rochelle e Steve La Chance sugli abusi nel mondo della danza: “Bisogna parlare e denunciare”
Dopo la denuncia di Giuliano Peparini – pubblicata ieri sulle pagine de La Stampa – anche Garrison Rochelle e Steve La Chance, noti ballerini e coreografi, hanno deciso di parlare degli abusi e delle molestie nel mondo della danza.
Garrison Rochelle: "Mollai la compagnia, era tutto troppo mortificante"
Garrison Rochelle, ballerino e coreografo statunitense ed ex maestro di Amici, spiega che il mondo della danza non è esente dalla piaga degli abusi, soprattuto perché si tratta di un ambiente in cui si lavora con la propria fisicità. "Sei convinto che ti stiano guardando per la tua arte, in realtà ammirano il tuo bel sederino" commenta Rochelle. Anche lui in passato ha vissuto esperienze dolorose, a 15 anni era a Houston per uno stage e insieme ai suoi colleghi aveva dormito a casa dell'insegnante quarantenne: "Una notte me lo sono ritrovato in camera: l’ho mandato via e da allora non mi ha rivolto più la parola". Tre anni più tardi, poi, entrò a far parte della Houston Ballet, lasciando dopo soli tre mesi la compagnia: "Non ero maturo per entrare lì, infatti la scelta era dettata da altre ragioni: da me il direttore artistico voleva ben altro. Fin dal primo giorno mi fece sfacciate avance, davanti a tutti. Mollai la compagnia perché era tutto troppo mortificante. Non c’era nessuno a cui chiedere un aiuto o anche solo un confronto: l’unica soluzione era andare via". A proposito della situazione di oggi, dice: "I ragazzi vogliono emergere, subito e a ogni costo, senza passare dalla gavetta e questo fa sì che chi è scorretto se ne approfitti". Garrison Rochelle sostiene la presa di posizione di Giuliano Peparini: "Bisogna parlare, denunciare, spiegare ai ragazzi che non è normale fare così".
Steve La Chance: "Le molestie esistono in qualsiasi mondo"
Steve La Chance, non ha subito molestie ma insiste sull'importanza di vigilare: "La danza è un ambiente come un altro: le persone malate esistono ovunque, nel mondo del cinema e negli uffici". Il coreografo ha fatto una "scelta di campo", quella di non prendere una palestra come sede dei propri corsi perché lì gli spogliatoi sono misti e adulti e minori si cambiano insieme: "Solo nelle accademie di danza bisogna prevedere per legge luoghi separati".