Gabriele Salvatores: “Il politicamente corretto è degenerato, l’arte non può avere limiti”
Gabriele Salvatores ha rilasciato un'intervista a La Ragione. Il regista premio Oscar è attualmente impegnato nella realizzazione del film Napoli – New York, interpretato dall'attore Pierfrancesco Favino. Intanto, il 30 settembre, il 73enne riceverà il Premio alla carriera, in occasione del Lucca Film Festival:
Spero di avere ancora un pochino di tempo davanti a me, ma è anche vero che arrivati a una certa età ci si accorge di aver sacrificato un po’ di ‘vita normale’ in nome del cinema. Sono contento di ciò che ho fatto, sia chiaro, ma ho voglia di realizzare ancora molte altre cose, ho parecchie storie da raccontare.
Il regista parla del legame tra arte e politicamente corretto
Gabriele Salvatores ha fatto una riflessione su etica, morale e politicamente corretto. Ritiene che l'arte debba essere libera dall'influenza di tali concetti:
L’arte non può avere limiti: può essere sgradevole o sbagliata, ma dev’essere libera. Si può anche non condividere, ma la libertà è fondamentale. Vanno abbattute le barriere dell’etica o della morale. Il politically correct, esattamente come il #MeToo, è nato da istanze più che condivisibili per poi degenerare, un po’ come la bomba di Oppenheimer.
Ha rimarcato, tuttavia, di vedere un futuro roseo per il cinema perché nota che sempre più autori provano a percorrere strade diverse rispetto a due "genitori ingombranti" come il "neorealismo e la commedia all'italiana".
Il cinema italiano sta morendo? L'opinione di Salvatores
Intanto, spesso si punta il dito contro gli incassi poco soddisfacenti dei film italiani nelle sale. Gabriele Salvatores, tuttavia, non ha intenzione di unirsi al coro di chi ritiene che il cinema sia sul viale del tramonto:
Il cinema non morirà mai. […] Come diceva Jacques Derrida, la potenza del cinema è quella di rievocare il passato e i fantasmi hanno bisogno del buio per apparire. La sala cinematografica svolge un ruolo importante: in un mondo in cui bisogna essere obbligatoriamente interattivi e iperattivi, bisogna disconnettere e lasciare attivi il cuore e la mente ascoltando nuove storie. Tutta questa ubriacatura passerà e riscopriremo il piacere di abbandonarci a due ore di viaggio in una sala cinematografica, ne sono certo.