Gabriele Lazzaro, ex di Vivere: “L’atteggiamento di Sara Ricci figlio del divismo che ho subito sul set”
L'atteggiamento manifestato da Sara Ricci nella Casa del Grande Fratello sembrerebbe avere riacceso i ricordi di Gabriele Lazzaro, attore che partecipò per due anni alle riprese della soap opera Vivere e che, via Instagram, ha più volte condannato i comportamenti tenuti dalla collega nella Casa. "Mi è tornato alla mente il divismo subito sul set della soap", ha raccontato a Fanpage.it che lo ha raggiunto perché approfondisse la questione, "Nulla contro di lei, con la quale ho girato solo qualche scena, ma ricordo ancora quello che ho subito da alcuni degli attori principali durante quegli anni".
Ex attore della soap opera Vivere, hai pubblicato una serie di storie con le quali commentavi negativamente l’atteggiamento di Sara Ricci al Grande Fratello. Perché?
Avevo grandi aspettative rispetto all’ingresso di Sara nella Casa, pensavo che Beatrice Luzzi avrebbe potuto finalmente contare su un’alleata avendo lavorato entrambe nella stessa soap per tanto tempo. Ma l’atteggiamento di Sara mi ha fortemente deluso. Quei post li ho pubblicati perché si è posta fin dall’inizio in maniera sbagliata nei confronti del gioco. Anche dire “Mi avete fortemente voluta, io ero in tournée” che vuol dire? Se hai scelto il GF invece che la tournée vuol dire che ti è convenuto scegliere il Grande Fratello, altrimenti avresti continuato con la tournée.
Nella soap Vivere interpretavi Paolo, il barman della locanda Bonelli (Eva Bonelli era il personaggio interpretato da Beatrice Luzzi, ndr). In un altro post, di Sara scrivi che ha avuto “lo stesso atteggiamento di tanti anni fa”. Qual era questo atteggiamento?
L’arroganza della quale parlavo non è legata a Sara, perché abbiamo condiviso pochissime scene insieme. Facevo riferimento all’arroganza che ho respirato sul set di Vivere. Credo che sia caduta nel cliché del divismo che ho subito in quegli anni.
Cioè?
Vivere fu il mio esordio televisivo e ci sono colleghi con i quali ho continuato a lavorare e ho un ottimo rapporto. Ma non fui accolto benissimo da tutti, anzi. In diverse occasioni mi fu fatto pesare il fatto che non fossi ancora popolare come loro.
Un esempio?
Sono figlio di un ex capo luci Mediaset e quando sono arrivato sul set l’ho fatto con grande umiltà, rispettando tutti: dai colleghi sul set a tutti i lavoratori che permettono a un programma di andare in onda. Mi è capitato di vedere si assumessero atteggiamenti capricciosi che non ho mai tollerato. Nel mio caso, ricordo di avere portato dei regali per gli altri attori durante il mio primo giorno sul set. Ho scoperto dopo che alcuni si erano lamentati del fatto che fossi stato invadente. In un’altra occasione, l’ufficio stampa di Vivere mi invitò a un evento in piazza Duomo alla presenza dei fan della soap. Salii sul palco insieme ad alcuni dei protagonisti pur interpretando un personaggio secondario fisso. Fu un bagno di folla e ricordo che ci fu gente che aveva piacere di fare una foto con me. Finito l’evento, partii per le vacanze ma al rientro sul set a settembre fui convocato dalla direzione. Mi fu detto che la mia presenza all’evento aveva creato malcontento tra gli attori più importanti, i protagonisti.
Chi erano?
I nomi non li dico ma alcuni tra loro si erano lamentati del fatto che io fossi presente. Mi fu detto che, in quanto personaggio secondario, ritenevano non avessi il diritto di stare su quel palco.
Perché la direzione decise di metterti al corrente?
Per chiedermi, tra virgolette, di stare al mio posto. Mi ricordo che risposi che aveva senso restare nella soap solo se il mio ruolo avesse avuto la possibilità di crescere di pari passo con la mia popolarità. Perché restare in un ruolo secondario che non prevedeva alcuno sviluppo e in virtù del quale non potevo nemmeno prendermi degli spazi di popolarità che mi sarebbero serviti per fare altro? Mi fu risposto che non era previsto e così decisi di andarmene. Si respirava una sorta di divismo, da parte di alcuni, dietro le quinte. Io l’ho patito perché in più di un’occasione mi sono sentito dire che dovevo stare al mio posto.
Ricordi altri casi?
Un’altra volta, sempre a un evento, un attore della soap mi guardò e mi disse: “Ah, pensavo fossero stati invitati solo gli attori importanti, quelli principali”.
Nella Casa, sempre a proposito di atteggiamenti, Sara Ricci è stata accusata di avere avuto un confronto non troppo piacevole con una costumista. Un’altra volta, ha detto a una delle concorrenti Nip, Perla Vatiero, che “un’attrice come lei le stava lavando i capelli”.
Sara, in maniera anche poco furba, non si è spogliata dell’allure legato a quei tempi, una sorta di snobismo. Non so se stia recitando un personaggio ma se così fosse, ha imboccato la strada sbagliata. Assumere un atteggiamento così snob non paga.
Com'era il rapporto tra gli attori e i lavoratori – tecnici e addetti ai lavori vari – sul set di Vivere?
C’era chi peccava di divismo con atteggiamenti più o meno capricciosi. Io ero abituato perché, grazie al lavoro di mio padre, sono cresciuto dietro le quinte dei programmi Mediaset. Quell’atteggiamento è una caratteristica che non ritrovi mai nei grandi. Sono cresciuto sulle ginocchia di Sandra Mondainai e Raimondo Vianello, stavo sempre in camerino con Alberto Castagna, una delle persone a cui voglio più bene è Lorella Cuccarini. Parlo proprio dei grandi. E questo atteggiamento non l’ho mai visto in nessuno di loro.
Tornando all'ostilità dei colleghi, ricordi episodi gravi?
Stavamo girando una scena che prevedeva che uno dei personaggi si sentisse male dopo avere ricevuto una brutta notizia. Io ero alle prime armi e non sapevo ancora gestire bene certe emozioni. Di fronte a quella scena tanto intensa nella quale ero coinvolto mi sentii male davvero. Ebbi un attacco di panico e fummo costretti a fermare le riprese perché fui portavo via in ambulanza. Al rientro, mi fu raccontato che alcune persone si erano lamentate perché, col mio malore, avevo rovinato una scena importante. Non parlo di Sara Ricci e anzi, quando parlo di arroganza, non mi riferisco agli episodi passati. Sì, una volta le ho chiesto un’intervista e non è stata molto collaborativa ma non posso dire sia stata arrogante sul set. Non abbiamo quasi mai girato insieme. Con quelle story volevo solo dire che l’aria di superiorità che sta palesando nella Casa mi ha riportato a quel tipo di atteggiamenti arroganti e snob respirati sul set di Vivere – ma da parte di altre persone – che mi spinsero ad andarmene. Per il resto, non ho nulla di personale contro di lei. È vero anche che Vivere non fu solo una soap, ottenne un successo tale da renderla un evento. In molti degli attori era nata la percezione di essere diventati dei divi. Tanto è vero che alcuni di quelli che dopo la soap non hanno più avuto lo stesso seguito ottenuto con Vivere, sono caduti in depressione.
Questi atteggiamenti caratterizzavano anche l’atteggiamento di Beatrice Luzzi?
Assolutamente no. Con Bea non abbiamo mai lavorato insieme sul set di Vivere. Lei fece i primi due anni, io gli ultimi due. L’ho conosciuta alla prima di uno spettacolo nel 2015. Negli anni abbiamo continuato a sentirci ma il nostro rapporto si è rafforzato solo questa estate, prima che lei scoprisse del Grande Fratello. Volevamo imbastire dei progetti professionali insieme poi ho vissuto un momento personale molto delicato e lei mi è stata molto, molto vicina, come solo un’amica vera sa fare. Non ha mai peccato di divismo. Lasciare il set fu una sua scelta: era stanca di camminare per strada e sentirsi rivolgere critiche da chi scambiava la persona con il personaggio che interpretava. Eva Bonelli era una delle grandi protagoniste della soap. Lasciò tutto nel clou della sua carriera: era una donna bellissima, con un personaggio esploso a quel livello e decise di rinunciare a tanti soldi, facendo una scelta molto coraggiosa. Questo ti fa capire com’è davvero Beatrice.