Frida Bollani Magoni sulla sua malattia agli occhi: “È un dono, da ipovedente ho sviluppato l’orecchio”
La pianista Frida Bollani Magoni è stata ospite della puntata di Verissimo trasmessa sabato 12 ottobre. La musicista è figlia di Stefano Bollani e Petra Magoni: "Mi dicono spesso di essere orgogliosi di me e sono contenta di renderli tali". A vent'anni appena compiuti esce il suo primo libro "La mia musica" in cui spiega "ai giovani cos'è la musica in parole semplici" e parla anche della sua malattia, l’amaurosi congenita di Leber.
Perché considera l'amaurosi congenita di Leber un dono
Ha compiuto da poco 20 anni e a Silvia Toffanin ha assicurato: "Non mi piace considerarmi famosa, mi piace suonare, fare musica e sono contenta che questa cosa arrivi alle persone e che io piaccia alle persone". Poi, ha parlato della sua malattia, l'amaurosi congenita di Leber: "L'amaurosi congenita di Leber in sostanza è un gene – che i miei genitori avevano in comune – che aveva un problema, si tratta di una proteina nella retina che manca, il mio occhio vedrebbe ma non trasmette le informazioni. Sono nata ipovedente". Quindi ha chiarito perché considera la sua malattia un dono:
Essendo io ipovedente ho dovuto concentrarmi su altre cose, sull'ascolto, sulla musica come forma di vista, quindi io dico che è un dono perché donandomi la non vista, mi è stata data la possibilità di sviluppare l'orecchio, di ascoltare, di fare quello che faccio oggi, perché magari sarei stata comunque una musicista ma un po' diversa da come sono. L'ipovedenza fa parte di quello che io sono, ci sono nata, sono sempre stata così.
La nonna: "Dopo la diagnosi abbiamo avuto un attimo di disperazione"
Frida Bollani Magoni ha anche ricevuto un messaggio da parte di nonna Maddalena, che ha raccontato come arrivò la diagnosi di amaurosi congenita di Leber: "Ho iniziato ad avere dei dubbi quando ho visto che la bambina non fissava lo sguardo e l'occhio ballava. Poi abbiamo avuto la conferma che la retina non trasmetteva al nervo ottico. All'inizio un attimo di disperazione e qualche lacrima, poi ho inventato un mantra con lei: ‘Ognuno si considera così com'è'. E così com'è ci sono sia difetti che punti di forza. E Frida ha tanti punti di forza, non si è mai sentita inferiore a nessuno". La musicista è apparsa felice della sorpresa e ha confidato che sua nonna si è subito adoperata per aiutarla:
Si è impegnata tantissimo nella ricerca, non appena ha scoperto che sono ipovedente, è entrata subito a far parte del comitato direttivo dell'ATRI, Associazione Toscana Retinopatici Ipovedenti, poi è finita addirittura nel comitato direttivo nazionale di cui adesso è socia. Conosce tutti i dottori. È una forza della natura.
Ha concluso: "D'ora in poi voglio essere Frida. Bollani e Magoni sono comunque i miei genitori, sono i miei cognomi, sono coloro che mi hanno formata e portata fino a qua. Adesso è giusto che io intraprenda la mia strada, loro mi hanno dato i mezzi per comunicare con voi attraverso la musica, adesso voglio essere me stessa. D'ora in poi sarò Frida".