Francesco Salvi: “Ho gestito male il successo, vedendo la mediocrità della comicità di oggi mi girano”
Francesco Salvi si è raccontato in una lunga intervista: gli inizi con Antonio Ricci, la notorietà acquisita grazie a Drive In, lo straordinario riscontro ottenuto da brani come C'è da spostare una macchina e Esatto – "La casa discografica non riusciva a stampare tutte le copie che venivano richieste" – fino all'ammissione di avere gestito male il successo. Il comico è tornato con la canzone natalizia Comete come te.
Drive In, il successo e il bizzarro aneddoto su Antonio Ricci
Francesco Salvi, in un'intervista rilasciata a Repubblica, ha raccontato il successo esploso con la partecipazione a Drive In: "Mi cambiò la vita, di colpo mi pagavano le serate in discoteca 10 volte più di prima". Un imprevisto rischiò di fare saltare tutto. Inizialmente pensava di interpretare una guardia giurata, ma la stessa idea la ebbe Giorgio Faletti: "Ero disperato, poi passai per puro caso a corso Buenos Aires a Milano e vidi una lite tra un camionista e il conducente di una Mercedes. Era così divertente, folkloristica, che alla riunione finale con Antonio Ricci arrivai col repertorio pronto”. Quella con Antonio Ricci è un'amicizia di vecchia data. Di lui ha raccontato un aneddoto decisamente bizzarro:
Posso dire di aver visto Ricci sul palco del Derby Club, almeno finché non sanguinava. Fin da scuola, così mi raccontò, aveva affinato una tecnica per sanguinare dal naso a comando e scampare così alle più ostiche interrogazioni. Sul palco del Derby faceva lo stesso se si faceva troppo tardi e rischiava di perdere l’ultimo treno per la Liguria.
Il successo e il ritorno con una nuova canzone
Dopo avere raggiunto il picco del successo, qualcosa è andato storto: "Basta gestirsi male. Aggiungiamo che mi sono molto divertito, ho viaggiato, mi sono levato sfizi. Certo, vedendo la mediocrità voluta e totale della comicità di oggi un po’ mi girano”. In questi giorni è tornato con la canzone natalizia Comete come te, singolo prodotto da DJ Mitch e Paolo Agosta.