Flavio Insinna: “Terribile pensare che un uomo senza figli non sia realizzato”
Flavio Insinna si è raccontato in una lunga intervista rilasciata a Vanity Fair. L'attore, che domenica tornerà su Rai1 con la fiction La stoccata vincente, ha parlato dell'amore che prova per la sua famiglia e di quanto sia scorretto giudicare la realizzazione di un uomo o di una donna, in base al fatto di essere genitori o meno.
Flavio Insinna e l'amore per la sua famiglia
Flavio Insinna ha raccontato di avere deciso di farsi due regali: tornare a prendere lezioni di scherma e di musica. L'attore, poi, ha raccontato che oggi le sue preghiere sono rivolte alla famiglia, che è anche la fonte della sua felicità:
Per cosa prego oggi? Per la mia famiglia, la mia compagna e i miei animaletti affinché siano sereni. Certe volte chiedo al Signore che, se deve far venire una cosa, preferirei averla io. Se il mio gruppetto di affetti è felice, allora la mia giornata è buona.
La pressione che subisce chi non ha figli
Flavio Insinna ha assicurato che i suoi genitori non hanno mai insistito per vederlo sposato o con figli. Di questi temi, se ne parlava poco. Per quanto riguarda la pressione sociale che subiscono uomini e donne che non diventano genitori, l'attore ha commentato:
Trovo che sia terribile affermare che un uomo e, soprattutto, una donna non si sentano realizzati se non hanno dei figli: vorrebbe dire che un super boss della mafia con cinque figli è più realizzato di me? Non sono queste le cose che contano. Conta ciò che facciamo: al termine della nostra vita ci chiederanno come ci siamo comportati, se abbiamo dato o se abbiamo solo preso. Non se abbiamo avuto dei figli. Più vado avanti e più capisco che la vita non è essere servi, ma servire.
L'addio al programma L'Eredità
La prossima edizione de L'Eredità vedrà al timone Pino Insegno. Flavio Insinna, tuttavia, ha accolto con filosofia il passaggio di consegne:
È stato un viaggio incredibile che non ringrazierò mai abbastanza per quello che mi ha dato. Non c'è risentimento: ho 58 anni, le cose iniziano e finiscono. Invece di gridare, dovremmo dirci che è stato fantastico e andare avanti.
Il dialogo con la Rai per altri progetti è aperto, ma anche se alla fine non dovesse comparire nulla all'orizzonte, per Flavio Insinna non sarebbe un problema:
Ci sono altri ragionamenti con la Rai, ma se non ci fossero mi fermerei. Il problema sono gli italiani che faticano ad arrivare a fine mese: io non ho urgenza di lavorare né domani né dopodomani. […] Quando non ci sei, dai più senso a quando tornerai. Una volta uno mi disse: poi ti si dimentica. E io risposi: correremo il rischio.