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Fiorello ricorda Mike Bongiorno: “C’è sempre qualcosa che mi rimanda a lui, per me era immortale”

L’amicizia tra Fiorello e Mike Bongiorno è cosa nota. I due si sono incontrati, per caso, nei corridoi Mediaset e pian piano è nato un sodalizio tanto artistico, quanto personale. In una lunga intervista lo showman siciliano lo ricorda, rievocando anche vari momenti trascorsi insieme.
A cura di Ilaria Costabile
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Quest'anno Mike Bongiorno avrebbe compiuto 100 anni, di cui ben più della metà trascorsi in televisione. In una lunga e densa intervista al Corriere della Sera, fatta di aneddoti e ricordi, a parlarne è Fiorello, che con il noto conduttore aveva lavorato in più occasioni, sebbene il loro sodalizio artistico sia stato relativamente breve, eppure negli anni in cui hanno lavorato fianco a fianco, non poteva che nascere una solida amicizia.

L'incontro tra Fiorello e Mike Bongiorno

Fiorello è uno che la televisione l'ha attraversata in un lungo e in largo, sempre tenendo fede al suo personaggio, al suo ruolo da intrattenitore e in questi anni ha avuto modo di collaborare con grandi nomi del piccolo schermo, come per l'appunto Mike Bongiorno. Il primo incontro avvenne per caso: "Un giorno mi ritrovai per i corridoi di Mediaset e vidi Mike per la prima volta. Fu un colpo incredibile: davanti a me si materializzò tutta la mia infanzia in bianco e nero. Ma allora Mike esiste, è vero ed è anche a colori. Quando mi passò davanti mi mancò però il coraggio di fermarlo". Il primo scambio di battute, però, avvenne più avanti:

Era la serata dei Telegatti, ero seduto accanto a Mike che si rivolse a me con queste parole. “Ma lo sai che tu sei proprio bravo, tu potresti andare in America perché uno come te in America avrebbe grande successo. Lo sai l’inglese? Ah no! E allora devi studiarlo, non puoi non sapere l’inglese".

E proprio in America, Mike aveva intenzione di realizzare un programma con Fiorello che, però, non per il suo timore di volare perse un'occasione che il conduttore non esitò a rinfacciargli negli anni a seguire:

Un giorno entra in camerino e mi dice: "Ho avuto un’idea io e te dobbiamo fare un programma insieme, andremo in America e io ti farò vedere tutti i posti più importanti dell’America dello spettacolo, io ti porterò nei posti più belli e te li racconterò e tu devi essere un ragazzo stupito di quello che ti racconto”. Purtroppo, all’epoca, non sopportavo l’idea di volare in aereo, avevo paura e gli dico: “Guarda Mike, non me la sento”.

Fiorello e Mike Bongiorno
Fiorello e Mike Bongiorno

Dalle telefonate in radio agli spot in tv

Mike Bongiorno divenne una presenza fissa anche nelle trasmissioni radiofoniche di Fiorello, che è solito aprire la rubrica e chiamare personaggi iconici del mondo dello spettacolo. Mike era uno di questi, di cui lo showman siciliano faceva anche la parodia:

Alla radio, a Viva Radio Due, comincio a fare la parodia di Mike tra lo stupore di tutti. Mi dicevano che l’imitazione di Mike Bongiorno l’avevano già fatta tutti. “Ho capito, l’hanno fatta tutti ma noi la faremo in una maniera in cui non l’ha fatta nessuno” e facemmo questa sorta di Mike un po’ cattivo, un po’ particolare perché lui all’epoca conduceva Genius, un quiz con i bambini. Da una sua gaffe mi venne l'idea.

Bongiorno, però, non si tirava indietro e anzi, rispondeva divertito a quelle telefonate che lo mettevano di buon umore: "Si parla tanto delle sue famose gaffe ma lui sapeva esattamente quello che diceva. Sapeva esattamente quando fare, diciamo così, il finto tonto". 

Arriva, poi, l'epoca degli spot insieme, tanti e divertenti: "Devo dire che lui si divertiva tantissimo, tra l’altro giravamo degli sport veramente belli con i registi importanti, da Paolo Virzì a Gabriele Muccino, insomma nascevano delle belle storie tra me e lui e devo dire che funzionavano tantissimo". A Fiorello, Mike, deve il suo ritorno sugli schermi, non solo per la pubblicità, ma purtroppo il progetto di un ritorno naufragò:

In quel periodo i suoi rapporti con Mediaset si erano guastati, soffriva del fatto che Berlusconi non gli rispondeva al telefono, allora dico ad Andrea Scrosati, allora direttore di Sky: “Perché non rifacciamo Rischiatutto?”. In quel momento Mike aveva bisogno di sentirsi ancora importante. L’idea piacque e cominciammo a mettere in cantiere il RiSkytutto in cui io avrei dovuto fare la parte del Sabino Ciuffino, ma proprio mentre avevamo cominciato le selezioni dei concorrenti arrivò da Montecarlo la brutta notizia e non si fece più niente.

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Il legame tra Fiorello e Mike Bongiorno

Un legame intenso quello tra Fiorello e Mike Bongiorno, che si è fortificato negli anni e che non ha avuto bisogno di grandi dimostrazioni per resistere al passare del tempo. "Un giorno Mike mi guarda negli occhi, mi mette una mano sulla spalla, che non è proprio da Mike, no, non è da Mike, mi fissa e mi dice: “Ma lo sai che io ti voglio bene?” racconta Fiorello alla testata aggiungendo: "Rimasi di stucco, una cosa così, detta da uno che era capace di nascondere i suoi sentimenti, era come mi svelasse un segreto. Non ho potuto che rispondergli “Ti voglio bene anch’io, Mike!". Lo showman racconta, poi, un aneddoto chiudendo con un ricordo, anche nostalgico di questa amicizia:

“Che cos’è Mike?”. “Cosa sei tu? Sei un fico e allora io ti regalo questa piantina di fico”. Ho preso quel rametto e l’ho piantato nel giardino di casa. Adesso lo vedo dalla finestra, in questo momento lo sto guardando e come se guardassi ancora Mike. Durante le mie giornate c’è sempre qualcosa che mi rimanda a Mike, qualcosa che ha fatto, qualcosa che ha detto, qualche consiglio che mi ha dato. Mike c’è sempre, per me era ed è immortale, non mi è mai sfiorata l’idea che lui un giorno potesse andarsene.

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