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Fiorello: “Dissi no a un film con Sophia Loren e Daniel Day Lewis, Weinstein si infuriò”

Fiorello spiega il successo di Viva Rai 2 in un’intervista a Variety e ricorda il suo no a Weinstein per la parte in “Nine”, film del 2009 con Daniel Day Lewis e Sophia Loren: “Weinstein mi scrisse che non avrei più lavorato a Hollywood. Pensai ‘e chi se ne frega!'”.
A cura di Andrea Parrella
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Il caso Viva Rai2 arriva anche oltreoceano. Il nuovo show di Fiorello, in onda tutte le mattine  su Rai2, viene raccontato anche dalla stampa estera, in particolare Variety, la rivista specializzata che ha intervistato lo showman siciliano, indagando proprio sulla genesi del programma e strappando a Fiorello considerazioni interessanti, sia relative al sistema televisivo italiano che al suo passato da attore.

L'intervista di Fiorello a Variety

Prima di tutto Fiorello spiega cosa l'abbia portato a proporre alla Rai uno show di primo mattino, sottolineando la differenza con i morning show americani e il fatto che Viva Rai2 sia sostanzialmente la trasposizione di una varietà nella fascia della mattina: "per la Tv italiana il valore della prima serata è stato deprezzato negli e questo non è dovuto ai contenuti. È una questione di orari. Dopo il Tg della sera, per ragioni economico ci sono giochi che vanno avanti fino alle 21.30, quindi la prima serata iniziato alle 9.45 e non c'è molto spazio per il varietà e grandi star così come c'era una volta". Quindi Fiorello prosegue così:

Ho pensato: "Quand'è che possiamo fare un varietà? Si può fare alle 7 e mezza del mattino? È stata una scommessa, ma quello che sta accadendo di strano è il fatto che al mattino ci guardino i ragazzi, così come il pubblico più anziano, abbiamo creato un nuovo pubblico.

Quel no a Hollywood e la sfuriata di Weinstein con Fiorello

Inevitabili le domande sul suo breve passato con Hollywood, vista la partecipazione con un cameo al film Il Talento di Mr. Ripley. Esperienza che si sarebbe potuta ripetere, ma è stato Fiorello a dire di no. "È stato divertente, mi proposero un altro ruolo in ‘Nine', ma era agosto e la cosa avrebbe rovinato le mie vacanze, conoscendo le tempistiche dei film americani. Mi inviarono il copione, avrei dovuto cantare in una scena in cui Daniel Day Lewis e Sophia Loren ballavano davanti a un elegante cantante italiano che doveva intonare ‘Quando quando quando'. Capì che non avrei fatto la differenza e declinai educatamente. Harvey Weinstein (il produttore del film, ndr) mi inviò una lettera infuriato: "Chi ti credi di essere? Non lavorerai mai più a Hollywood!". E io pensai: "Chi se ne frega!". 

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