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Federica Masolin: “Italia-Spagna è un esame per gli azzurri. Con Sky diventano tutti privilegiati”

Federica Masolin commenta il pre gara di Italia-Spagna, in programma per stasera. L’inviata in Germania di Sky ai microfoni di Fanpage.it dice la sua sulla favorita per gli Europei e commenta l’impegno che ci mette l’azienda per offrire i migliori servizi ai telespettatori.
A cura di Gaia Martino
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L'Italia si prepara per scendere in campo, alla Veltins Arena, in Germania, per la seconda partita degli Europei che la vede protagonista. Sfiderà la Spagna e proverà a conquistare il primo posto del girone B. Nel pre-match Federica Masolin, giornalista Sky e inviata per la competizione, ha parlato ai microfoni di Fanpage.it per presentare la gara e dire la sua sull'impegno che ci mette l'azienda per offrire ai telespettatori il miglior servizio sullo sport.

Cosa ti aspetti dalla gara?

Non vedo l'ora che inizi. Abbiamo già fatto la partita d'esordio contro l'Albania, ma quella contro la Spagna ha un sapore diverso. Spero di vedere un bel gruppo unito, come ha chiesto Spalletti in questi giorni, e di vedere determinazione e tanta voglia. Questa partita può essere un bell'esame per gli azzurri per capire con che ambizioni possiamo misurarci.

Sei diventata il volto di questa competizione e lavori in Sky da molto tempo. Com'è cambiato negli ultimi anni il racconto sportivo?

La linea di continuità è un po' il nostro fil rouge, quello che ci guida è sempre la stessa passione, la voglia di portare dentro all'evento chi ci guarda da casa. Noi siamo dei privilegiati, ma tutti possono sentirsi così seguendo con noi il dietro le quinte. Abbiamo una squadra di inviati che segue passo passo tutte le nazionali e non solo. Provo sempre a immergermi nella testa di chi è sul divano per capire cosa gli piacerebbe sentire, guardare. Ho la fortuna di lavorare con i migliori, commentatori, ex calciatori, esperti di calcio. Per me è come andare all'università: c'è tanto da imparare da loro e tanto da regalare a chi ci guarda.

Negli ultimi anni c'è stato un rinnovo della platea di pubblico. Si parla molto del fatto che, specialmente nel settore calcio, il concetto di frammentazione stia cambiando fortemente le modalità di fruizione. In che modo voi cercate di intercettare questo cambio generazionale?

Credo che una carta vincente sia quella di raccontare storie, non solo eventi. All'interno di un evento ci sono tante storie da raccontare che rendono appassionante l'avvicendarsi degli eventi stessi, delle partite, delle serate che trascorriamo insieme. Questa può essere una buona chiave di lettura. Andare al di là della bellezza dello sport e della partita in sé.

Se dovessi guardare questo Europeo da non tifosa dell'Italia, chi definiresti come favorita?

All'inizio dissi Francia o Inghilterra, ma almeno per ora mi hanno deluso. È anche vero che quando sei molto forte, nelle prime partite non sei ancora nella tua forma migliore. La Germania mi è piaciuta molto, mi ha sorpresa anche l'Italia e la Turchia che può essere una grande sorpresa.

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