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Eva Henger su Moana Pozzi: “Non è morta nel 1994, l’ho capito dalle insinuazioni di Riccardo Schicchi”

La teoria di Eva Henger sulla morte di Moana Pozzi. L’attrice ne ha parlato in una lunga intervista, dicendosi convinta che la data del decesso della pornostar non sia quella che tutti conosciamo.
A cura di Daniela Seclì
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Eva Henger è tornata a parlare della morte di Moana Pozzi. L'attrice ha una sua teoria. Non cavalca la leggenda metropolitana secondo la quale la pornostar sarebbe ancora viva, ma è convinta che la data della morte non sia quella che tutti conosciamo: il 15 settembre 1994. Secondo Eva Henger, sarebbe deceduta almeno un anno dopo.

La teoria di Eva Henger sulla morte di Moana Pozzi

Eva Henger ha rilasciato un'intervista a Candida Morvillo per il Corriere della Sera. Ha confidato che le piaceva lavorare con Moana Pozzi perché le "trasmetteva tranquillità". Quando le è stato chiesto se sia convinta che sia ancora viva come racconta la leggenda sul suo conto, la cinquantaduenne ha replicato:

Se è ancora viva? No, ma non è morta il 15 settembre 1994. La sera prima, ho sentito che chiamava Riccardo e gli diceva che aveva recuperato cinque chili. Però, ero terrorizzata che si sapesse del suo tumore e che la gente la vedesse sciupata. Credo che si sia data per morta anzitempo per poter morire in pace. Per il secondo anniversario della morte, chiesi a Riccardo se facevamo qualcosa per ricordarla e lui si fece scappare un: no, tanto non è questa la data. Se ha letto i giornali che parlavano della sua morte? Riccardo l’ha insinuato più volte. Davanti alla copertina dell’Europeo, disse: non se la sarebbe mai persa. Credo sia morta un anno dopo.

Eva Henger e l'amore con Riccardo Schicchi

Eva Henger ha girato solo quattro film a luci rosse, ma sono stati rimaneggiati per trarne degli altri fino a ottenerne circa una ventina. La cinquantaduenne ha intrapreso delle cause legali per tutelarsi. Anche Riccardo Schicchi, il suo ex marito, non voleva che ne girasse altri. Lo ha ricordato come un uomo "infantile, un eterno sognatore, un visionario" che tramite il suo lavoro portava avanti "una lotta per la libertà e contro l'ipocrisia". Eva Henger ha confidato:

Era contrario alla violenza: ha smesso di fare il regista quando vide la scena di Rocco Siffredi che metteva la testa di un’attrice nel WC e tirava lo sciacquone.

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