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Enrico Papi: “Oggi vanno di moda i cantanti conduttori. Non basta essere famoso, ci vuole la gavetta”

Enrico Papi apre a una riflessione sul mondo della conduzione: “Va di moda che i cantanti facciano i conduttori. Sembra che per condurre basti essere famoso. E invece bisogna fare la gavetta”. E sul futuro nella musica: “Voglio mandare un messaggio a Carlo Conti. Gli proporrò un pezzo per Sanremo 2025, ma non posso dire con chi”.
A cura di Gaia Martino
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Enrico Papi, dopo il flop con La Pupa e il Secchione, torna in tv e nelle piattaforme streaming musicale con una nuova canzone, Tilt, che diventerà poi la sigla e il titolo del suo nuovo programma. In un'intervista a tvBlog ha scherzato sugli ascolti deludenti registrati con l'ultimo programma da lui condotto prima di ricordare l'esperienza all'Isola dei Famosi, l'anno scorso, accanto a Ilary Blasi. Intanto, sogna di salire sul palco dell'Ariston al prossimo Sanremo 2025. Ha rivelato di aver intenzione di proporsi con un brano.

Le parole di Enrico Papi sul ritorno in tv con Tilt

"Tilt sta per Tieni Il Tempo, diventerà la sigla del programma che andrà in onda su Italia 1. Ho coinvolto Peppe Vessicchio, Elisabetta Canalis, Paolo Noise e Marco Mazzoli di Radio 105″ ha raccontato Enrico Papi a TvBlog anticipando che il suo nuovo show andrà in onda dopo gli Europei di calcio, ovvero dopo il 14 luglio. Mentre si prepara per il ritorno in tv, sogna Sanremo: "Voglio mandare un messaggio a Carlo Conti: gli proporrò un pezzo per Sanremo 2025. Lo farò veramente, ma non posso dirle con chi. Al Festival dovevo andarci nel 2016 con Fabio Rovazzi, avevamo una canzone. Ne parlai con Carlo, che all’epoca era conduttore e direttore artistico, si mostrò entusiasta di sentirlo. Poi però non se ne fece più nulla, perché Fabio non si sentiva pronto per il Festival, lo considerava troppo da cantante. Sarebbe stato divertente". Il nuovo show, Tilt, è stato registrato diversi mesi fa ed è stato collocato nel periodo estivo di Italia1: "L’estate una volta era un periodo in cui si faceva televisione" ha commentato Papi, spiegando che la decisione non è partita da lui. "È una decisione che va rispettata e che viene presa considerando tanti fattori, anche la controprogrammazione interna e gli equilibri con Canale 5. La voglio vivere come uno stimolo. Il programma è stato presentato a Mediaset e accettato. Se non fosse piaciuto, Tilt sarebbe stato fermato mentre si registrava. Sarà il pubblico a giudicare", le parole.

Il flop di Isola e La pupa e il Secchione

Enrico Papi ha commentato gli ascolti deludenti registrati con La Pupa e il Secchione sottolineando di non avere colpe per il flop:

Dopo il record di ascolti della prima e della seconda edizione che ho condotto, quest’anno ho fatto di nuovo il record, ma quello inverso (ride, Ndr). Mi sono divertito, ma ne La pupa e il secchione ho fatto qualcosa che non è nel mio. Non era l’occasione giusta per potermi esprimere, ce ne saranno altre. Mi sono occupato solo della conduzione. Sinceramente, fosse andata bene, non sarebbe stato merito mio. È andata male, ma non è colpa mia.

Sull'Isola appena conclusasi con la vittoria di Aras Senol, ha ricordato la scorsa edizione in cui vestiva i panni di opinionista: "L’anno scorso molti dicevano che L’isola non fosse andata bene e invece è andata benissimo, considerando anche che tra i concorrenti non c’erano molti famosi. Quest’anno ho apprezzato la scelta di Pier Silvio Berlusconi di puntare su una novità, su Vladimir Luxuria. L’idea di sperimentare è giusta. Magari l’anno prossimo l’Isola la condurremo io e Ilary". 

Papi sui cantanti – conduttori: "Mi fa ridere"

Il conduttore televisivo ha poi detto la sua riguardo i nuovi volti televisivi lanciando una frecciata ai "cantanti che fanno i conduttori": "Ora va di moda che i cantanti facciano i conduttori. Io mi metto a fare il cantante, ma con ironia, ci scherzo. E invece i cantanti vogliono diventare conduttori veramente, la prendono sul serio. Questo mi fa ridere. Non è per questo. Oggi sembra che per condurre basti essere famoso. E invece bisogna fare la gavetta. Poi, per carità, un conduttore può sbagliare i programmi. Io, per esempio, sono uno che dice sempre di sì e commetto degli errori. Dovrei iniziare a dire dei no. Come c’è una tecnica per cantare o recitare, ce n’è una anche per condurre".

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