Emilio Solfrizzi: “La Rai che mi snobba o il cinema che non mi propone progetti adatti a me mi fanno star male”
Emilio Solfrizzi è un attore a cui il pubblico italiano è sinceramente affezionato. È stato protagonista di fiction di grande successo da Sei forte maestro a Tutti pazzi per amore. Sorprende, dunque, che da anni non appaia più in tv. Oggi ha 62 anni e ne ha parlato in un'intervista: "Mi chiedono spesso ‘Che fine hai fatto?' che fastidio".
Emilio Solfrizzi oggi ha 62 anni e lavora a teatro
Emilio Solfrizzi si è raccontato in una lunga intervista rilasciata ad Andrea Scarpa per Il Messaggero. L'attore ha raccontato la sua vita oggi. Continua a fare il suo lavoro ma a teatro e non intende piangersi addosso: "Che fine ho fatto? Anche su Internet leggo queste domande e un po' mi fa male. Ma che vuol dire? Lavoro in teatro, giro l'Italia da Nord a Sud come un matto e mi diverto come sempre. Non faccio film e serie da un po' di tempo, ma sono comunque un uomo molto fortunato che, tra l'altro, detesta tutti quelli che fanno la lagna. Va tutto bene, mi creda". L'attore riconosce che nel suo lavoro ormai "la torta è sempre più piccola" e "non ci sono tutele". Di una cosa è certo:
Bisognerebbe rimanere fedeli a se stessi. Bisogna fot**rsene degli altri, di quelli che dicono "Che fine ha fatto?", per esempio. Si deve seguire la propria strada e scegliere sempre. E poi se uno alla fine apre una tabaccheria, perché nessuno lo chiama più, deve essere pronto a dire con sincerità come sono andate le cose.
L'incomprensibile silenzio della Rai e del cinema
Nel corso degli anni, Emilio Solfrizzi ha deciso di fare scelte coraggiose. Ha rifiutato ruoli comici che lo avrebbero relegato a quell'unica sfaccettatura della sua professione, senza permettergli di esprimersi a tutto tondo. Inoltre, ha detto di no alla proposta di condurre un gioco nel preserale. Non ha specificato quale, ma ha commentato: "Forse un po' mi sono pentito, perché l'avrei fatto bene, ma avrei dovuto scegliere tra recitare e fare solo tv: insieme non credo che si possano fare". E ha concluso:
Penso di poter dire ancora la mia, per questo la Rai che mi snobba o il cinema che non mi propone progetti adatti a me mi fanno star male. Quello che ho fatto è sempre andato bene: perché non dovrei pensare di poter dare ancora un contributo?