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Emanuela Fanelli: “Basta chiedere a una donna perché non ha figli. Ho subito molestie a 18 anni”

Emanuela Fanelli si è raccontata in una lunga intervista a Vanity Fair, dagli esordi nel mondo del cinema al rapporto con Paola Cortellesi, regista del film C’è Ancora Domani, in cui ha recitato come attrice non protagonista. E sulla sua vita privata: “Sono single, non uso app. Basta chiedere a una donna perché non diventa madre”.
A cura di Elisabetta Murina
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Lavorava come maestra d'asilo, ma ha asciato tutto per inseguire il sogno della recitazione. A distanza di anni Emanuela Fanelli è stata premiata ai David di Donatello come miglior attrice non protagonista per la sua interpretazione in C'è ancora Domani di Paola Cortellesi e ha costruito una carriera di successo nel mondo del cinema. Intervistata da Vanity Fair, l'attrice ha parlato degli esordi, della sua vita privata, dell'essere single oggi.

Il successo e il rapporto con Paola Cortellesi

Emanuela Fanelli è stata premiata ai David di Donatello come Miglior attrice non protagonista per la sua interpretazione in C'è ancora Domani. Ha lavorato al fianco di Paola Cortellesi, regista e interprete del personaggio principale del film. "Mi imbarazza parlare di lei, perché siamo davvero amiche e perché credo che quando verbalizzo certe cose perdano un po’ di valore. Ci siamo conosciute otto anni fa, abbiamo girato insieme Gli ultimi saranno ultimi, ci siamo state molto simpatiche e ogni tanto ci sentivamo", ha raccontato a proposito della nascita della loro amicizia. E sulla chiamata per il film ha spiegato: "Un giorno mi ha chiamata: “Vieni che ti voglio raccontare il mio film”, sapevo che lo stava scrivendo. Alla fine del racconto ha detto: “Mi piacerebbe che Marisa fossi tu”.

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Prima che recitare diventasse il suo lavoro, Emanuela Fanelli ha spaziato in vari ambiti, dal mondo della ristorazione a quello dei bambini, come maestra d'asilo e baby sitter. "Dai 23 ai 33 ho fatto la maestra d’asilo e la baby sitter ai centri estivi. La recitazione era l’hobby della sera, il pensiero felice prima di dormire. L’ho accantonato per un po’, nel 2012 mia mamma non era stata bene e io non volevo essere troppo contenta", ha raccontato. Poi la decisione di lasciare tutto e dedicarsi al mondo del cinema, che oggi l'ha portata al successo. Successo che non la preoccupa se dovesse finire: "Perché devo farmi venire l’ansia? Oh senti, se dovesse finire domani è stato bello. Non volevo recitare per diventare famosa, nemmeno per i soldi: non li ho mai avuti, sono più libera perché non ho uno standard di vita altissimo e soprattutto sono stata felice anche quando mi arrangiavo e andavo in vacanza in tenda". 

La vita privata di Emanuela Fanelli

Emanuela Fanelli ha parlato anche della sua vita privata, rivelando di essere single e di non aver ancora trovato l'uomo giusto. "Non uso le app di incontri, mi imbarazza e mi annoia la fase della presentazione: di che cosa ti occupi, quali sono i tuoi hobby… Eppure, la maggior parte delle mie conoscenze si è fidanzata o sposata grazie a Tinder", ha spiegato a proposito della conoscenza di nuove persone. E anche quando incontra qualcuno che le sembra interessante, entra in modalità "amica del calcetto": "Non proprio la tecnica seduttiva più efficace e agli appuntamenti tendo a esagerare con le battute, come se dovessi fare cabaret o animazione". La sua ultima storia d'amore risale ad alcuni anni fa.

"Basta chiedere a una donna perché non è madre"

L'attrice di C'è Ancora Domani ha un'idea precisa della maternità e di cosa non si dovrebbe mai chiedere a una donna: "Bisogna smettere di domandare a una donna perché non diventa madre. Sono questioni private. Stesso discorso per i commenti sull'aspetto fisico: basta parlare del corpo degli altri". A 38 anni, Fanelli non esclude l'idea di avere un figlio: "Ho 38 anni, dovrebbe scattarmi l’orologio biologico. Invece no. Non che non li voglia categoricamente". Nel corso dell'intervista, l'attrice ha anche rivelato di aver subito molestie quando aveva 18 anni, raccontando un episodio che l'ha particolarmente segnata

Sul lavoro mai, e so di essere stata fortunata. Nella vita sì, come temo sia successo a qualsiasi donna. Avevo 18 anni, ero in treno, stavo leggendo. È passato un uomo che mi ha dato una spinta con la mano, il tempo di alzare lo sguardo e l’ho trovato che si stava masturbando tra due vagoni. In genere sono molto reattiva, in quel caso mi sono paralizzata. Ero gelata. Quando ho fatto per alzarmi, lui è scappato. Mi sono seduta vicino a una signora, che mi ha confidato che le era accaduta una cosa simile

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