Elio delle Storie Tese: “Mio figlio è autistico, in Italia siamo ancora sottozero per affrontarlo”
Elio, fondatore del gruppo Elio e le Storie Tese, in queste settimane sta attraversando l'Italia con il suo spettacolo teatrale, un omaggio a Enzo Jannacci dal titolo "Ci vuole orecchio. Elio canta e recita Enzo Jannacci". Un progetto che è ormai è arrivato a più di 50 tappe in tutto il Paese e che Stefano Belisari, vero nome dell'artista, rivendica con orgoglio. In un'intervista a il Corriere della Sera, il comico ripercorre i suoi esordi, la carriera e per la prima volta racconta una pagina inedita della sua vita, svelando che il figlio Dante soffre di autismo.
L'omaggio a Enzo Jannacci
Lo spettacolo che vede Elio protagonista è incentrato sulla figura di Enzo Jannacci, che per lui ha sempre rappresentato un punto di riferimento. Questa, infatti, è una delle ragioni per le quali ha scelto di omaggiarlo: "Sono convinto che Jannacci andrebbe collocato nel Pantheon dei grandi cantautori, accanto a Dalla e a De André. Questo è uno dei motivi per cui ho pensato di dedicargli uno spettacolo". Non l'ha mai conosciuto, ma è comunque stato fondamentale per la sua formazione: "È stato un compagno di classe di mio padre. Abbiamo sempre avuto i suoi dischi. E anche se non ci siamo mai incrociati, è sempre stato uno di casa".
La lotta a sostegno dell'autismo
Per la prima volta, Elio ha parlato anche della sua famiglia e, in particolare, del figlio affetto da autismo, Dante, fratello gemello di Ulisse. I due sono nati nel 2009 e oggi hanno quasi 13 anni. La diagnosi è arrivata proprio grazie al confronto reciproco per quanto riguarda lo sviluppo cognitivo:
Ci dicevano che bisognava aspettare i 3 anni. Ma già a un anno i segnali possono essere tanti. […] Anche ora che Dante ha 12 anni, dobbiamo noi da casa guidare gli insegnanti di sostegno. Esiste una terapia comportamentale che aiuta ragazzi e ragazze autistici a essere inclusi e costruirsi le armi per vivere una vita autonoma e indipendente. Ma nelle scuole non ci sono le competenze.
Come ha raccontato a Il Corriere della Sera, Elio è convinto che in Italia ci sia ancora tanta strada da fare, per questo ha scelto di mettere la sua faccia a sostegno delle famiglie che, come lui, hanno figli autistici:
Manca la volontà dello Stato per affrontare, come ha fatto con il Covid, questa malattia che si sta diffondendo. Siamo ancora all'anno zero. Anzi, sottozero, perché il servizio pubblico non si è ancora messo in moto per sostenere le 600mila persone autistiche che ci sono in Italia.