Eleonora Riso, vincitrice di Masterchef 13: “Lavoro nei circoli Arci. Se mi chiamassero grandi chef, ora non accetterei”
Se dovesse dare il suo nome a un piatto, Eleonora Riso saprebbe già quali ingredienti usare: "Zenzero, un po' di cicoria, amara e leggermente piccante, un uovo che se sbatti troppo forte si rompe". Un mix che descrive alla perfezione il suo carattere, dalla creatività in cucina alla determinazione nel raggiungere gli obiettivi, fino a un lato più fragile che custodisce con cura.
Vincitrice di Masterchef 13, un anno dopo la fine del programma ha cambiato la sua vita ed è lontana dalle cucine dei ristoranti, come ha raccontato a Fanpage.it: "Mi occupo di eventi nei circoli Arci, cucino insieme alle persone". Nessuna offerta di lavoro da grandi chef in questi mesi: "Non mi aspettavo di essere chiamata. Se me lo proponessero oggi non accetterei". Quanto al rapporto con Niccolò Califano, nato nel programma, ha rivelato: "Non mi interessa definirlo, siamo amici che si divertono a collaborare".
È passato un anno dall'inizio del tuo percorso a Masterchef 13. Cosa fa Eleonora Riso oggi?
Quest'anno mi sono occupata di eventi nei circoli Arci. Ho organizzato una serie di serate in provincia di Firenze con una ventina di persone, in cui cucinavamo tutti insieme. Nel pomeriggio si teneva la Masterclass, mentre la sera c'era un aperitivo aperto a tutti in cui facevamo assaggiare i piatti preparati, legati alla cucina tipica di una parte del mondo, per adesso abbiamo iniziato con la Siria.
Sei soddisfatta dal punto di vista lavorativo?
Assolutamente sì. I circoli Arci sono luoghi che mi sono sempre piaciuti, soprattutto per l'atmosfera conviviale che riescono a creare e che rispecchia il mio ideale di ristorazione.
Cosa hai fatto con i 100mila euro vinti nel programma?
Per adesso sono ancora nel salvadanaio, li userò per investimenti futuri.
Hai raccontato che, tornando indietro, a Masterchef te la giocheresti un po' diversamente. Cosa cambieresti?
Per come sono andate le cose rifarei tutto, ma cercherei di essere più leggera. Avrei potuto vivere meglio alcune mie emozioni, impegnarmi di più sul mio stato d'animo.
Pensi che oggi Masterchef sia ancora un trampolino di lancio per chi vuole iniziare una carriera come chef?
Credo proprio di sì, perché ti si aprono strade a cui non avresti pensato, ma soprattutto un tipo di mentalità diversa. Almeno, nel mio caso ho notato proprio questo cambiamento. Mi si è aperta la mente sulle possibilità che avevo davanti, ad esempio prima non avrei mai immaginato di dedicarmi al mondo degli eventi.
Però hai raccontato che nessuno chef ti ha contattata per lavorare insieme. Ti aspettavi una chiamata?
Assolutamente no, anzi, sono d'accordo con chi dice che dopo la vittoria non debba per forza arrivare una chiamata. Questo è un mestiere che va al di là dell'essere bravi in cucina perché gestire o lavorare in un ristorante che funzioni settimanalmente è una cosa completamente diversa. Credo però che se un vincitore di Masterchef ci provasse, potrebbe riuscirci tranquillamente.
Se arrivasse oggi questa chiamata, accetteresti?
Al momento mi sto concentrando su alcuni progetti personali, come quello dei circoli e la possibilità di portarli in giro per l'Italia, ma ho sempre preso in considerazione l'idea di fare un'esperienza diversa. L'ottica però rimane quella di lavorare per conto mio e non per qualcun altro perché ho le mie idee e voglio metterle in pratica.
In ogni caso la gavetta farebbe parte della strada.
Non ho paura di farla e la tengo in considerazione, ma sempre con l'intento di perseguire il mio obiettivo.
Sogni ancora di aprire un luogo tutto tuo?
Sì. Mi immagino una casa in campagna, accogliente e un po' grande, dove ogni giorno mi occupo sia dei prodotti che della cucina. Un luogo in cui le persone non vengono per forza solo per mangiare, ma che sia in grado di offrire anche altri tipi di esperienze.
Masterchef è giunto alla sua 14esima edizione. Cosa, secondo te, piace così tanto al pubblico del format?
Secondo me piace perché viene trasmessa la freschezza dei concorrenti, non sono personaggi televisivi ma persone che si mettono alla prova con sfide sempre diverse. Poi, in generale, in Italia il cibo è molto amato e sicuramente Masterchef in questo senso fa una divulgazione molto seria, fatta bene, è un programma di qualità.
I giudici Antonino Cannavacciuolo, Bruno Barbieri e Giorgio Locatelli sono davvero come li vediamo da casa?
Sono anche meglio, belle persone che hanno delle cose interessati da trasmettere e non personaggi.
Il ricordo più bello della tua esperienza?
Ogni volta che ci ho pensato, durante quest'anno, ho cambiato spesso idea perché me ne vengono in mente sempre di nuovi. Sicuramente uno dei più momenti più belli è stata l'esperienza nella cucina dello chef Mauro Uliassi a Senigallia.
E il più brutto?
La sconfitta subita nella mia terra, in Toscana (ride, ndr).
Durante il programma gli haters ti hanno criticata duramente. Cosa pensi che non abbiano capito di te?
A volte alcune persone mi scrivono che faccio finta di essere qualcosa che non sono e questo è un fraintendimento che in generale nella vita mi ha sempre fatto un po' male. In alcuni momenti sono stata colpita da shitstorm più intese del solito, anche se in realtà i commenti non sono mai stati così intensi a livello numerico, ma sono io che delle volte gli ho dato più peso.
Oggi commenti negativi ne ricevi ancora?
Capita, dipende da quello che faccio. Recentemente ad esempio ho pubblicato un video in cui facevo il ragù di cervo e ho ringraziato il cacciatore che mi ha dato il cervo. Ho ricevuto messaggi del ca**o per le mie parole perché tante persone partivano già col piede di guerra, senza essere disposte ad ascoltare. Io però voglio rimanere fedele alle mie idee, non voglio non poter dire o fare qualcosa solo per paura di ricevere commenti negativi.
Social e cucina: due mondi che si aiutano a vicenda?
Sono sicuramente due mondi che funzionano bene insieme e vanno di pari passo, anche se non so per quale motivo l'essere umano sia attratto dal vedere video di preparazione di piatti o di persone che mangiano. Parlare di cibo sui social dà sempre più valore al cibo stesso, ma ovviamente ci sono anche lati negativi, come l'esposizione all'opinione pubblica.
A proposito di social, nella prima puntata di questa edizione, una aspirante concorrente ha detto di aver imparato la tecnica della sferificazione su TikTok.
Secondo me la gavetta la si può fare anche da soli, magari guardando un video. In ogni caso se il cibo viene semplicemente veicolato da un bombardamento di immagini e basta c'è il rischio che possa perdere senso e finire col far allontanare le persone.
Spesso ti hanno definita ‘fuori dagli schemi’. Questo tuo lato caratteriale, in cucina, è un ostacolo o un punto di forza?
Onestamente non mi interessa molto di queste definizioni. Non so se il mio modo di essere in cucina sia giusto o meno, in generale mi ritengo una persona che lavora sodo e questo è un aspetto positivo. Magari il mio carattere potrebbe rappresentare un problema nell'autogestione del lavoro.
Con Niccolò Califano è nato un rapporto speciale nel programma: siete solo una coppia lavorativa o anche nella vita privata?
Un po' come la definizione di ‘fuori dagli schemi', non mi interessa dare un nome a questo rapporto, non so neanche se sarebbe fattibile definirlo. Siamo amici che si divertono a collaborare e che stanno bene insieme. Ci divertiamo e ci stimoliamo a vicenda.
Se dovessi dare il tuo nome a un piatto, che ingredienti sceglieresti?
Direi lo zenzero, fuori brutto e dentro fresco, un po' di cicoria, amara e leggermente piccante, un uovo che se sbatti troppo forte si rompe (ride, ndr).
Un consiglio per i nuovi concorrenti di Masterchef?
Distaccatevi da ogni tipo di ansia e godetevela. E poi vivetevi il momento perché è un ambiente molto stimolante in cui nascono tante idee.