video suggerito
video suggerito

Eleonora Giorgi ricoverata: “Non riesco a fare più di dieci passi. Mi tengono in vita, spero in un miracolo”

Eleonora Giorgi si racconta in un’intervista. L’attrice parla del suo ricovero in clinica, di come stia affrontando la malattia e chiarisce il perché abbia deciso di condividerla con il pubblico.
A cura di Eleonora di Nonno
3.647 CONDIVISIONI
Immagine

Eleonora Giorgi, dopo una crisi di tre settimane fa, è stata ricoverata in una clinica romana: "Mi sono ritrovata da sola in casa, di notte, a urlare, in preda ai dolori. Qui ho recuperato le forze". A raccontarlo è lei stesso al Corriere della Sera. Nell'intervista chiarisce la scelta di condividere la sua malattia con il pubblico e cosa l'aiuta a stare bene.

Eleonora Giorgi: "Non riesco a fare più di dieci passi"

"Non c'è nulla di male a dire che non riesco a fare più di dieci passi. Sto facendo la terapia del dolore, morfina e cortisone – racconta Eleonora Giorgi – Ho un'ampolla al collo e l'ossigeno: mi tengono in vita non perché ci sia futuro, ma perché tutto succeda il più tardi possibile. Ogni giorno è un regalo". A darle forza e conforto c'è l'amore della sua famiglia. La notte, però, è il momento più difficile della giornata:

Non sono spaventata: ho avuto molta più paura di vivere. La vita a volte è crudele. Trovarsi nella consapevolezza della morte ti fa analizzare le cose in modo diverso. Mentre dormo, adesso sogno. Prima non succedeva. E quando mi sveglio ripenso ai miei figli da piccoli, frutto dell'amore con due uomini che hanno scelto di diventare padri con me.

Eleonora Giorgi: "Non mi sento una guerriera"

Le giornate di Eleonora Giorgi sono intervallate da cicli di terapie, che iniziano alle 7 del mattino e finiscono alle 7 di sera. Sanremo le è stato di compagnia: "Ringrazio Bianca Balti per avermi ricordata. Le auguro di guarire presto, fa male vedere una donna giovane soffrire". Quando l'attrice ha scoperto la gravità della situazione, ha detto ai suoi figli di non volere accanimenti terapeutici: "Senza di loro forse avrei rinunciato: dopo la prima chemio ho passato una notte abbracciata al water". Massimo Ciavarro è tornato da Lampedusa per starle vicino: "È rimasto per dieci giorni". Non le piace la definizione di guerriera: "Mi sento più una archivista che cerca di mettere ordine nel caos". Non si sente "saggia": "Sono alle prese con un naufragio e cerco di gestirlo. Ma in fondo sono così matta che spero ancora in un miracolo. Se succederà correremo dal Papa e chiederemo spiegazioni".

3.647 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views