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Eleonora Giorgi: “Non importa quanto mi resta. Ho imparato a vedere il lato positivo, ora sono libera”

Eleonora Giorgi si è raccontata in una lunga intervista, nella quale ha parlato di come la malattia sia riuscita a farle cambiare punto di vista, mostrandole il lato positivo. L’attrice dice di volersi circondare dell’amore dei suoi figli e di non voler tornare più alla vita di prima.
A cura di Ilaria Costabile
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Da quando ha annunciato di avere un tumore al pancreas, Eleonora Giorgi ha sempre raccontato tutti i passi del suo percorso, spesse volte tortuoso. L'attrice, in una lunga intervista a Vanity Fair, ha parlato apertamente di quanto la sofferenza di questi mesi e l'impossibilità di avere una certezza sul suo futuro, le abbiano fatto capire quali siano le cose davvero importanti, delle quali non vuole fare più a meno.

Eleonora Giorgi e la riscoperta dell'amore dei suoi cari

"C’è un tempo per ogni cosa: oggi è finalmente arrivato quello di cogliere tutto l’amore che mi circondaha detto l'attrice in una intensa intervista con Simone Marchetti. Gli interventi, i cicli di chemioterapia, le cure di questi mesi sono sempre state al centro dei racconti tanto in tv quanto sui giornali:

È stato un modo per mettere ancora più a fuoco il valore del tempo che resta. Un mese, un anno, una vita: non importa. Ciò che conta è quello che voglio ora: stare con i miei figli, con la mia famiglia, con gli affetti. Mi sono riparata in questo bozzolo d’amore. Un bozzolo che è più vita di quella che avevo prima

Un amore che, forse, presi dalla vita frenetica di ogni giorno, tutti avevano dato per scontato e che si è rafforzato anche con due eventi significativi, come i matrimoni di Andrea e Paolo, i suoi figli: "Quest’anno siamo stati talmente uniti che mi è sembrato di recuperare tutto quello che altrimenti sarebbe andato perduto". Nella capacità di riconoscere i momenti importanti, la malattia ha avuto un ruolo fondamentale: "Quel colpo, preso proprio in fronte, ha fatto cadere la polvere, la ruggine dalla mia vita. È rimasta solo la densità, le cose inutili sono sparite". Tutto il superfluo è stato sostituito da una nuova consapevolezza, che Giorgi riassume in questi termini:

Se sopravviverò, alla vita di prima non voglio tornare. Voglio passare tutto il tempo che mi resta così, con l’amore che ho finalmente riscoperto. Mi sono stufata di fare “la Giorgi”. Preferisco fare la babysitter al mio nipotino.

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I suoi matrimoni: Angelo Rizzoli e Massimo Ciavarro

Non sono mancati i momenti difficoltà, anche quelli più difficili da accettare, sempre in conseguenza con la malattia: "Ora sono libera. Quando sono caduti i capelli mi sono detta: la testina ce l’hai carina, piccolina. Perdere i capelli mi ha insegnato che vedere il lato positivo è una forma di grande libertà". Facendo un percorso a ritroso nella sua vita, ha parlato del divorzio da Angelo Rizzoli, manifestando anche un certo dispiacere per come si è chiuso il loro matrimonio:

Se esiste un aldilà, se c’è qualcosa dopo la morte, se potessi incontrare di nuovo qualcuno, vorrei parlare con lui. Per chiedergli: perché? Perché bandirmi dal mondo del cinema? Mi hai fatto soffrire così tanto. Perché? Sono convinta che molto della mia malattia sia nato in quegli anni di grande sofferenza.

Dopo il divorzio da Rizzoli, c'è stato l'incontro con Massimo Ciavarro, con il quale si è trasferita in campagna, dove conducevano una vita bucolica, all'insegna di "orti biologici, decorare mobili, restaurare casali e andare a letto presto". Uno stile di vita che, però, non faceva per lei: "Mi mancava il lavoro. Perché lavorare è la maniera più sana di stare con gli altri. Il cinema per me non è mai stato vanità ma artigianato. Lo amavo per quello".

Eleonora Giorgi e Angelo Rizzoli
Eleonora Giorgi e Angelo Rizzoli

La scoperta del tumore

Nel mese dedicato alla prevenzione, Eleonora Giorgi sottolinea l'importanza di non sottovalutare mai nessun aspetto: "Ho scoperto il tumore per una tosse anomala. Ho fatto una tac e hanno scoperto un’ombra. Mi sono salvata la vita così". In questi mesi, in cui è stata a contatto con la sofferenza dei malati, l'attrice dichiara:

Negli ospedali ho visto centinaia di trentenni. Io ho settant’anni, ho avuto la mia vita, e che vita! Di cosa posso lamentarmi? Ma se avessi trent’anni, sarei incavolatissima. E poi l’altro giorno, mentre facevo una chemio e mi mettevano il solito ago, ho sentito un bambino piccolo, a pochi metri da me, che diceva: “Mamma, ti prego, l’ago no”. Ma come si fa? Come si fa a non piangere?

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