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Eleonora Daniele ricorda Luca Giurato: “Mi ha insegnato cosa significa fare la televisione”

La conduttrice di Storie Italiane ricorda il suo maestro e conduttore ai tempi di Unomattina: “Aveva la capacità di trattare argomenti anche pesanti con una leggerezza incredibile, una leggerezza di chi conosceva il mondo”.
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Raggiungiamo telefonicamente Eleonora Daniele quando da pochi minuti è arrivata la notizia in redazione della morte di Luca Giurato. Chi ama la televisione, chi la fa e la segue, non può non ricordare gli anni d'oro di Unomattina nei quali ha mosso i primi passi proprio l'attuale conduttrice di Storie Italiane che a Fanpage.it conferma: "Sono stati gli anni più belli dell'inizio della mia carriera". Luca Giurato è stato per lei un maestro che "aveva la capacità di trattare argomenti anche pesanti con una leggerezza incredibile, una leggerezza di chi conosceva il mondo". Domani, la puntata di Storie Italiane sarà dedicata a lui.

"L'avevo cercato per fargli un'intervista," racconta ai nostri microfoni la conduttrice e giornalista, "ma lui non ne faceva più perché si era ritirato a vita privata. È una cosa che mi è arrivata in testa, sto molto male". 

Mi è mancato prima Franco (Di Mare, ndr) e adesso Luca. È incredibile. Il primo anno di Unomattina l'ho fatto con Franco, poi ho lavorato per cinque-sei anni con Luca. Era un giornalista, un grande notista politico, ma aveva la capacità di trattare argomenti anche pesanti con una leggerezza incredibile. Era una leggerezza di chi conosceva il mondo, di chi aveva lavorato in grandi redazioni e lui viveva e usava il mezzo della televisione come uno strumento di vera comunicazione, dove il conformismo non esisteva. Era in grado di fare un'intervista seria e indossare magari un maglione coi calzini a righe. Lui mi ha sempre insegnato cosa significava veramente fare televisione.

Eleonora Daniele ricorda la sua "fisicità" e la sua "plasticità": "Tutto quello che faceva, lo faceva con naturalezza. Anche nei suoi lapsus che aveva non ha mai perso la credibilità. Nell'informazione e nella comunicazione che faceva, restava sempre credibile. Le sue interviste erano bellissime. E lui condivideva con me gli spazi di lavoro, nonostante io fossi molto giovane. Eravamo diventati protettivi l'uno verso l'altro. Questo non succede mai quando si lavora in coppia. La nostra unione, invece, era stimolante, protettiva, familiare. Da parte sua c'era sempre la volontà di farmi vedere il mondo a colori e da parte mia c'era sempre un sentimento di protezione nei suoi confronti". In chiusura di conversazione, l'annuncio di una puntata di Storie Italiane a lui dedicata: "Domani, parleremo di Luca assolutamente. È doveroso per me farlo domani e da qui, sempre. Come ho già detto, quando un amico se ne va, un amico rimane. Non se ne va mai".

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