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Dottor Geiger di Real Time: “La chirurgia estetica comporta rischi. Ai giovani chiedo di conoscere i loro genitori”

Erik Geiger, protagonista di Doctor Geiger Chirurgia Estetica su Real Time, parla a Fanpage.it del programma che sensibilizza i telespettatori all’uso della chirurgia estetica. Attraverso le storie delle sue pazienti, racconta che “dietro ogni intervento c’è un mondo”. Divenuta una moda anche tra i più giovani, la medicina estetica “può comportare anche dei rischi, bisogna essere informati”, le parole.
A cura di Gaia Martino
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Ha debuttato su Real Time con un programma tutto suo lo scorso giovedì 25 luglio: Erik Geiger, Specialista in Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica, tra i più conosciuti e accreditati del settore, ha lanciato la nuova serie Doctor Geiger – Chirurgia Estetica nel quale racconta il mondo della bellezza a 360 gradi, in onda ogni giovedì in prima serata. A Fanpage.it ha spiegato l'obiettivo della serie che, oltre a raccontare le storie di alcune sue pazienti, approfondisce i temi legati alla medicina estetica, divenuta una moda anche tra i più giovani, alla quale bisogna avvicinarsi responsabilmente.

Che messaggio vorrebbe che arrivasse ai telespettatori con la sua serie?

Che dietro ogni intervento, soprattutto quelli che abbiamo raccontato in ogni puntata, c'è un mondo, fatto di motivazioni, di complessi che si sono sviluppati nell'arco del tempo. Raccontiamo che esistono dei veri e propri disagi. Il nostro obiettivo è quello di poter indurre verso un benessere psicofisico tutte le persone che si sono avvicinate alla chirurgia, di aiutarle e avvicinarle ad una nuova vita.

Il programma si concentra sia su storie personali dei pazienti che sull'approfondimento dei temi legati alla medicina estetica?

Noi abbiamo cercato di trattare entrambe le cose. C'è l'aspetto chirurgico e quello legato alla medicina estetica che vale anche come anti-aging. È importante dire che un chirurgo plastico non è lì soltanto per gonfiare o alterare connotati, ma dovrebbe accompagnare le persone in quello che definiamo "il loro invecchiamento", che può essere cutaneo o dei tessuti.

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È mai capitato che qualcuno, dopo la sua presentazione di un intervento, decidesse di tirarsi indietro?

Sì. Lo scopo della prima visita è dare tutte le informazioni sia sulle caratteristiche dell'intervento, sia sui rischi e le complicanze che potrebbero esserci. È importante che la paziente faccia un bilancio di quelli che sono i pro e i contro. In base alla motivazione, se è alta, deciderà se è predisposta. Ci sono anche persone dubbiose, senza una motivazione effettiva, che davanti ai rischi, fanno un passo indietro perché, secondo loro, non è arrivato il momento per affrontare il grande passo.

Tanti giovani, anche minorenni, oggi si avvicinano alla chirurgia estetica. Come si comporta davanti a eventuali pazienti che si presentano da lei nonostante la loro giovinezza?

Le pazienti devono aver compiuto 18 anni e, anche se appena maggiorenni e quindi autorizzate a venire autonomamente nel mio studio per una visita, io chiedo una seconda visita per poter conoscere i genitori, per vedere quanto loro siano di supporto per un percorso che non è detto che inizi. È necessario capire se c'è effettivamente un problema. Essendo io papà, mi piacerebbe che un professionista si comportasse così.

Sembra essere scoppiata una moda, crede che servirebbe una campagna di sensibilizzazione anche sui genitori?

La sensibilizzazione deve essere a 360 gradi. Tutto parte da casa, quindi all'interno delle famiglie, e il frutto non cade mai lontano dall'albero. È importante che i genitori seguano i ragazzi perché non bisogna valutare solo il completo sviluppo fisico, ma anche quello psicologico. Non esiste però, per me, che una ragazzina che non è vittima di una patologia o di una malformazione, si sottoponga a trattamenti puramente estetici.

Tra le pazienti protagoniste del suo programma, ce n'è qualcuna che si è presentata con una richiesta senza una reale esigenza, quindi con un capriccio?

Abbiamo fatto una grossa scrematura per la messa in onda. Abbiamo puntato a storie emozionali, quelle più belle del mio lavoro perché quando si accompagna una persona in un percorso che genera, poi, benessere, si crea un rapporto che non si limita più al semplice intervento e ai controlli. Si crea un rapporto di fiducia, d'affetto, e si condivide insieme tutto, dalla prima visita al completamento del post operatorio. Fare una selezione ci ha aiutato a far arrivare queste storie al cuore dei telespettatori.

Gessica Notaro è stata una sua paziente. Cosa ha significato per lei poterla aiutare?

Erik Geiger con Gessica Notaro
Erik Geiger con Gessica Notaro

Jessica è un vulcano. Mi ha dato l'opportunità di poterla aiutare, è stata lei a farmi un regalo piuttosto che il contrario. Un regalo anche solo averla conosciuta perché è una ragazza dalla quale tutti dovrebbero prendere esempio.

Nel suo studio arrivano anche tanti calciatori, quali sono le loro richieste?

Tanti uomini dello sport vengono da me. Oggi i calciatori sono molto attenti alla salute della loro pelle perché si allenano tanto, sia al caldo che al freddo. A meno che non vengano per diverse patologie, vengono per fare dei trattamenti che li accompagnano nel processo di invecchiamento dei tessuti. A volte, oppure, accompagnano le mogli.

Lei ha scritto un libro, La scienza della bellezza. Cosa bisogna necessariamente sapere prima di avvicinarsi alla chirurgia estetica?

Bisogna avere tutte le informazioni necessarie per potersi avvicinare alla medicina estetica in maniera responsabile e consapevole, quindi affidarsi ad un chirurgo che prepari la paziente anche alle complicanze, non solo alle cose positive che comporta.

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