Don Matteo 15 si farà, anticipazioni e quando andrà in onda. Ruggeri: “Don Massimo in crisi, Diego e Giulia torneranno”
Don Matteo 15 si farà. Raoul Bova tornerà a vestire i panni di Don Massimo nelle nuove puntate che sono attualmente in scrittura e andranno in onda nella primavera del 2026. La fiction con Eugenio Mastrandrea nel ruolo di Diego, Federica Sabatini nel ruolo di Giulia, Gaia Messerklinger nel ruolo di Vittoria e Nino Frassica e Nathalie Guetta, rispettivamente Cecchini e Natalina è sopravvissuta all'addio di Terence Hill, mantenendo ascolti altissimi. Fanpage.it ne ha parlato con il supervisore alla sceneggiatura Mario Ruggeri, che ha raccontato i retroscena della quattordicesima stagione, dalla morte di Patrizia Cecchini al ritorno fugace di Terence Hill. Nell'intervista ha svelato anche quando inizieranno le riprese di Don Matteo 15, quando andrà in onda la nuova stagione e alcune anticipazioni sulla trama. E sul finale di Don Matteo 14, in onda giovedì 19 dicembre, commenta: "Nino Cecchini ha finalmente scoperto come è morta sua figlia. Attraverserà una crisi. E poi ci sarà un momento importante che riguarderà Don Massimo, interpretato da Raoul Bova. Vogliono ucciderlo".
Don Matteo 15 con Raoul Bova si farà, anticipazioni sulla trama, cast e data
Don Matteo 15 è già in lavorazione?
Abbiamo cominciato a pensare alla quindicesima stagione lo scorso settembre, ottobre. Stiamo andando avanti con i nostri soliti ritmi. Adesso sta iniziando la fase di scrittura della trama che presenteremo alla Rai per farcela approvare. Stavolta è più semplice perché abbiamo i personaggi e non dobbiamo inventare tutto da zero.
Le new entry del cast, quindi, resteranno anche nella quindicesima stagione.
Sì dovrebbero restare, abbiamo fatto questo investimento (ride, ndr).
Quando inizieranno le riprese delle nuove puntate?
In primavera. Gli attori torneranno sul set ad aprile – maggio 2025.
Quando andrà in onda Don Matteo 15?
Nel 2026. Penso che torneremo alla nostra collocazione primaverile. Però non si sa mai, può esserci un imprevisto come quest'anno. Tutto può cambiare.
Quali anticipazioni puoi darmi? Che direzione immagini possa prendere Don Massimo nella prossima stagione?
Secondo me e Umberto Gnoli, che scrive con me, funziona mettere in crisi Don Massimo. Anzi più lo metti in crisi, più lo stressi e più funziona, a differenza di Don Matteo che era un uomo serafico, quasi mai turbato. Nella trama di Don Matteo 15 cercheremo di creare una storia in cui Don Massimo sbaglia o viene messo in discussione.
Verrà approfondito il rapporto tra Diego e Giulia nella trama di Don Matteo 15?
Sì, poi bisogna vedere se staranno insieme o meno. Ci sono tante cose da raccontare su di loro, non c'è solo la linea sentimentale. Anche Anna (Maria Chiara Giannetta) e Marco (Maurizio Lastrico) tutti li volevano insieme, ma noi li abbiamo divisi (ride, ndr).
Nathalie Guetta ogni tanto dichiara di voler lasciare Don Matteo.
Ha i suoi momenti di crisi poi rientra. È vero che ogni tanto la trascuriamo, bisognerebbe metterla al centro un po' di più. È una promessa che le farò.
Il finale di stagione di Don Matteo 14, Don Massimo rischia la vita
Giovedì 19 dicembre andrà in onda il finale di stagione di Don Matteo 14. Cosa dobbiamo aspettarci?
Nino Cecchini ha finalmente scoperto come è morta sua figlia. Attraverserà una crisi. E poi ci sarà un momento importante che riguarderà Don Massimo, interpretato da Raoul Bova. Vogliono ucciderlo.
E voi sareste capacissimi di farlo morire.
Siamo sterminatori di personaggi (ride, ndr). In realtà non dipende solo dalla nostra volontà. Nella letteratura chi scrive è padrone al cento per cento dei personaggi. Nel nostro caso, invece, i personaggi appartengono agli attori ma anche alla produzione. Se la produzione dice: "Non li voglio più"…Insomma, non è sempre colpa nostra.
Don Matteo 14 ha registrato i consueti ottimi ascolti. Come ti spieghi il fatto che questa serie sia in grado di sopravvivere anche all'addio di personaggi molto amati?
Anche se è andato via Terence Hill, Don Matteo è casa e in quella casa ci sono tante persone che sono rimaste dalla prima puntata, come Cecchini e Natalina, quindi non si è perso il senso di famiglia. Questo piace agli spettatori. E poi l'altro motivo, secondo me, è che con il passare degli anni ci siamo trasformati, andando incontro ai gusti del pubblico.
In che modo?
Il primo Don Matteo era composto da puntate esclusivamente crime. Adesso abbiamo aggiunto la linea di commedia, quella sentimentale e quella teen. Mischiando questi generi, portiamo a casa un pubblico vasto.
Qual è stata per te la sfida più difficile in questa quattordicesima stagione?
Lavorare sul personaggio di Raul Bova, don Massimo, e farlo diventare un prete a tutti gli effetti. Ha dovuto imparare a fare il sacerdote, a sostituire drammaturgicamente Terence Hill e questa è stata la parte più complicata. Don Massimo è un prete in crisi per sua sorella, un prete che cerca di aiutare i giovani, non è solo un prete investigatore.
Se Don Matteo era più legato al cielo, Don Massimo è più legato alla terra. Conosciamo frammenti della sua famiglia, cosa mai accaduta con il personaggio di Terence Hill.
Terence Hill rappresentava l'archetipo dell'angelo viaggiatore che non si sa da dove venga, che non era mai turbato, che non mostrava le sue tribolazioni interiori. Con Don Massimo abbiamo intrapreso una strada diversa. Entra in crisi per scelte fatte nel suo passato.
Giulia innamorata di Diego, come è nata la storia d'amore
Tra le new entry, due in particolare hanno conquistato gli spettatori. Diego, interpretato da Eugenio Mastrandrea e Giulia, interpretata da Federica Sabatini.
Ho visto che è nata una ship.
Come avete costruito questi due personaggi? Qual è stata l'idea di partenza per Giulia e Diego?
Siamo partiti dal personaggio di Giulia. Per dare un conflitto a Don Massimo abbiamo pensato a una sorella che fosse esattamente il suo opposto. Una persona che ne ha fatte di tutti i colori, che ha sbagliato ma per troppo amore. Il suo problema, infatti, è che non si è mai sentita amata e perciò vuole essere amata anche a costo di fare delle cavolate.
E Diego come è nato?
Abbiamo deciso di raccontare una storia d'amore tra la sorella del prete e il capitano. Tecnicamente il capitano è sempre stato il nemico del prete, colui che gli dice di non indagare, di farsi i fatti suoi. Ci siamo chiesti: cosa succederebbe se la sorella di Don Massimo si innamorasse proprio del capitano? Su questo personaggio abbiamo alcuni limiti. È sempre una persona quadrata, ordinata, razionale. Non possiamo inventarci un capitano sciupafemmine che ha diverse relazioni, non ce lo farebbero fare (ride, ndr). Purtroppo siamo dentro un certo alveo. Però il contrasto tra questo capitano e la sorella del prete ha dato i suoi frutti.
Ti ha convinto il modo in cui Eugenio Mastrandrea e Federica Sabatini hanno dato vita a Diego e Giulia?
Sì. Naturalmente vuoi molto più bene a Giulia rispetto a Diego, ma non a causa dell'interpretazione. Le vuoi bene perché capisci che ne ha prese talmente tante dalla vita che per amare farebbe qualsiasi cosa. Lui è quello rigido, antipatico, però poi sotto ci intravedi un dolore che pian piano scava. Penso che Eugenio abbia portato un modo di fare il capitano diverso, un po' più moderno.
Il ritorno di Terence Hill, Don Matteo rivive con le immagini di repertorio
In un episodio della quattordicesima stagione, abbiamo rivisto Terence Hill nei panni di Don Matteo. Tuttavia, la sua presenza in puntata è stata costruita con immagini risalenti alle precedenti stagioni. È stata pensata così o non avete potuto fare altrimenti?
La storia era proprio così. Cecchini aveva fatto una cavolata e si sentiva in colpa. Il suo senso di colpa era rappresentato da Don Matteo, che da sempre è il suo grillo parlante, la voce della sua coscienza.
Quindi non avete chiesto a Terence Hill di venire sul set e lui ha detto di no.
No, anzi l'idea iniziale era semplicemente che si vedesse un uomo passare in bicicletta. Poi abbiamo avuto l'idea di usare delle immagini di repertorio per rappresentare l'immaginazione di Cecchini, che ricorda cose vecchie.
Immagino che comunque per Terence Hill il set sia sempre aperto.
Ma certo. Il set è suo. In questo caso, l'idea è nata proprio così.
La verità sulla morte di Patrizia Cecchini
Nella quattordicesima stagione ha assunto un ruolo centrale Patrizia Cecchini. Gli spettatori non hanno mai superato la sua morte. Come è nata l'idea di riportarla al centro della scena?
Avevamo l'esigenza di costruire una linea teen che abbiamo portato nella casa di Cecchini usando Martina, la figlia che Patrizia ha avuto con Tommasi. Così è nata l'idea di creare un mistero intorno alla morte di Patrizia, che coinvolgesse anche la figlia. Abbiamo creato prima Martina e poi abbiamo ripensato a Patrizia.
La puntata che ha svelato il mistero della morte di Patrizia Cecchini è stata particolarmente intensa.
È stata una puntata fuori format, straordinaria, perché Cecchini è stato completamente assorbito da questa indagine e c'è stata poca commedia, eccetto quella riguardante la linea sentimentale tra Giulia, Diego e Vittoria.
In una delle puntate, i protagonisti della serie partecipano a Reazione a Catena.
Ormai abbiamo dei nostri archetipi narrativi che usiamo in ogni stagione perché ci divertono. Sono andati da Renzo Arbore, poi a Ballando con le stelle. C'è stato anche Carlo Conti che si recava a Spoleto per fare un programma. Queste puntate metatelevisive con Cecchini al centro divertono sempre.
In questa stagione vi siete avvalsi di consulenti?
La Lux Vide, facendo tante serie, ha diversi consulenti: criminologi, legali, medici e ogni tanto chiediamo consulenti anche religiosi.
Raoul Bova, per il personaggio di Don Massimo, si è confrontato con un vero sacerdote?
Sì, già dall'anno scorso. Ha fatto un training spirituale con un prete che è stato con lui alcuni giorni.
Un'ultima cosa. Riportare in scena personaggi dal passato funziona, dovreste far tornare Laura Respighi (interpretata da Milena Miconi) per riscattarla dal modo in cui l'avete ritratta nella tredicesima stagione.
È un problema anche produttivo. Quando comincio a lavorare su una stagione dico sempre: "Ditemi con quali ingredienti posso cucinare. Chi c'è e chi non c'è". Una volta che mi dicono di chi posso parlare e di chi no andiamo avanti, non c'è quasi mai un dolo da parte nostra.