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Don Matteo 14

Don Matteo 14 con Raoul Bova si farà, data e anticipazioni. Ruggeri: “Don Massimo e la sua missione”

Don Matteo 14 si farà. Raoul Bova tornerà nei panni di Don Massimo. In un’intervista rilasciata a Fanpage.it, il supervisore alla sceneggiatura Mario Ruggeri ha svelato tutti i segreti della nuova stagione: quando il cast tornerà sul set per iniziare le riprese, quando andrà in onda su Rai1 e alcune anticipazioni. Poi, ha raccontato il dietro le quinte dell’uscita di scena di Terence Hill e dell’arrivo di Raoul Bova.
A cura di Daniela Seclì
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La nuova stagione di Don Matteo con Raoul Bova
La nuova stagione di Don Matteo con Raoul Bova
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Don Matteo 14 si farà. Raoul Bova tornerà nel ruolo di Don Massimo. Lo straordinario successo negli ascolti registrato dalla fiction con Terence Hill, Nino Frassica e Nathalie Guetta ha dimostrato come gli spettatori siano devoti, è proprio il caso di dirlo, alle vicende della canonica più frizzante d'Italia. E la Rai difficilmente rinuncerà a una serie così amata. Ma cosa bolle in pentola nel futuro di Don Matteo? Fanpage.it ne ha parlato con il supervisore alla sceneggiatura Mario Ruggeri, che ha svelato quando inizierà la scrittura di Don Matteo 14, quando il cast tornerà sul set per le riprese e quando andrà in onda la nuova stagione tra new entry e volti storici. Ruggeri, che lavora al progetto dal 2003, ha raccontato anche il dietro le quinte dell'uscita di scena di Terence Hill e dell'arrivo di Raoul Bova.

Don Matteo 14 si farà. Credo non ci siano dubbi a riguardo. Avete già iniziato la scrittura della quattordicesima stagione?

Non ancora. Aspettiamo gli ultimi dati degli ascolti e poi abbiamo un tempo di riflessione di sei mesi. Nel frattempo curiamo anche altri progetti.

Lei come immagina il futuro di Don Massimo? Mi dia una piccola anticipazione.

Se c'è una cosa che Don Massimo ha di affine a Don Matteo è l'essere una sorta di angelo viaggiatore. Più che cambiare lui, è lui che cambia gli altri. Drammaturgicamente, sarà molto più importante pensare a coloro che staranno attorno a Don Massimo e quale sarà la sua missione nei confronti di queste persone.

Mettete in conto la possibilità del ritorno di Terence Hill in qualche episodio?

Terence Hill sarà sempre in qualche modo presente in Don Matteo, ha messo il suo spirito in questa serie. Come dice Raoul Bova, tutto è possibile. Raoul ha avuto grande rispetto per la figura di Terence, lo ha voluto incontrare, ha chiesto la sua benedizione.  Non ci sono gelosie o invidie tra loro.

Quando andrà in onda Don Matteo 14 e quando inizieranno le riprese?

Immagino che andrà in onda nel 2024. Torneremo sul set a marzo del 2023.

Nella nuova stagione ci saranno delle new entry?

Sì. Abbiamo dei personaggi cardine che non cambiano mai. Attorno a questo nucleo composto da Cecchini, Natalina, Pippo e ora Don Massimo, può cambiare il mondo. Negli anni si sono alternati anche i capitani. Maria Chiara Giannetta? Sarà protagonista della nuova stagione di Blanca, bisogna sempre fare i conti con la realtà. Non so se ci sarà, ma spero di sì. Spero sempre che ci siano tutti, sono un conservatore.

Raoul Bova e Terence Hill interpretano Don Massimo e Don Matteo
Raoul Bova e Terence Hill interpretano Don Massimo e Don Matteo

Il finale di Don Matteo 13 andrà in onda giovedì 26 maggio. Cosa dobbiamo aspettarci?

Nell'ultima puntata di Don Matteo 13 si scoprirà un legame importante tra Don Massimo e Don Matteo. Si svelerà il vero mistero del loro rapporto, non a caso l'episodio si intitola Dimenticando Matteo. Inoltre, sapremo perché Don Matteo investigava, cercava i colpevoli. Gli spettatori avranno delle risposte importanti e comprenderanno cosa dovrà imparare Don Massimo.

Anche la 13ª stagione ha ottenuto grande riscontro negli ascolti. Qual è il segreto di questa serie che resiste al passare del tempo?

Si è sempre rinnovata. All'inizio c'era solo la detection, un paio di scene di commedia e niente più. Adesso, con un processo lungo 15 anni, si è arrivati a una struttura molto più complessa: c'è la detection, la commedia, il sentimentale, le linee teen. La serie si è modernizzata, è al passo coi tempi.

Ha cominciato a lavorare in questa serie nel 2003. Nonostante gli anni di esperienza credo che non sia stato facile gestire l'uscita di scena di Terence Hill.

È stato complicato perché è avvenuto in fieri. Abbiamo avuto poco tempo. Siamo partiti pensando di dover fare tutta la serie con Terence Hill, poi ci hanno comunicato che ci sarebbe stato solo per quattro puntate e che avremmo dovuto introdurre un nuovo personaggio. Abbiamo lavorato in velocità, però poi si è incastrato tutto.

L'arrivederci di Don Matteo nella tredicesima stagione
L'arrivederci di Don Matteo nella tredicesima stagione

Come avete pianificato le battute finali di Don Matteo? C'è stato un confronto anche con Terence Hill? 

Terence Hill ci aveva richiesto di non fare un'uscita eclatante. Voleva sparire nel nulla come il cavaliere misterioso, lasciando una lettera. Un'uscita un po' western. Abbiamo deciso di sfruttare in positivo il problema di ritrovarci nel mezzo di una serie con il cambio di protagonista. Ci è venuta questa idea di far credere che Don Matteo fosse stato rapito da Don Massimo. Abbiamo usato l'ultima puntata di Terence per lanciare l'arrivo di Raoul e unire i due personaggi.

Quella di Raoul Bova è stata decisamente una scelta vincente. 

È stata un'ottima intuizione del produttore. Raoul Bova è un attore che ha una purezza perfetta per interpretare il ruolo di un sacerdote che porta speranza, dolcezza, quel tipo di visione del mondo.

Anche il modo in cui avete raccontato Don Massimo, credo che abbia aiutato gli affezionati di Don Matteo a metabolizzare questo passaggio di testimone. 

Abbiamo usato un meccanismo retorico che ha funzionato, cioè quello di farlo inizialmente odiare da tutti gli altri personaggi (ride, ndr). Però Don Massimo è talmente innocente e senza colpe, che alla fine gli spettatori gli hanno voluto bene. Il pubblico si identifica nel punto di vista di Natalina e Cecchini. Attraverso i loro occhi, si sono affezionati a lui.

Raoul Bova in sella alla sua moto nel ruolo di Don Massimo
Raoul Bova in sella alla sua moto nel ruolo di Don Massimo

Terence Hill aveva manifestato il desiderio di sostituire la serie di 10 puntate, con 4 film. Secondo lei sarebbe stata una strada percorribile?

Sono questioni legate alla produzione, non saprei. Eravamo partiti con l'idea di fare dieci puntate e la casa di produzione aveva già fatto un investimento economico di svariati milioni di euro. Interrompere il meccanismo produttivo, facendo solo quattro film era un po' difficile. Ci sono dei contratti con tante persone. Però Don Matteo non è morto, può tornare. Secondo me anche l'idea di fare un film ogni tanto, non mi sembra impossibile da realizzare.

In un'occasione, raccontò che Terence Hill le aveva chiesto di poter pedalare di più e parlare di meno. Raul Bova, invece, che richieste le ha fatto riguardo al suo personaggio?

Una cosa che ci ha chiesto, ma senza imporre niente, era di raccontare un prete contadino, francescano, legato alla terra, che si sporcasse le mani. Infatti noi lo vediamo zappare, occuparsi degli ulivi. A differenza di Terence, che è più legato al cielo, è più angelico.

Don Matteo, infatti, citava il Vangelo, era spesso in chiesa. L’impressione è che con Don Massimo l'elemento della spiritualità sia stato mitigato. A cosa è dovuta questa scelta?

La vera differenza tra Don Matteo e Don Massimo è che Don Massimo sa fare da sempre il carabiniere, non il prete. Anche la spiritualità sacerdotale piano piano verrà. In una frase direi che sta imparando a diventare Don Matteo. Lui portava i colpevoli alla redenzione. Don Massimo dovrà imparare a farlo.

Don Massimo, sacerdote legato alla terra
Don Massimo, sacerdote legato alla terra

A volte deve prendere decisioni delicate, come rinunciare a dei personaggi molto amati. La morte della figlia e della moglie del maresciallo Cecchini ad esempio, suscitarono malcontento nel pubblico.

Sì, però il pubblico deve sempre capire che noi non abbiamo carta bianca. Quando facciamo una serie dico: "Chi abbiamo?", in base a chi c'è o non c'è, io scrivo. Faccio un esempio con un'altra serie che mi sta a cuore che è Un passo dal cielo. Non c'è più Daniele Liotti. Non l'ho deciso io, è lui che ha detto di non volere più farlo. Allora bisogna trovare un modo per farlo uscire di scena. Io posso scrivere qualsiasi cosa, ma se l'attore non lo vuole fare o non c'è…Sulla figlia di Cecchini, avevamo esaurito quel personaggio.

Quest’anno c’è stato il caso di Laura Respighi, personaggio interpretato da Milena Miconi. Come mai si è deciso di portare sulla scena l'ex marito Anceschi (Flavio Insinna) ma non lei? 

È stato fatto per dare un conflitto ad Anceschi e alla figlia Valentina. Se non ci sono conflitti, non ci sono archi di trasformazione. Le scene più belle, secondo me, sono quelle in cui i due personaggi parlano della madre, di quello che hanno dovuto subire e superare. Il dolore di un uomo che si è aggrappato al suo lavoro, al senso del dovere, senza riuscire più ad accettare i fallimenti di una figlia. E una figlia che ha scelto suo padre e poi si ritrova a lottare contro di lui. Sono scelte drammaturgiche. Io devo raccontare una storia.

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