Daniela Rosati, da Galliani a suora laica: “Casta da anni, in Rai fui minacciata. Prego per Berlusconi”
Daniela Rosati racconta a Fanpage.it la sua nuova vita. Conduttrice Mediaset e Rai ed ex moglie di Adriano Galliani, nel 2005 ha fatto voto di castità, povertà e obbedienza. Da suora laica, ha offerto la sua vita a Dio. Oggi è un'oblata dell'Ordine di Santa Brigida: "La mia vita è diventata un miracolo permanente. Quando entro in una chiesa mi sento a casa". Nel corso della lunga chiacchierata, Daniela Rosati ha parlato anche dell'affetto che la lega a Silvio Berlusconi, che conosce da 40 anni e che è stato il suo testimone di nozze. In questo momento è in apprensione per le sue condizioni di salute: "Sto pregando intensamente per lui, con tutto l’amore trascendentale e fraterno di cui il mio cuore è capace, perché lo merita".
Daniela Rosati, da conduttrice tv a oblata dell'Ordine di Santa Brigida
Partiamo dalla tua vita precedente. Conduttrice Mediaset con il programma Medicine a Confronto, ma anche volto Rai, con Tutto Benessere. Come è cominciata la tua carriera televisiva?
In un modo divertente e che in pochi sanno. Fino al 1986, anno in cui ho conosciuto il mio ex marito Adriano Galliani, non avevo un televisore. Lavoravo in uno studio di architettura e la sera facevo teatro, non avevo tempo di guardare la tv. Adriano venne a casa mia e cercava disperatamente il televisore per vedere la partita. Vedevo questo signore che apriva gli sportelli degli armadi disperato (ride, ndr). Dicevo dentro di me: "Un ladro non dovrebbe essere", non capivo. Poi, volle sapere come mai non avessi un televisore e, quando glielo spiegai, mi disse: "Fammi leggere qualcosa che hai scritto". Gli mostrai un monologo. Rimase colpito e mi chiese di andare a lavorare come autrice in televisione. Così, ho iniziato.
Nel tuo libro Il canto della misericordia sostieni di avere “sopportato delle umiliazioni specialmente negli anni a Rai1”.
In Rai ho avuto un'esperienza in parte straordinaria, ma è un'azienda fatta di persone e le persone non hanno sempre uno spirito di bontà e collaborazione, possono esserci invidie. Quegli anni furono complicati per me. C'era chi mi faceva una guerra difficile da reggere. Poi ho capito che dovevo andare avanti, dovevo sopportare. Le umiliazioni che riceviamo sono da benedire, se le offri per la remissione dei peccati, ci avvicinano a Dio.
È vero che in Rai diventò un problema il fatto che tu indossassi il rosario?
Ho ricevuto minacce, urla. Mamma mia, fu una cosa terribile. Era l'anno in cui scoppiò la polemica per cui volevano levare i crocifissi dalle aule (2009, ndr). Il Governo Berlusconi si rifiutò. Nel frattempo io avevo il mio rosario sempre al collo. Avevo chiesto alla produzione di mettere in scenografia un crocifisso in modo che ogni tanto venisse inquadrato per dare testimonianza, anche senza parlarne, della posizione governativa. Mi dissero di no in maniera molto violenta. Decisi che avrei tenuto il crocifisso tra le mie braccia.
In Mediaset, invece, hai mai vissuto situazioni di tensione?
A Mediaset non ho mai avuto problemi. In Rai, invece, un dirigente si scagliò contro di me. Assistettero alla scena, accaduta dietro le quinte, un senatore del centrodestra e una onorevole del centrosinistra. Erano venuti a cercarmi e videro questa persona che urlava, agitando le braccia, minacciandomi e insultandomi. A quel punto mi dissero che dovevo denunciarlo. Risposi di no, perché non volevo essere io la causa della rovina di quella persona che mi aveva usato violenza. Non sono capace di rispondere al male con altro male. Sono nata con questo carattere, non sono vendicativa. Pregai per lui, anche se fu la causa della fine del mio programma.
Non hai denunciato neanche l'ex fidanzato che ti picchiò, facendoti perdere il bambino che aspettavi. Una decisione difficile da comprendere.
Quando è successa questa cosa terrificante, per me è stato uno shock, ancora oggi mi domando come ho fatto a superare quella prova tremenda. Però io amavo tantissimo i suoi figli, soprattutto il più piccolo. Lo amavo talmente tanto, che non potevo permettere che lui cambiasse lo sguardo verso il padre, che soffrisse più di quanto non avesse già sofferto. Per proteggerlo, non ho voluto che si sapesse. Suo padre aveva un problema di alcol, forse anche di droga. Mi chiese di occuparmi di suo figlio perché sapeva di non essere in grado. Ha letto il mio libro e mi ha detto: "Adesso capisco tante cose". Nel suo sguardo ho visto il suo modo di chiedermi scusa. Lo continuo a vedere e a sentire, non l'ho cancellato dalla mia vita.
Nel 2005, dunque 18 anni fa, hai fatto voto di castità, obbedienza e povertà. Come arrivò questa decisione?
Mentre ero nella Chiesa di Santa Brigida a Roma, ho visto un cono di luce che mi trapassava la testa, in questo cono c'era, luminosa, la parola "castità". Ho scelto di seguire questa vocazione, considerandola un privilegio. Certo, all'inizio è stato molto faticoso. Però, con l'aiuto del Signore, tutto è possibile. La mia vita è consolidata nella castità, con la consapevolezza che sto ricevendo un dono.
Daniela Rosati è l'ex moglie di Adriano Galliani
Come reagì Adriano Galliani quando seppe della tua vocazione?
Non sembrava particolarmente entusiasta, però neanche critico, abbastanza indifferente. Una volta venne a Roma, facemmo colazione insieme, gli chiesi di venire con me nella chiesa di Santa Brigida, perché mi piaceva che vedesse il luogo dove avevo ricevuto questa chiamata. Volevo coinvolgerlo, condividere con lui questa cosa meravigliosa che mi era capitata. Stava per venire, poi uno dei suoi amici lo fece desistere dicendo che sono cose da femminucce. Sai che a Mediaset, l'unico tradimento venne proprio dal mio ex marito?
Cosa successe?
Cancellò il mio programma senza dirmelo. La cosa che mi addolorò di più, il vero tradimento, fu proprio il suo atteggiamento, il suo silenzio. Andai dal direttore di rete a chiedere come mai un programma di tale successo fosse stato tagliato e lui era mortificato, si disse addolorato e dispiaciuto. Mi spiegò: "Non avrei mai voluto tagliare questo programma, l'ho portato sul tavolo di tuo marito, speravo che lo avrebbe difeso perché di grande valore e invece, lo ha tagliato. Pensavo te lo avesse detto". Sono cose che ti spezzano il cuore. Però non sono il tipo che si lamenta, che piagnucola, mi sono detta che se lo ha fatto, avrà avuto le sue ragioni.
Precisiamo che non percepisci gli alimenti da lui.
Scrissero che era facile fare la consacrata con tutti i soldi che prendevo da mio marito. Ci rimasi malissimo. Chiamai anche i direttori dei giornali, ma nessuno mi diede ascolto perché volevano che la smentita venisse dal mio ex. Lui si rifiutò. Credo sia abbastanza volgare, lasciare passare una cosa del genere su di me, che sono l'unica che non si è fatta mai mantenere da nessuno. La mia missione oggi è quella dell'unità dei cristiani, in particolare in Svezia, tra cattolici e luterani. Portarla avanti è un impegno gravoso anche dal punto di vista economico. E io lo faccio con le mie sole forze.
A soli 22 anni, infatti, i tuoi genitori ti diseredarono.
Venivo da una famiglia benestante. Mio padre era uno dei soci fondatori di una grossa, importante compagnia alberghiera. A diseredarmi fu più che altro mia madre, perché voleva a tutti i costi che io sposassi un ragazzo che a lei piaceva molto. Lei è così, devi fare la sua volontà o ti taglia fuori (ride, ndr). Anche questo ho sopportato con un certo stoicismo.
Oggi qual è la tua giornata tipo?
Dipende da dove sono. A Vadstena, la mattina le lodi con i fratelli luterani, poi la colazione insieme in cui si commenta il Vangelo o la Bibbia. Poi c'è la messa. Nel pomeriggio, ci sono i vespri, l'adorazione eucaristica e la sera la Compieta. A Stoccolma sto con le mie sorelle di Santa Brigida. Le suore sono talmente care che lasciano Gesù esposto sull'altare e mi permettono di pregare dalle 7 del mattino fino a mezzogiorno. Un'esperienza intensa e meravigliosa. In Italia, la mia giornata inizia alle 6 con il rosario in latino, sbrigo le faccende di casa, da brava massaia, poi pranzo o ceno con mamma.
Daniela Rosati e Silvio Berlusconi, un'amicizia lunga 40 anni
Ti manca la televisione?
Mi mancano le persone con cui collaboravo, sia in Mediaset che in Rai, a cui sono particolarmente legata e a cui voglio un bene pazzesco. Mi manca anche il dottor Berlusconi, che non sento e non vedo quanto vorrei, ma a cui sono sempre super grata, perché è una delle persone più straordinarie che io abbia incontrato, al di là di alcune scelte private che non condivido. Nel 2007 l'ho consacrato alla Madonna di Loreto.
In queste ore, è giunta la notizia del ricovero di Silvio Berlusconi in terapia intensiva al San Raffaele di Milano.
Alcuni dei ricordi più belli della mia vita sono proprio con lui e con la sua famiglia. Sto pregando intensamente per lui, con tutto l’amore trascendentale e fraterno di cui il mio cuore è capace, perché lo merita. È un uomo straordinario, ispirato e per questo anche molto invidiato, lo conosco da quasi 40 anni. Lo affido all'intercessione di Santa Brigida e di San Giovanni Paolo II.
Un'ultima domanda, in queste settimane si è parlato tanto di Cristina Scuccia, che ha fatto un percorso inverso al tuo, dal convento alla tv. Cosa ne pensi della sua storia?
Ma davvero? Non lo sapevo. È una scelta libera. Ha fatto un percorso al contrario rispetto al mio, ma non sono certo io a poterla giudicare. Immagino che abbia fatto una scelta consapevole, probabilmente la sua vocazione non era così forte e magari sarebbe stata una cattiva suora. Poi, sai, la testimonianza nel mondo è valida quanto la preghiera dentro a un convento. Non credo che abbia perso la fede. Immagino la porti in altre situazioni. Spero sia così.