Dakota Fanning: “Da bambina mi facevano domande inopportune, la mia famiglia mi ha protetta”
Intervistata da The Cut, Dakota Fanning ripercorre la sua carriera. L'attrice raggiunse un'incredibile successo con Mi chiamo Sam, nei panni diLucy Diamond Dawson quando aveva solo 7 anni. "I giornalisti mi facevano domande super inopportune" rivela Fanning ricordando gli esordi. A differenza di molti suoi colleghi, il suo destino non è stato segnato dalla "maledizione delle baby star" che ha colpito molti personaggi di Hollywood che, come lei, iniziarono a lavorare da giovanissimi.
Dakota Fanning: "I miei genitori mi hanno protetta"
Per Dakota Fanning, quando era solo una bambina, non fu semplice destreggiarsi con le interviste. "Ricordo che i giornalisti mi chiedevano ‘Come fai per evitare di diventare una ragazza da tabloid?' – racconta l'attrice – Le persone facevano domande super inopportune. Quando ero solo una bambina nel corso di un'intervista mi chiesero: ‘Come fai ad avere degli amici?‘" I suoi genitori hanno sempre cercato di proteggerla, deve dire grazie a sua madre in particolare: "Mi ha insegnato come trattare gli altri e anche come trattare me stessa. Ed era lì ogni secondo. Sono sempre stata trattata con rispetto".
"In molti speravano che fallissi"
Più di una volta Dakota Fanning ha avuto la sensazione che le persone intorno a lei volessero vederla fallisse: "Mi sono messa in guardia ma ero troppo giovane per farmi toccare da una cosa del genere". L'attrice non nega di essere sorpresa da quanto lo stereotipo della parabola discendente delle baby star sia radicato nella società: "È questo che vogliono che mi accada in qualche modo? È questo che si aspettano accada a queste persone?". Ammette che la notorietà, conseguenza inevitabile del suo lavoro, non è uno degli aspetti che apprezza di più: "Non mi vesto per farmi notare per strada. Semplicemente non sono io. Sono solo un'attrice".