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Corrado Augias compie 90 anni: “Morire è una scocciatura, ma vorrei andarmene senza dolore”

Corrado Augias compirà novant’anni. Il giornalista ha raccontato i suoi inizi da New York, il successo in tv, gli insulti ricevuti negli ultimi anni e, infine, parla anche della morte.
A cura di Ilaria Costabile
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Corrado Augias, giornalista, scrittore, divulgatore, volto iconico del piccolo schermo è ormai arrivato alla soglia dei 90 anni. In un'intervista a Repubblica, racconta gli inizi del mestiere, il dispiacere delle critiche che oggi arrivano feroci e parla anche della morte, di come vorrebbe lasciare questa terra.

Gli insulti ricevuti negli ultimi anni

I suoi programmi, come i suoi libri, sono più che conosciuti, dal momento che Augias in anni e anni di televisione e giornalismo è diventato uno degli intellettuali di riferimento, a cui il pubblico pensa quando si tratta di cultura. Eppure, sono in molti a non apprezzare il fatto che a suo modo, nonostante l'età, sia ancora desideroso di continuare con il suo mestiere e non sono pochi i messaggi che gli arrivano e per i quali prova un profondo dispiacere:

Quello che mi dà fastidio non è la critica. Quello che mi dispiace è l’insulto:sapessi cosa mi arriva dai social o via mail. A riassumere il concetto è più o meno: “Vecchio rincoglionito, cosa aspetti a toglierti dalle palle?”. Lo so, il gioco ormai è cattivo

Il fatto di avere ormai una certa esperienza, è diventato quasi uno status: "Fare il vecchio un po’ fuori dal tempo ha anche un piccolo valore pedagogico, serve a ricordare, a fare un collegamento col passato per tenere vivo il senso della storia. Non molti anni fa, le cose erano così, poi sono cambiate e ora i social hanno accelerato questo cambiamento". 

Il lavoro a Repubblica e il successo con la tv

I primi anni del suo lavoro sono stati a New York, come corrispondente, motivo per cui nelle prime foto di Repubblica, il giornale che lo ha accolto per una lunga parte della sua carriera, non c'era: "E me ne dispiace molto". Il mezzo televisivo, però, è quello che gli ha dato più notorietà, con  trasmissioni iconiche come Telefono Giallo:

Sì, è vero. Ebbi una grande popolarità, ma non come quella che ho adesso. Oggi non sono soltanto popolare, ma oltre agli insulti che mi arrivano, ricevo anche molto affetto, forse perché sono un novantenne prossimo all’uscita. Stamattina ho trovato questa lettera di una signora che  non conosco che mi dice quanto mi vuole bene.Perché sugli argomenti che tratto, qualche pagina di storia, un po’ di musica, credo di avere il controllo, di tenere sempre l’uditorio insieme, quelli che ne sanno un po’ di più e quelli che ne sanno di meno. Un po’ è tecnica, un po’ istinto, un po’ saper raccontare. Ho molto ho imparato da Eugenio (Scalfari ndr)

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La morte per Corrado Augias

A 90 anni quasi compiuti, la data è domenica prossima, è inevitabile fare i conti anche con l'idea della fine: "So che vorrei morire senza dolore. E non vorrei neanche andare in Svizzera". A proposito della morte, il giornalista fa una riflessione e dichiara:

Morire è una scocciatura, uno ha tanti progetti, affetti, i nipoti che vedo crescere…Ma stare lì con tutti quei tubi attaccati? Un carissimo amico di cui non ti dico il nome perché so che lo conoscevi ebbe una agonia lunga, una lunga degenza. Lo andavo a trovare e sentivamo un po’ di musica insieme. Poi un giorno disse:“Basta, non ne posso più”. Gli fecero una iniezione di morfina. Fu il modo migliore per andarsene, senza dolore. Io questo voglio fare. Sono convinto che, dato il mortal sospiro, come dice Manzoni, grazie a dio tutto è finito. Non c’è più da fare i conti con nessuno.

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