Clio Makeup: “L’America mi ha dato il coraggio di iniziare, ma tornare in Italia non ha prezzo”
Clio Zammatteo, ai più conosciuta come ClioMakeup, è diventata in poco più di un decennio una delle figure di riferimento principali in fatto di bellezza e, per l'appunto, di make up. La sua è una storia di crescita, sia personale che lavorativa, partita molto lontano dall'Italia, nel continente in cui tutto sembra possibile: l'America, per poi ritornare alle origini prendendosi cura del suo brand, della forza della sua azienda che ha visto la luce qualche anno fa, ma anche per stare nuovamente più vicina alla sua famiglia.
Affermarsi in un settore come quello del make up, è stata per Clio un'esperienza innovativa, che le ha permesso di raggiungere più persone grazie all'uso dei social, da Youtube fino ad arrivare a Instagram, ma la spontaneità degli inizi è rimasta intatta anche dopo più di 13 anni di esperienza. Fanpage.it incontra l'influencer e makeup artist a Napoli, nel nuovo store di Ovs, dove Clio ha inaugurato un nuovo progetto che coinvolge il suo brand e che abbraccia l'idea di innovare e rendere quanto più accessibile e inclusivo il mondo dello shopping, non solo online.
Un primo passo per un progetto che si propone degli obiettivi sempre più ambiziosi e che vede crescere, allo stesso tempo, una community che segue fedelmente ClioMakeup in ogni suo passo, come lei stessa racconta parlando della sua esperienza sui social.
Clio incarni il sogno americano: partita da un canale YouTube facendo tutorial fino ad arrivare ad un tuo brand. Cosa ti ha spinto a tornare in Italia?
Consideriamo il fatto che io ho iniziato nel 2008 parlando in italiano nonostante fossi in America, e con chiunque parlassi mi diceva di fare i miei tutorial in inglese, perché avrei avuto più seguito, ma sentivo che il mio legame era con l'Italia e soprattutto potevo esprimere davvero me stessa parlando italiano. Poi, con l'arrivo della pandemia e delle mie due figlie ho avvertito la necessità di tornare, perché la famiglia per me era la cosa più importante, mi mancava tantissimo.
Cosa ti manca dell'America?
L'America mi ha dato tantissimo, non posso negarlo, mi ha dato anche la spinta per lanciarmi. Sono sempre stata molto timida, se non fossi stata in America non mi sarei lanciata, ho scoperto lì questo mondo del make up e del web. Mi manca la libertà, quel modo di fare più spensierato.
Come è nato questo nuovo progetto?
Si sentiva la necessità di portare una ventata di freschezza e io sentivo la necessità di entrare all'interno di stores perché fino ad adesso non lo avevo mai fatto, avevo creato i miei pop up, ma non mi bastava più semplicemente un angolo piccolino, volevo creare un'esperienza, che pian piano arriverà in OVS di più zone d'Italia.
Cos'è per te la bellezza?
La bellezza è essere felici, la bellezza aiuta a raggiungere questo obiettivo, ma non è la cosa più importante. Essere realizzate, avere una famiglia che ci vuole bene che ci sostiene, ogni giorno avere dei piccoli traguardi che si cerca di raggiungere, tutto questo mi fa essere felice.
Hai pubblicato delle foto con e senza filtri per lanciare un messaggio di naturalezza. Che ruolo ha il make up nell'accettazione di sé?
La battaglia sui filtri la sto facendo già da un paio d'anni ed è una cosa a cui tengo molto. Io stessa, nonostante sia dentro questo mondo, mi trovo a comparare la mia vita con quella degli altri, pur sapendo che ciò che viene mostrato non è quasi mai la realtà. È importante lasciare alle persone, soprattutto molto giovani, che potrebbero non cogliere questa differenza, dei messaggi in cui sia chiaro che anche noi abbiamo dei momenti no, che non siamo perfetti. Con il trucco possiamo raggiungere dei risultati, ma non quelli che vediamo noi con i filtri, non c'è chirurgia né primer che tenga.
Il tuo percorso è iniziato nel 2008 su You Tube, ora il mondo dei social è cambiato, come si è modificata la fruizione rispetto al mondo del make up?
Tutti i social ci richiedono velocità, una volta il formato che andava di più era da 15-20 minuti, dove potevi spiegare le cose passo per passo. Anche nel mio settore ora la gente non ha più tempo, vuole vedere tutto in fretta.
E se fossi un influencer che si sta affermando oggi, quindi, cosa faresti?
Mi inventerei un format che sia più veloce, ma dia anche qualche contenuto che spieghi qualcosa. Vedo tanti contenuti simpatici, divertenti, ma che alla fine non lasciano niente. Credo che in ogni caso la gente abbia voglia di imparare qualcosa.
Qual è la prossima mission del tuo brand?
Vorrei arrivare in più punti, raggiungere più persone, perché il brand è molto amato. C'è sempre stata la possibilità di comprare online, però il mio è un prodotto fisico che la gente vuole vedere, toccare, provare l'esperienza al completo. Iniziare dall'Italia e poi uscire dai confini è quello che sogno per il mio brand. Però, come tutte le cose che ho fatto fino adesso, mi prendo il mio tempo.
Sei mamma di due bambine e a capo di un'azienda, non a tutte le donne è concessa questa dualità. Cosa ne pensi?
Penso sia necessario buttarsi, non aspettare il momento giusto. Quando sono diventata madre aspettavo sempre, mi dicevo "non ora, perché devo crescere, devo lavorare". Ma non arriverà mai il momento adatto per cambiare lavoro e per essere madre, e non ci saranno mai giornate in cui ci sentiremo felici al 100% o non avremo dei rimpianti per qualcosa che abbiamo fatto o che non abbiamo fatto.
A proposito di social, come vieni percepita in quanto madre ed imprenditrice?
Inevitabilmente quando ti esponi ricevi ogni tipo di critica, ma penso di aver fatto un buon lavoro nel bilanciare le due cose, far vedere quello che volevo della mia vita privata e del mio lavoro. Non ricevo particolari critiche, ma quando accade ci convivo, all'inizio mi facevo molte più domande, adesso la vivo molto più serenamente.