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Clio Make Up dopo le lacrime: “Ho fatto bene a fare quel video, sono umana anche io”

Al Corriere della Sera, la regina delle influencer di bellezza rivendica la scelta di aver fatto il video in lacrime: “Ho fatto bene perché sono umana e ho momenti di fragilità”.
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Anche i ricchi piangono era il titolo di una popolare telenovela degli anni '80. Titolo perfetto per Clio Zammatteo, in arte Clio Make Up che con più di otto milioni di follower e dieci milioni di euro di fatturato, un'azienda da cento dipendenti alle spalle, si è scoperta fragile e in un mondo ‘tossico'. Al Corriere della Sera, spiega che lo rifarebbe quel video sui social in cui denuncia l'ambiente delle influencer e che le è costato tanti apprezzamenti ma anche il solito rovescio della medaglia, le critiche di chi non la comprende: "Ho fatto bene perché sono umana e ho momenti di fragilità. E perché, oggi, il web sta invece diffondendo la “sindrome della ragazza felice” quella che “tutto è perfetto, tutto va bene, il mio sedere è il più alto di tutti”. E questo perché qualsiasi rappresentazione di umanità e imperfezione desta risposta svalutative". 

Le parole di Clio Make Up

Clio Zammatteo ha spiegato il motivo del video: "Era uscito un mio nuovo tonico, i commenti dei follower affezionati erano positivi, ma essendo i social sempre più esposti a chi passa per caso, c’erano commenti molto aggressivi, lamentele sul prezzo. I miei collaboratori mi hanno sollecitato un video di spiegazioni. Ma io vendo prodotti solo se so che li ho fatti bene e chi mi segue lo sa, perciò ero contraria: il prodotto deve parlare da solo". Poi hanno cominciato ad augurarle il fallimento e la malattia: "C'erano i soliti ‘trovati un lavoro serio'. 

Quando passi dall’essere persona a essere brand ti prendi non solo le antipatie personali, ma anche tutte le reazioni contro il marchio. Tutto ricade sulle mie spalle. E io sono sensibile, trattengo tutto come una spugna. Eppure, ho sempre ascoltato le critiche costruttive, le ho sempre usate per fare meglio, ma questo sistema, ora, mi fa paura. A me non frega niente di fare più soldi, a me interessa la credibilità. Rifiuto il 90 per cento delle sponsorizzazioni che mi propongono. E, prima di accettare, devo provare i prodotti: un antirughe lo pubblicizzo solo dopo averlo provato per un mese. E, se non mi convince, non lo promuovo. Poi, alle 17, stacco per andare dalle mie due bambine.

"Non cambierò me stessa"

Quale soluzione si è data, Clio Make Up? Di sicuro, spiega nell'intervista, non quella di cambiare se stessa: "Nell’ultimo periodo sono stata più cauta nel parlare, dato che ogni parola viene estrapolata dal contesto e usata per aggredire o per farne un titolo acchiappaclic con finto scoop. Anche riguardo a quella persona malata, non ho potuto dire chi è e che cos’ha. Tra le soluzioni che vedono, non c'è quella di cambiare me stessa".

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