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Clemente Mimun: “In Rai prepotenze e nepotismi, per loro tutto ciò che fa il centrosinistra è giusto”

Clemente Mimun festeggia 70 anni e si racconta in un’intervista rilasciata a Paolo Conti per il Corriere della Sera. Il direttore del Tg5 ha ricordato quando ebbe un ictus nel 2011 e come lo aiutò Silvio Berlusconi, poi ha detto la sua sulla Rai, azienda nella quale ha lavorato per 20 anni, ma in cui si sentiva “un panda”.
A cura di Daniela Seclì
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Il 9 agosto, Clemente Mimun compie 70 anni. Il giornalista e direttore del Tg5 si è raccontato in una lunga intervista rilasciata a Paolo Conti per il Corriere della Sera: "70 anni sono tanti ma non ho avuto tempo di accorgermene. Sono riuscito a diventare giornalista, è il lavoro che volevo fare. […] Chiuderò bottega quando mi si chiuderanno gli occhi. Non concepisco l’idea dei giardinetti. E nemmeno quella di pontificare nei salotti chic o in quelli televisivi".

L'ictus nel 2011 e il gesto di Silvio Berlusconi

Nel 2011, Clemente Mimun ha avuto un ictus. Nonostante le condizioni di salute, non abbandonò la direzione del Tg5. Ad aiutarlo ad assolvere al suo lavoro fu Silvio Berlusconi: "Mi salvò letteralmente, in quel momento era presidente del Consiglio. Venne a trovarmi al Santa Lucia, l'ottimo centro specializzato a Roma nella riabilitazione neurologica". E ha continuato:

Gli chiesi di sostituirmi: avevo la parte sinistra del corpo paralizzata, la bocca storta, non riuscivo a parlare. Lui parlò con i neurologi e i fisioterapisti, fece una telefonata. Arrivò un computer abilitato alle video-riunioni. Mi disse: "Guarirai lavorando, ti chiedo qualità del tg e buoni ascolti". Devo a lui se sono tornato in buona forma. Non posso più andare in moto…ma non voglio e non devo lamentarmi.

Il giornalista ritiene che la visione di Pier Silvio Berlusconi per il futuro di Mediaset, sia simile a quella del padre: "Pier Silvio Berlusconi è molto attento anche all'informazione. Vuole qualità e ascolti. Evidentemente è un "vizio" che si tramanda nelle generazioni. Sono certo che sarà accanto e valorizzerà sempre il Tg5 che considera uno dei suoi gioielli di famiglia".

Il passato in Rai, perché si sentiva un panda

Clemente Mimun ha ammesso candidamente di non avere "ricordi memorabili dei vertici aziendali che si sono avvicendati" in Rai nel corso dei vent'anni in cui lui ci ha lavorato, dirigendo tre testate. Ha chiarito, poi, che per la sua vicinanza al centrodestra, nell'azienda si sentiva "un panda":

Alla Rai sono stato a lungo il panda non di centrosinistra, una specie di foglia di fico nelle nomine. Ho visto cose, come diceva il protagonista di "Blade Runner, che voi umani non potete nemmeno immaginare. Prepotenze e nepotismi. Una legge non scritta della Rai prevede che qualsiasi cosa faccia il centrosinistra è giusta ma se a spostare una fioriera è il centrodestra, allora è una barbarie. Francamente stucchevole.

Infine, ha parlato della sua amicizia con Fiorello che reputa "bravo, intelligente e intellettualmente onesto" e del rapporto con Vasco Rossi: "L'ho conosciuto nel 1991 in una clinique per dimagrire. Da allora non ci siamo mai persi di vista. Siamo stati anche molto male nello stesso periodo. Ma, come canta lui, "siamo vivi anche grazie agli interruttori". Un artista e uomo straordinario".

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