Claudio Cecchetto: “Sono diverso da quello nella fiction sugli 883. Fiorello e Jovanotti i miei diamanti”
Claudio Cecchetto, produttore, conduttore e talent scout (è stato lui a portare alla ribalta personaggi come Fiorello, Jovanotti, Amadus e gli 883), non ha gradito la serie sulla storia del duo musicale formato da Max Pezzali e Mauro Repetto. Intervistato dal Corriere della Sera, ha detto la sua su Hanno ucciso l’Uomo Ragno – La leggendaria storia degli 883, prodotta da Matteo Rovere e Sydeny Sibilia. A proposito dei nomi importanti che ha lanciato, commenta: "Chi meritava il successo lo ha avuto, a cominciare dalle mie punte di diamante Fiorello e Jovanotti".
Claudio Cecchetto: "Nella serie sugli 883 mi hanno rappresentato in modo un po' diverso dalla realtà"
Claudio Cecchetto non è del tutto soddisfatto di come è stato rappresentato nella serie sugli 883: "Diciamo che è tutto scritto nel sottotitolo: ‘la leggendaria storia degli 883'. Hanno raccontato una leggenda, interpretandola a modo loro. E di conseguenza mi hanno rappresentato in un modo un po’ diverso dalla realtà". Non ha neppure apprezzato la rappresentazione fatta da Mauro Repetto nel suo spettacolo dove viene definito il "Conte Cecchetto" alla cui corte si presentano gli aspiranti artisti: "Mauro si è divertito a immaginare una favola medievale, ma l'unico Conte che riconosco è l’allenatore del Napoli".
Claudio Cecchetto: "Ci vuole talento per scoprire i talenti"
Alla domanda su quale sia il suo segreto per scovare personaggi di successo, rivela: "Per me è stato sempre naturale. Potrei dire che basta concentrarsi, ma forse dopo tutti questi anni devo ammettere che ci vuole talento anche per scoprire i talenti". E ancora: "Chi meritava il successo lo ha avuto, a cominciare dalle mie punte di diamante Fiorello e Jovanotti". Sul ritorno di Jovanotti dopo l'infortunio in bicicletta, sottolinea: "Lorenzo è unico. Se nasci artista, lo sei tutta la vita. Lui è un simbolo: l'Inghilterra ha avuto i Beatles, gli Stati Uniti Elvis, l'Italia Jovanotti".