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Claudio Brachino: “Barbara d’Urso e il trash? A Mediaset tutti sapevano e godevano dei suoi ascolti”

“Barbara d’Urso non ha fatto le cose in clandestinità: tutti vedevano, tutti osservavano, tutti godevano dei suoi ascolti. Le discussioni non sono mancate, per carità, ma identificare lei con il trash non è giusto”, così Claudio Brachino in una lunga intervista a Tv Blog.
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Era il 2007 quando a Claudio Brachino, diventato direttore di Videonews, Mediaset chiese l'idea di un morning show su Canale 5 "per contrastare Unomattina, titolo storico di Rai1 che andava benissimo". Gli fu affiancato il nome di Barbara d'Urso, come racconta nell'intervista a Tv Blog. Da lì ebbe inizio il genere dell'infotainment con la prima parte politica, con giornalisti e opinionisti, e la seconda dedicata "alla missione aziendale di promuovere il Grande Fratello, che era molto diverso da quello di oggi".

Brachino ricorda che "Barbara aveva un modo di fare provocatorio, mi prendeva in giro… ma alla fine trovammo una chimica" e ha ancora viva l'emozione per aver fondato un genere insieme a lei, qualcosa che "esisteva già in America, c’era in Rai, ma non a Mediaset. Infotainment alla fine significa giornalismo popolare".

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Adesso il momento storico richiede un cambio e Pier Silvio Berlusconi ha dato il via a una rivoluzione interna per riabilitare l'azienda dal termine trash. Ciò ha comportato anche l'uscita da Mediaset di Barbara D'Urso:

Quel che mi dispiace più di tutto, oltre all’exit strategy di Barbara che però riguarda i suoi rapporti con l’azienda, è che si sia detto che allontanando lei finisce l’epoca del trash. Si è fatta confusione: Barbara, il trash e il genere dell’infotainment sono tre cose diverse. Barbara non corrisponde al trash; il trash è l’eccesso linguistico che può capitare in una stagione, ma a me l’equivalenza infotainment=trash non piace. Contaminare l’informazione con il linguaggio dello spettacolo non significa fare trash. Non tutto il male deriva dall’infotainment. E poi vorrei aggiungere un’altra cosa.

E ancora, sulle responsabilità rispetto la natura di programmi come Pomeriggio 5 e Domenica Live: "Barbara non ha fatto le cose in clandestinità: tutti vedevano, tutti osservavano, tutti godevano dei suoi ascolti. Le discussioni non sono mancate, per carità, ma identificare tutta Barbara d’Urso con il trash non è giusto. Di trash esistono moltissimi esempi, dentro e fuori Mediaset. Non mi va di nominarli, ma è inutile prendersela solo con lei".

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Brachino poi parla di quando ha sentito la collega e amica l'ultima volta: "Quando ho letto la notizia della sua esclusione dai palinsesti di Mediaset, le ho scritto un messaggio e le ho detto che mi dispiaceva. Lei mi ha chiamato: era molto triste. Non abbiamo approfondito, ma ci siamo dati appuntamento a cena a settembre. Ci lega un rapporto di affetto e di stima".

Sulla scelta di Cesara Buonamici come opinionista al Grande Fratello, che può sembrare in contrasto con la scelta di non avallare più la condivisione dei generi: "Il Grande Fratello non è infotainment, è intrattenimento puro. Fino ad ora abbiamo parlato di come Pier Silvio vuole cambiare l’informazione a Mediaset. Il Grande Fratello è invece prodotto dalla struttura di Alessandro Salem, che è alla direzione Contenuti. Quindi l’avvento di Cesara è da interpretare come la volontà dell’editore di dare un segnale, della volontà di evitare eccessi anche nel campo dell’intrattenimento. Cesara ha il compito di ridefinire l’impianto del linguaggio dell’entertainment".

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