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Claudia Gerini: “Quando Verdone perse la pazienza sul set. Faccio ancora provini, non mi sento una sfigata”

Claudia Gerini si racconta: le disavventure sul set, i provini e il sogno di progetti internazionali.
A cura di Daniela Seclì
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Claudia Gerini si racconta, tra disavventure sul set e i provini che continua a fare per conquistare ruoli internazionali. L'attrice, in un'intervista rilasciata ad Arianna Finos per Repubblica, ha anche confidato: "Ancora oggi nei paesi mi vengono a dire ‘Lo famo strano'".

Le disavventure sul set

Nel corso della lunga intervista, è stato chiesto a Claudia Gerini se abbia vissuto qualche disavventura sul set. La cinquantaduenne ha ricordato una notte sul set di Suburra:

Non amo girare la notte, freddo, sonno, fatica. Una sequenza interminabile di Suburra, un cardinale che voleva togliersi la vita e io su e giù per le scale con i tacchi a spillo e le gambe tremanti. Alla fine invece che persuaderlo volevo dirgli “buttati”, andiamo a casa.

L'attrice ha ricordato anche quella volta in cui Carlo Verdone si spazientì sul set di Viaggi di nozze: "E poi Viaggi di nozze. Carlo odia la notte, in una scena silenziosa un tizio continuava a ridere e Carlo, esausto, sbotta: ‘Basta lasciateci lavorareee'".

Vorrebbe partecipare a progetti internazionali: "Faccio ancora provini"

Quando è stato chiesto all'attrice se ci siano delle etichette che la riguardano di cui vorrebbe liberarsi, Claudia Gerini ha spiegato che in molti la associano ancora al personaggio di Jessica nel film Viaggi di nozze, ma questo non è un problema: "Ancora oggi nei paesi mi vengono a dire “Lo famo strano”. Ma non è stato un problema, da Jessica in poi ho scelto cose diverse". E ha concluso dicendo che le piacerebbe che nel suo futuro professionale ci fossero nuovi progetti con Virzì, Martone, Bellocchio, Castellitto, Verdone, Gassmann. Ha assicurato di non aver mai perso "l'entusiasmo della ragazzina che faceva i provini" e ha aggiunto: "Ne faccio ancora, specie per progetti internazionali. Non mi sento una sfigata. Amo il mio mestiere e sogno ancora".

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