Ciro Priello: “Sogno un game show come Affari Tuoi. Io e Fabio Balsamo siamo Bonolis e Laurenti al contrario”

Ciro Priello è il conduttore di The Floor, il game show di Rai2 arrivato alla seconda stagione. Con Fabio Balsamo sono inseparabili: “Tipo Bonolis e Laurenti, ma a parti inverse”, ironizza durante l’intervista a Fanpage.it. Nel futuro, tra i suoi sogni c’è quello di presentare un programma come Affari Tuoi “per entrare nelle case degli italiani a ora di cena”. E su Stefano De Martino: “Lo stimo tantissimo, è un grande professionista”.
A cura di Ilaria Costabile
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Quella di Ciro Priello in prima serata, con la conduzione di The Floor, è già la seconda esperienza in veste di conduttore di un game show, affiancato dall'ormai immancabile Fabio Balsamo, con cui forma una coppia televisiva che rievoca le divertenti dinamiche che legano Paolo Bonolis a Luca Laurenti, "ma al contrario", ironizza il conduttore. Già dal primo appuntamento in tv, nonostante la nuova edizione di Temptation Island, il colosso imbattibile di Canale 5, The Floor è riuscito a ottenere ascolti soddisfacenti, superando il 5% di share. Poliedrico e dalla carriera già ricca di esperienze, dalla danza al canto arrivando alla recitazione, il 38enne napoletano ha dimostrato di essere un personaggio molto amato dal pubblico generalista, non solo da quello sui social. Nella redazione napoletana di Fanpage.it, Priello non nega che gli piacerebbe in futuro presentare una trasmissione che entra quotidianamente nelle case delle persone, proprio come sta accadendo ora a Stefano De Martino ad Affari Tuoi: "Sarebbe uno dei miei sogni".

Ciro, seconda conduzione in prima serata per te con The Floor. Già da tempo con Fabio Balsamo avete affermato di buttare un occhio ai conduttori del passato, cercando però un vostro linguaggio: l'avete trovato?

Lo stiamo ancora cercando probabilmente. La cosa bella del rapporto tra me e Fabio è che amiamo sperimentare, è un work in progress continuo. In questa stagione di The Floor abbiamo fatto un lavoro ancora diverso dalla prima, cerando di personalizzare il più possibile un format che va in tutto il mondo.

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La tv è sempre stata costellata di coppie esilaranti: se dicessi Paolo Bonolis e Luca Laurenti? 

È una delle coppie che abbiamo amato tutti, in primis io e Fabio, però la nostra interazione è diversa. Se Paolo Bonolis è il conduttore brillante che punzecchia Laurenti, noi abbiamo fatto al contrario. Mi presento sempre come conduttore entusiasta, forse anche troppo, quindi Fabio fa la controparte creando quel contrasto che abbiamo imparato a conoscere negli anni: divertente, ma anche inaspettato.

The Floor è uno show che si presta alla divisione di spezzoni sui social, dove si è anche parlato di quanto sia semplice come quiz. Non pensi che possa essere invece un punto di forza?

L'ho sempre detto in realtà, da quando mi hanno proposto di condurre The Floor. Quando ho visto l'edizione olandese ho subito pensato che fosse un programma molto ingaggiante, oltre al fatto che questo show sia seguitissimo dai bambini, proprio per la sua semplicità. Trovo sia molto bello, perché riesce a riportare le famiglie sul divano davanti alla tv, in un martedì sera, mi piace pensare che sia il nostro marchio di fabbrica. Anche perché l'Italia è un po' la patria del quiz.

A proposito di riportare le famiglie davanti alla tv, ci avete riso per primi sul fatto di avere un competitor importante come Temptation Island, uno dei pochi programmi capace di catalizzare l'attenzione del pubblico. 

Anche la mia eh, non sto scherzando (ride ndr.)

Ecco, quindi, l'obiettivo è togliere pubblico a Temptation Island o ingaggiare nuove persone su Rai2?

Lo speriamo sempre, però credo che si parli di due programmi completamente diversi tra loro. Quindi chi ha una passione verso i reality è più probabile che guardi Temptation Island e non si approccerà al game show, e viceversa.

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Ti piacerebbe essere il volto dell'access prime time in tv, come sta succedendo a Stefano De Martino?

Presentare in un access prime time, per intenderci uno di quei programmi che anticipano la prima serata, è sempre stato uno dei miei più grandi sogni. Ricordo serate intere mentre preparavo la cena insieme alla mia famiglia, apparecchiavo la tavola, tagliavo il pane, sono molto bravo (ride ndr.). Ricordo questi giochi infiniti fatti con mia madre, mio padre e mia sorella, ed entrare in quel momento nelle case degli italiani, credo sia veramente bello. Vorrei anche fare una menzione a Stefano De Martino.

Prego.

L'ho sentito prima ancora che si sapesse che fosse ufficiale la sua conduzione ad Affari Tuoi e sono stato sin dall'inizio super contento. Spero che questa seconda staffetta con Amadeus gli porti un grandissimo bene. Trovo che sia una persona fantastica, un professionista eccezionale.

Sei da poco alla conduzione, ma magari hai già un'idea di che tipo di conduttore vorresti essere?

Ho avuto una carriera abbastanza variegata, perché nasco come ballerino, poi mi approccio al mondo della recitazione e poi arrivo al mondo della conduzione. Avendo lavorato come ballerino, ho sempre guardato le presentatrici di un tempo, da Lorella Cuccarini a Raffaella Carrà, che erano artiste a tutto tondo. È per questo che, ad esempio, ho sempre voluto fortemente una sigla, che in apertura dei programmi era una delle cose che rimaneva impressa. Non so se mi vedo solo come un conduttore, ma probabilmente come una conduttrice degli Anni 90 che era in grado di intrattenere il pubblico con diverse arti: la danza, la conduzione, il canto. Sono un po' uno showman.

La comicità è il sale della conduzione in staffetta con Fabio, è un modo per mantenere un filo con i The Jackal?

Assolutamente sì, ma non è una cosa pensata. Ci viene in maniera del tutto naturale, affrontiamo la vita sempre con la risata. È un fil rouge che, probabilmente, oltre a legarci con la The Jackal, lega i nostri caratteri e il modo di vivere la vita tutti i giorni.

Fabio Balsamo ci ha detto che uno dei suoi più grandi sogni sarebbe vederti condurre Sanremo. Che ne pensi?

Grazie Fabio, grazie per la stima e per il fatto che credi così tanto in me (ride ndr). Credo sia il sogno di chiunque si approcci per la prima volta a questo lavoro, ma io non ci sto pensando minimamente perché so che per presentarlo avrei bisogno di accumulare tanti anni di esperienza. È una messa rispetto agli altri programmi, quindi per celebrare la messa di Sanremo devi conoscere benissimo la Bibbia, devi conoscere benissimo il pubblico, tutte quelle dinamiche televisive. Bisogna fare prima un po' di rodaggio.

Come ben saprai i game show sono diventati teatro in cui i concorrenti raccontano le loro storie.

E trovo che sia bellissimo.

In The Floor ne avete 100, come avete provato a raccontare le loro storie in uno spazio ridotto?

È una delle tante modifiche che abbiamo fatto nella seconda stagione di The Floor rispetto alla prima. Volevamo cercare di allargare quanto più possibile il ventaglio dei possibili concorrenti a cui affezionarsi per non arrivare nelle puntate finali a premiare degli sconosciuti. Era un esigenza proprio di tecnica di racconto che abbiamo avvertito, lo abbiamo fatto attraverso un format in questa seconda edizione che si intitola "Che animale sei". È una breve intervista che fa Fabio a qualche concorrente che pesca dal Floor per cercare di conoscerlo un po' meglio, credo sia un format molto divertente.

Hai iniziato la tua carriera come ballerino e hai raccontato del famoso provino ad Amici, che non hai passato. Col senno di poi pensi che avresti avuto più successo di ora?

Non lo so. Sicuramente fu una grande delusione, all'epoca ci credevo tanto. Lavorare come ballerino richiede un impegno importante, ricordo allenamenti tutti i giorni anche di 4 ore al giorno, compresa la domenica, diventa disciplina anche dal punto di vista fisico, per cui volevo sentire che tutta quella fatica in qualche fosse ripagata. Ho imparato nel tempo che le delusioni servono, ti rendono veramente più forte. Soprattutto ho imparato a non guardare il quadro troppo vicino per non incappare in una naturale distorsione della realtà. Ad oggi però posso dire di essere contento di com'è andata.

I The Jackal sul set di Pesci Piccoli, fonte Instagram
I The Jackal sul set di Pesci Piccoli, fonte Instagram

Chiudiamo con le novità. State girando la nuova stagione di Pesci Piccoli, cosa dobbiamo aspettarci?

Tante risate, perché è una seconda stagione ancora più pazza della prima, ma la cosa che amo di Pesci Piccoli e che è una piccola gemma della the Jackal in cui Francesco Ebbasta, Alessandro Grespan e tutti gli autori che ci hanno lavorato sono riusciti a creare delle dinamiche belle da vedere, ma anche importanti. I personaggi che raccontiamo, seppur nella follia, vivono dei drammi reali all'interno della serie e la trovo una grande ricchezza, perché riusciamo a parlare alle persone con un pizzico di ironia, ma tanto sentimento. E questa cosa mi fa impazzire.

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