Checco Zalone: “Il pubblico migliore? Quello del Nord, è pieno di terroni civilizzati”
Checco Zalone non ha bisogno di presentazioni, è uno dei comici più amati d'Italia, come dimostra la sua tournée con uno spettacolo da 55 date, strapiene: "Il pubblico migliore è quello del Nord, perché è un coacervo, c’è di tutto. È pieno di terroni civilizzati". Dopo la sua apparizione a Sanremo dello scorso anno, Luca Medici si è dedicato al suo spettacolo e in un'intervista rilasciata al Corriere della Sera, ha parlato della sua comicità, della sua ansia, del rapporto con sua moglie Mariangela e anche, alla lontana, di politica.
Checco Zalone e il politically correct
Politicamente scorretto Luca Medici lo è sempre stato, eppure sembra che al comico più irriverente d'Italia stia stretto il fatto di non avere più filtri che possano mediare ciò di cui si parla, anche nella comicità: "Oggi il problema è quello opposto: qui si può dire tutto; anche troppo. Si dà voce a chi non lo merita. Ognuno è libero di sparare le sue nullate, di ferire, di offendere, senza conseguenze. Il male del secolo è il narcisismo. E il nostro specchio di Narciso è il telefonino. Sto cominciando a pensare a un film, e il tema sarà questo: il narcisismo di massa". Col suo modo di fare, tra film e sketch in tv, Zalone ha sempre cercato di dire la sua, anche dicendo cose sconvenienti come nel film ToloTolo:
La produzione durò un anno e fu devastante, dal punto di vista fisico e mentale. Lo passai tra loro, perché non volevo caricature, volevo facce vere. Poi scrissi la canzone finale sulla cicogna strabica, che decide il destino dei bambini, chi nasce in Occidente chi in Africa…Il pubblico si è diviso. Tra i delusi, che non trovavano il film abbastanza comico, e gli entusiasti per un impegno civile che nelle mie intenzioni non c’era. Questa distinzione tra nero e bianco mi pare superata: non è che far affogare i migranti sia di destra e salvarli sia di sinistra.
L'invito a pranzo per Giorgia Meloni
Satira e politica, un connubio che il comico pugliese rifugge e quando gli si chiede quale sia il suo partito d'appartenenza, risponde: "Dei perdenti. Sono del 1977, votai per la prima volta nel 1996: Berlusconi secco. Perse. Poi non mi ricordo: ho rimosso. Di sicuro ho votato Renzi, e ha perso pure lui. L’ultima volta ho votato Pd, e ha straperso". Eppure non mancano aneddoti che lo legano al mondo della politica:
Un’estate ero in vacanza in Puglia con gli amici delle mie figlie, tutti fascistoni, quindi fan di Giorgia. Pure lei era in vacanza lì vicino. E mi mandò un WhatsApp chiedendo di incontrarmi. Io non incontro mai politici, però non volevo deludere i miei amici. Pensai a un caffè in gran segreto, ma loro si ribellarono: “La devi invitare a pranzo a Giorgia!”. Così le ho mandato questo WhatsApp, legga: “Abbiamo affittato un villino anni 80 (condonato). Ci sono panzerotti, riso patate e cozze, parmigiana, latticini… Hai allergie e intolleranze, oltre a quelle che già conosciamo?”
Il primo amore è stato la musica
Comico sì, ma anche musicista e cantante. La passione per la musica arriva prima di quella per la recitazione: "Suonavo le tastiere ai veglioni di San Silvestro con mio padre, in un gruppo chiamato Gli Amici del Sud. Sono sempre stato convinto di essere più bravo come musicista che come attore. Il massimo fu quando Pippo Baudo a Domenica In, anziché le solite nullate, mi fece suonare il jazz: Spain, di Chick Corea". Ed è proprio grazie alla musica che, però, ha conquistato sua moglie:
Mariangela conduceva il karaoke in un pub. Era la Fiorello di Casamassima. Mi colpì subito per il suo seno prosperos… per il suo sorriso. Così le dissi, guardandola nel sorriso, che avevo bisogno di una cantante per suonare ai matrimoni.