Che Dio ci aiuti 7, Elena D’Amario è Luisa: “La scena in ospedale è stata intensa, ho avuto un crollo”
Elena D'Amario è nel cast della prima puntata di Che Dio ci aiuti 7. La ballerina e coreografa, affermata a livello internazionale, nonché professionista del programma Amici di Maria De Filippi, si è cimentata nell'arte della recitazione. Nella serie tv di Rai1, interpreta Luisa Monachini, una donna fragile e perseguitata da un segreto che riguarda Elia, il bambino che porta con sé come fosse suo figlio. Elena D'Amario ha raccontato la sua prima esperienza come attrice in un'intervista esclusiva rilasciata a Fanpage.it:
Nella serie Che Dio ci aiuti sono Luisa Monachini, una donna buona ma tormentata, traumatizzata dalla morte del marito. Per interpretarla, mi sono focalizzata su quell'ossessione che Luisa ha nei confronti di una famiglia che vede sgretolarsi davanti ai suoi occhi. Da una parte è fragile, si guarda intorno, cammina nervosamente. Ma quando rivolge lo sguardo verso Elia, le esce questa umanità dagli occhi, si trasforma, è dolce. Purtroppo fa delle scelte sbagliate per la paura di perderlo. Nella vita va spesso così. Con Elia ho esplorato questo senso materno che ho sempre avuto. Questa esperienza mi ha smosso qualcosa, ne sono uscita diversa. In fondo, in 9 anni e mezzo, è la prima volta che mi fermo, che poso la valigia. Ora ho una casa a Roma. E quando ti fermi, inizi a pensare, a fare dei bilanci.
Elena D'Amario attrice in Che Dio ci aiuti 7 nel ruolo di Luisa Monachini
Elena, quella nella serie Che Dio ci aiuti 7, è stata la tua prima esperienza da attrice, che bilancio tracci?
Super positivo. Ho avuto la possibilità di prendere parte a un set dove mi sono trovata benissimo. Era la prima volta e sono stati davvero accoglienti. Ho trovato negli attori e nella squadra tecnica, un grande team. Pur non essendo la mia comfort zone, mi sono trovata bene ad esprimermi attraverso la recitazione. In fondo, anche nella danza ho sempre dato importanza all'interpretazione.
Quindi ritieni che il bagaglio di tecnica ed esperienza che hai accumulato grazie alla danza, ti sia tornato utile?
Sì, mi ha aiutato tantissimo. Spesso, infatti, ho scelto di parlare con il corpo. Magari c'era qualcosa che non riuscivo a esprimere subito a parole, allora cambiavo la battuta e ci aggiungevo una gestualità che mi aiutava a essere più chiara, più fisica, più efficace.
Quella della recitazione, è solo una parentesi nella tua carriera di ballerina e coreografa o può trasformarsi in un’altra sfaccettatura del tuo percorso artistico?
Sicuramente mi sono divertita tanto, ho trovato un altro mezzo di espressione e di comunicazione che mi piace. Quindi sì, mi piacerebbe continuare a farlo. È sempre arte. Quando sono tornata in sala prove, ho portato nelle performance danzate quello scambio artistico, quell'interiorizzare le cose in un modo per poi esprimerle in un altro, che ho imparato sul set.
A differenza di altre guest star, come Stefano De Martino o Orietta Berti che nella serie hanno interpretato se stessi, tu hai recitato davvero, cimentandoti con un personaggio particolarmente complesso. Ciò ha generato dei timori?
Certo, è successo tutto molto velocemente. All'inizio ero scettica, non me la sentivo di interpretare quel ruolo drammatico. Poi, il mio manager mi ha consigliato di pensarci. Ci ho pensato e ho deciso di buttarmi. Però avevo un timore notevole.
C'è stata una scena in particolare che hai trovato più complessa da interpretare sotto il profilo emotivo?
In realtà ce ne sono due. La prima è quando racconto la storia di Michelangelo a Suor Angela. Ci sediamo a un tavolino e io inizio a parlarle di mio marito, della sua morte in un hotel. Mi sono calata in Luisa, in quello che raccontavo, ho fatto un parallelismo con me e mi sono emozionata davvero. Alla fine di ogni scena, crollavo. Ed è stato così anche nella scena in ospedale.
A mio parere, la scena più intensa della prima puntata di Che Dio ci aiuti 7.
Credimi, quando ho fatto la rivelazione su Elia, ho avuto proprio un crollo. In realtà, la tensione emotiva è partita dall'inizio della giornata. Sono arrivata la mattina molto presto, mi hanno truccata, ho sentito l'odore dell'ospedale. Anche se è un set, i macchinari sono veri. Lì la tua testa vaga, magari ricolleghi a ricordi della tua vita personale. Quella scena mi ha toccato e sono veramente crollata. Con me c'era Fiorenza Pieri (che interpreta Suor Teresa, ndr). È stata delicatissima, rispettosa, empatica, una spalla incredibile.
Hai ricordato prima, le scene girate con Elena Sofia Ricci. Ti ha dato dei consigli?
È stata un angelo, lei poi è appassionatissima di danza quindi ci siamo connesse immediatamente, mi ha preso sotto la sua ala. Assecondava la mia spontaneità. Mi ha dato dei consigli sulla voce. Quando dovevo urlare, provavo difficoltà notevoli, ma lei mi ha aiutato tantissimo: "Ricordati che stai recitando, la voce si deve sentire, hai degli addominali assurdi, usali", mi diceva. E poi, nelle scene più adrenaliniche, mi caricava.
Luisa è una donna che si porta dentro grandi dolori, che vive in auto, che vorrebbe proteggere Elia ma rischia di metterlo in pericolo. Sei riuscita a trovare dei punti di contatto con lei?
Sicuramente l'instabilità in generale. Certo, io non ho un marito, non ho ancora dei figli, però questo senso di instabilità, questo spostarsi perennemente, io lo vivo quando sono in tour con la compagnia, dove alle volte non vediamo neanche gli hotel. Questo stile di vita ti fa avere difficoltà a relazionarti o ad avere storie d'amore.
C’è un ricordo a cui leghi il tempo trascorso sul set?
Il momento in cui ho finito le riprese. Vicario, il regista, ci ha raggiunto nella stanza dove stavamo girando e ha detto: "Elena ha finito il film", è scoppiato un applauso e piangevano tutti. Io, per scaramanzia, mi sono levata il sondino e sono saltata in piedi (Si riferisce alla scena finale del secondo episodio, ndr). Poi c'è stato un abbraccio tra me, Fiorenza Pieri, Elena Sofia Ricci e Francesca Chillemi, bellissimo, in lacrime. Il direttore della fotografia, i tecnici, erano tutti emozionati. È un momento che porterò con me, è stato bellissimo.
Con quale stato d’animo attendi la messa in onda della puntata?
Sono molto agitata, perché non ho la percezione di come sia andata. È la mia prima esperienza, non mi sono mai rivista. Anche quando monto le coreografie, lo faccio senza specchio, non mi guardo. Il fatto di rivedermi, sentire il sound della mia voce, non lo so, la vivo con molta agitazione.
Ti è capitato di confidare a Maria De Filippi che avresti fatto questa esperienza?
Certamente. Ho la fortuna di avere una persona come lei accanto, che è una guida, soprattutto quando ti accosti a fare qualcosa di diverso. Ho trovato in lei grande supporto, ma anche ironia nel parlarne. Mi ha consigliato di non prendermi troppo sul serio. Mi ha supportato nella scelta e di tanto in tanto si informava: "Come sta andando? Ti sta piacendo?", è stata super carina.
Lo scorso anno, ti sei esibita con Elisa al Festival di Sanremo, eseguendo una coreografia sulle note di What A Feeling e ricevendo una valanga di complimenti. C’è qualche possibilità di rivederti anche a Sanremo 2023?
L'anno scorso mi sono ritrovata sul palco dell'Ariston con un'artista come Elisa, che mi è stata di ispirazione sin da quando ero piccola. Anche lì, è successo tutto velocemente. Lo ricordo come un sogno, un'esperienza molto intensa dal punto di vista emotivo e mi sono divertita tanto. Quindi mai dire mai.