Casa a Prima Vista, Mariana: “Nell’immobiliare giudicata per l’aspetto, ma vado fiera dei miei ritocchi”

Mariana D’Amico ha svelato a Fanpage.it i segreti del programma Casa a Prima Vista e alcuni consigli su dove comprare casa a Milano. L’agente immobiliare ha dovuto combattere contro molti pregiudizi per arrivare dove è oggi: “Ero una giovane donna in un settore di uomini, ho lottato contro il mio aspetto estetico. Vado fiera dei miei ritocchi”.
A cura di Elisabetta Murina
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Determinazione, disciplina, empatia. Mariana D'Amico, 37 anni, agente immobiliare del programma Casa a Prima Vista, ha le idee chiare su come accontentare le richieste dei clienti e riuscire ad avere successo nel suo settore. La partecipazione alla trasmissione di Discovery, insieme a Ida Di Filippo e Gianluca Torre, le ha cambiato la vita: "È un sogno reale, adesso le persone mi cercano perché vogliono lavorare con me". A Fanpage.it ha svelato i segreti del format e alcuni consigli su dove comprare casa a Milano, passando per  i pregiudizi contro cui ha dovuto combattere per arrivare dove è oggi: "Ho lottato contro il mio aspetto estetico, ero una giovane donna in un settore di uomini. Non nego i miei ritocchi, ne vado fiera". 

Casa a Prima Vista è diventato un format di successo e appassiona un pubblico sempre più ampio. Quale pensi sia il suo segreto?

Ce ne sono diversi. Sicuramente l'immobiliare è il trend del momento che accomuna fasce diverse di persone, da chi deve cambiare casa per acquistarne una più grande a chi compra per fare un investimento. Poi noi tre (Ida Di Filippo e Gianluca Torre, ndr)  piacciamo al pubblico, abbiamo caratteri diversi che però alla fine ci uniscono. Tutte le sere è come se cenassimo insieme alle famiglie italiane, che si identificano con noi e con quello che mostriamo. Piace entrare nelle case e sognare.

Te lo aspettavi?

È stato del tutto inaspettato, mi ha completamente cambiato la vita. È un sogno reale. Grazie a Casa a Prima Vista ora le persone mi cercano perché vogliono lavorare con me.

Il tuo lavoro, quindi, è cambiato dopo la partecipazione al programma. 

Faccio sempre l'agente immobiliare, ma adesso ho una serie di collaboratori che mi aiutano a gestire la mole di richieste che arriva. Sono tantissime. Le persone mi scrivono direttamente via mail perché vogliono che sia io a occuparmi della vendita della loro casa. Per me è una grande soddisfazione, sono orgogliosa, anche se ho una maggiore responsabilità rispetto a prima. Voglio che i miei clienti siano contenti e magari tornino in un futuro. Il segreto non è la casa da vendere, ma il rapporto che riesci a creare con la persona.

Tu, Ida Di Filippo e Gianluca Torre formate un trio perfettamente bilanciato. È stato "amore a prima vista" tra di voi?

In realtà è stato odio a prima vista (ride, ndr). Abbiamo tutti e tre un animo sfidante, vogliamo sempre vincere in ogni puntata. Siamo diventati anche amici, ma quello che ci accomuna è l'essere competitivi.

Come ti sei avvicinata a Casa a Prima Vista?

Due anni fa ho creato la mia pagina Instagram Real Estate e mi è arrivata una chiamata da parte della produzione per partecipare al casting. Non ci speravo e non ci credevo. Ho mandato un primo video che è piaciuto, così mi hanno ricontattata per un provino dal vivo, durato due ore. Lo shock reale è stato però l'8 maggio del 2023, quando è stata trasmessa la prima puntata. È andata bene, ci è venuto naturale fin da subito. Per quanto mi riguarda era come se non avessi neanche le telecamere davanti. Dalla stessa sera poi i nostri profili Instagram hanno iniziare a scoppiare di followers.

I social hanno influito sulla tua professione?

L'attività social mi ha fatto svoltare. Se non ci fossero stati, oggi non sarei in tv. Sono un'amplificazione della mia comunicazione, uno strumento fondamentale.

Mariana D'Amico, Gianluca Torre e Ida Di Filippo
Mariana D'Amico, Gianluca Torre e Ida Di Filippo

Comprare casa a Milano, oggi, è davvero un lusso per pochi?

Non è per pochi, ma sicuramente è un lusso poter accedere al mutuo. Non è scontato, dipende dal proprio lavoro e anche dalla propria busta paga. Tutti vogliono fare l'affare e il lavoro da agente immobiliare consiste anche nel trovare una soluzione che sappia accontentare il cliente.

Tra i tuoi obiettivi c’è quello di evitare che chi cerca casa commetta i tuoi stessi errori. Cioè?

Essere stata per troppo tempo in affitto. Alla fine gli stessi soldi che si spendono possono essere investiti in una rata del mutuo. Consiglio di fare bene i conti, così da potersi trovare il prima possibile ad avere una casa di proprietà.

Consigli per una casa a Milano: quale zona scegliere e perché.

Una zona in via di riqualificazione urbana, nella prima cerchia o nella seconda. Una casa con due camere da letto, almeno un bagno, situata possibilmente a un piano intermedio, dal primo in su. Il mio consiglio è trovare un prodotto flessibile, che un domani può essere venduto con facilità.

Quale zona evitare?

Non me la sento di dirne una. Vendo case in tutte le zone della città, anche quelle che un tempo erano considerate pericolose.

Città o hinterland?

Possibilmente dentro Milano, però ultimamente anche la periferia si sta riqualificando e sta diventando la zona semicentrale, vale a dire Porta Venezia, Cinque Giornate, Porta Romana, Indipendenza.

Budget minimo?

Se parliamo di una zona periferica, si parte da 2.500-3.000 euro al metro quadrato a salire.

Balcone o giardino?

Giardino è sinonimo di piano terra o rialzato. Quindi, visto che consiglio dal primo piano in su, sicuramente balcone o terrazzino.

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Oltre a moltissimi complimenti per il tuo lavoro, sui social ho letto anche critiche riguardo al tuo aspetto estetico. Ti hanno mai influenzata?

No. Non nego di aver fatto i miei ritocchi estetici, anzi, ne vado fiera. L'importante è piacersi e io sono arrivata a farlo, anche davanti alla telecamera.

Sei mai stata giudicata prima per il tuo aspetto che per la tua professionalità? 

È tutta la vita che ci combatto. Ho iniziato quando avevo 20 anni, ero una giovane donna in un settore in cui gli agenti immobiliare erano per la maggior parte uomini con la cravatta e la valigietta in mano. Mi ci sono voluti anni per arrivare dove sono, ho dovuto combattere contro il mio aspetto esteriore. Magari a prima vista non do credibilità, ma quando fai capire che hai le abilità giuste immediatamente il pregiudizio svanisce. Contano i risultati e a fare la differenza sono determinazione e disciplina.

Ti sei avvicinata al settore immobiliare ancora adolescente. Da cosa nasce la tua passione?

Ho iniziato a fare investimenti immobiliare insieme a mio marito. Vedevo le dinamiche degli agenti e mi dicevo "che bello questo lavoro, voglio prendere subito il patentino da agente immobiliare". Così, mentre studiavo la facoltà di Linguaggi dei Media all'università, ho iniziato questi studi. Non mi sono laureata perché ho iniziato a lavorare.

Che ricordi hai dei primi anni?

Ho fatto una breve gavetta in un franchising durata qualche mese, poi sono partita direttamente come titolare di impresa. Ricordo che andavo a suonare ai citofoni per trovare case da vendere ed era di una difficoltà incredibile. Anche quando le trattative andavano male però trovavo sempre il modo di riniziare.

Avevi un piano B?

Non ce l'avevo e non ce l'ho nemmeno oggi.

Nonostante tu sia ormai un personaggio pubblico, mantieni una certa riservatezza sulla vita privata: casualità o scelta?

Scelta. Da quando faccio parte di un mondo in cui mi espongo capisco ogni giorno quanto sia importante essere più riservati in questo ambito. Mentre prima postavo foto dei bambini e della famiglia in maniera più leggera, adesso preferisco fare il contrario. Non c'è niente che mi spaventa, semplicemente non mi va di nutrire persone che non meritano di ricevere informazioni che mi riguardano.

Che mamma sei con i tuoi figli?

Sono una mamma lavoratrice. Sanno che non riesco ad arrivare a casa alle quattro del pomeriggio ma torno da loro la sera, a volte anche tardi. Ho avuto il primo figlio a 22 anni, si chiama Raul e ha 13 anni. Il più piccolo invece è Elia e ne ha 8. Mi seguono in tv e muoiono dal ridere quando mi fermano per strada chiedendomi una foto. All'inizio, il più piccolo era un po' scocciato e contava quante persone volevano farsi una foto con me.

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