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Campioni, Francesco Gullo: “Oggi sono un regista tv, ho perso un figlio e dono giocattoli alle pediatrie”

L’ex difensore del Cervia racconta la sua esperienza negli anni del reality: “Ho tre cose che mi porto dietro, una è il rapporto con Ciccio Graziani”. Oggi fa il regista televisivo, sogna di entrare a Mediaset e fa solidarietà con “Campioni in tour”: “Ho perso un figlio, da allora sostengo le pediatrie coi miei progetti”.
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Il viaggio di Fanpage.it nel reality "Campioni – Il sogno" prosegue parlando con quello che forse era la ‘mascotte' del gruppo: Francesco Gullo. Il difensore del Cervia passò alla storia non solo per un rapporto quasi simbiotico con Ciccio Graziani, ma soprattutto perché raccontò a tutti la bugia di aver marcato Alessandro Del Piero nello storico incontro di Champions League tra Basilea e Juventus, terminata col punteggio di 2 a 1 per gli svizzeri. "Con quella bugia", racconta a Fanpage.it, "ho risollevato le sorti di un reality che stava per chiudere, ma io al Basilea ci sono stato per davvero". Su Ciccio Graziani: "Per me, c'erano due reality: uno era il Cervia coi ragazzi di Campioni e l'altro eravamo io e Ciccio". Oggi fa il regista televisivo e sogna di entrare a Mediaset dietro le quinte: "Ho studiato dai migliori come Roberto Cenci e Popi Bonnici". La solidarietà con il progetto Campioni in tour e il dramma che lo ha segnato: "Portiamo giocattoli alle pediatrie cittadine, una decisione presa dopo aver perso un figlio". 

Francesco Gullo, tu sei uno degli storici "Campioni" di Italia1. 

Non uno. Tu stai parlando con il numero uno di quel reality, eh.

Dite tutti così. Anche Claudio Moschino, la settimana scorsa, ci ha tenuto a ribadire questo concetto. 

No, lascia stare. Adesso ti spiego perché sono io il numero uno. Quel reality stava per chiudere a novembre e l'ho risollevato io con la bugia del Basilea. Quella storia ha fatto ripartire tutto il programma, per questo, lui è sempre il numero due.

Ci sarei arrivato alla bugia del Basilea. La racconto bene per chi legge: tu avevi detto a tutti di aver marcato Alessandro Del Piero nella partita Basilea-Juventus di Champions League, persa 2-1 dai bianconeri. 

La verità è che io al Basilea mi sono realmente allenato per quattro giorni. In quella stagione ho giocato sei mesi nel Chiasso e sei nel Mendrisio. Tra questi due passaggi, ho avuto la possibilità di provare con la primavera del Basilea. Sono andato realmente ad allenarmi con loro, per quattro giorni con quella squadra allenata da Christian Gross che poi ha sconfitto proprio la Juventus.

Quattro giorni non sono una stagione e, soprattutto, non è una partita contro la Juventus. Davide De Zan scoprì l'inganno: era una cosa preparata? 

Beh, ho solo ingrandito un po' quei quattro giorni (ride, ndr) ma non ci fu niente di orchestrato. Assolutamente no. Io ero davvero forte, eh. Non fui preso dal Basilea perché in Svizzera avrei occupato uno slot da extracomunitario, che la squadra non aveva. Quindi mi sono detto, se vado a fare questo programma, dico questa bugia di aver marcato Alessandro Del Piero in Basilea-Juventus. L'ho messa così ed è andata bene. Internet non era come adesso, sono riuscito a farmi prendere anche grazie a questo. Quando poi hanno scoperto la bugia, c'è stato l'effetto al contrario: invece di cacciarmi, il pubblico ha cominciato a volermi bene.

Cosa ti porti dietro da quelle due stagioni? 

Ho tre cose che mi porto dietro. Il mio rapporto con Ciccio Graziani è la prima. All'epoca, per me, c'erano due reality: uno era il Cervia coi ragazzi di Campioni e l'altro eravamo io e Ciccio. Il secondo è il mio saluto a Palermo, allo stadio c'erano più di 35mila persone a gridare il mio nome. Io ho origini palermitane, mia nonna e mio padre sono di là, e per me è stata una cosa enorme. Il regista Roberto Cenci lo sapeva e mi fece uscire per ultimo. Fu un'accoglienza da dio del calcio.

La terza cosa?

Il tunnel a Gattuso.

Hai fatto tunnel a Gattuso?

Sì e lo dichiarai al telegiornale, a Studio Sport. Dissi che gli avrei fatto tunnel e così andò.

Come la prese Gattuso?

La prese malissimo. Chiese la mia sostituzione a Graziani. Costacurta mi diceva: "Gullo, fatti spostare perché questo ti mena". Alla fine della partita, mi ha dato la sua maglia, la conservo ancora e prima o poi dovrò farmela firmare.

Francesco Gullo affronta Gennaro Gattuso in un'amichevole storica tra Cervia e Milan al Brianteo di Monza (2005)
Francesco Gullo affronta Gennaro Gattuso in un'amichevole storica tra Cervia e Milan al Brianteo di Monza (2005)

Hai ancora rapporti con i ragazzi del gruppo? 

Ci sentiamo saltuariamente, siamo più o meno in contatto. Con Ciccio Graziani ci siamo incontrati l'anno scorso a Tiki Taka per parlare del centenario del Cervia e sono andato a promuoverlo lì, su Italia 1 da Piero Chiambretti. Due anni fa, invece, sempre io e Graziani ci siamo ritrovati testimonial insieme alla Gialappa's per lo spot della nuova Playstation.

Cosa fa oggi Francesco Gullo?

Ho un progetto che si chiama "Campioni in tour" da 14 anni. Faccio giocare i bambini negli stadi di Serie A e poi porto i giocattoli alle pediatrie cittadine. Dal 2015, invece, ho iniziato un'attività di regista televisivo a 7Gold, facendo sempre un programma per bambini. Due mesi fa ho festeggiato le 50 puntate messe in onda da regista. Ora sto lavorando a Icaro Tv in un programma di ginnastica artistica, "Volteggian le stelle". Ho ottimi rapporti con Mediaset, mi osservano e il mio obiettivo è tornare a casa nelle vesti di regista.

Escludi di tornare a Mediaset come personaggio? 

Non ho mai voluto fare reality show perché non ne ho mai avuto il bisogno. Preferisco crearmi la mia possibilità di lavorare dietro le quinte.

Se ti proponessero, uno a caso, L'Isola dei Famosi tu diresti…

No. Preferirei magari fare la regia di quel programma e per me è assolutamente naturale, proprio perché durante quel reality che fu Campioni ho avuto la fortuna immensa di avere i due registi più importanti dello spettacolo e dello sport: Roberto Cenci e Popi Bonnici. Ho potuto imparare e osservare da due mostri sacri.

Hai messo su famiglia? 

No. Con la mia compagna, abbiamo perso un figlio nella sua ultima settimana di gravidanza, tredici anni fa. Da quel momento, non ho più cercato altro. Credo sia per questo motivo che mi sono indirizzato nel sostegno delle pediatrie con i miei progetti. Quel momento è stato spartiacque. Se guardi, il progetto "Campioni in tour" non ha sponsor: è fatto esclusivamente per aiutare i bambini. Poi, certo, c'è un ritorno con i bar ma non è quello l'obiettivo.

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Parliamo di Serie A. 

Parliamo di Arabia, piuttosto.

Perché? 

Perché stanno comprando tutto e finiranno per cambiare gli equilibri del calcio europeo. Attenzione, non sto giudicando chi va in Arabia. I calciatori fanno benissimo ad andare lì, dove ci sono i soldi, ma a livello di qualità, proprio per questo motivo, l'Arabia Saudita ci farà malissimo.

Oggi pomeriggio c'è il derby di Milano. Un pronostico? 

Conosco sia i giocatori del Milan che dell'Inter e per non far arrabbiare nessuno, io metto una bella X. Se la giocano ad armi pari.

Il Napoli può approfittarne?

Guarda, quando ho visto che Spalletti è andato via, ho visto un segnale chiaro: l'annata straordinaria è difficile da ripetere. Da questo punto di vista, Spalletti è uscito indenne ed amato da tutti i tifosi. Per quest'anno, la squadra è partita male e non ha la stessa potenza, a livello di qualità, dell'anno scorso. Poi, il calcio ci insegna che fino alla fine non puoi dare sentenze, ma già se contro il Genoa dovesse perdere altri punti, sarà dura recuperare.

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