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Benedetta Porcaroli: “Recitare può avere un senso politico, per me è anche una missione privata”

Benedetta Porcaroli è la protagonista della copertina di Vogue Italia. L’attrice si è raccontata in un’intervista in cui ha parlato del suo mestiere, che può avere anche una connotazione politica, dell’uso odierno dei social che “ci dà l’illusione di avere un potere che non abbiamo”.
A cura di Ilaria Costabile
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Protagonista della copertina di Vogue Italia, Benedetta Porcaroli si è raccontata in un'intervista nella quale ha parlato del suo lavoro di attrice, di come nel tempo sia entrata in contatto con la parte più remota di sé, attraverso i sogni. Infine, la giovane interprete commenta anche l'uso dei social per comunicare e i veicolare dei messaggi.

Il lavoro dell'essere attrice

È da quando è poco più di una ragazzina che Benedetta Porcaroli si destreggia tra un set e l'altro. Progetto dopo progetto, è diventata una delle interpreti più acclamate del cinema e della tv italiana. Intervistata da Vogue, la 25enne sottolinea l'importanza che di questo lavoro, anche nell'impatto con la società:

Questo mestiere può avere un senso politico: è un amplificatore, fa sì che le persone vedano quella storia, quei temi. Per me però è anche una specie di missione privata, che non ha a che vedere con quanto pubblico avrai, coi giudizi. Ti libera, produce in te delle cose.

La molteplicità delle cose che ha scoperto di sé stessa in questi anni è riemersa spesso e volentieri nei suoi sogni. Ed è proprio nella dimensione onirica che Porcaroli ritiene di aver incontrato davvero la parte più intima di sé, quella capace di innescare le azioni più significative:

Credo che le nostre responsabilità comincino proprio dai sogni. Mi piace questo corpo a corpo che, al risveglio, faccio col mio inconscio. Nei sogni mettiamo in scena noi stessi: le varie parti di noi vengono interpretate da personaggi diversi. Ci si può rivelare qualcosa che non avevamo gli strumenti per portare alla luce: è un motore che produce le nostre azioni quotidiane. Senza il sogno ormai mi sento incompleta, come se mi mancasse un pezzo.

L'uso fallace dei social

Se recitare può essere considerato, a suo modo, un atto politico, non si può dire che l'utilizzo dei social possa avere lo stesso impatto, secondo la giovane attrice. "Posso pubblicare una storia, farti vedere che supporto una determinata causa, senza fare nel concreto nessuno sforzo. I social ci danno l'illusione di avere un potere che non abbiamodice Porcaroli che sottolinea come, spesso, ci si perde in una miriade di commenti e considerazioni su un determinato tema:

Dare un megafono a tutti è come non averlo dato a nessuno. Siamo sedati. Cosa avrebbe fatto oggi un personaggio come Pasolini? Prima le persone si esponevano, mettevano a rischio persino la vita. Mi immagino questi grandi personaggi del passato che ci guardano sconsolati: credo si aspettassero qualcosa in più.

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