Benedetta Porcaroli: “Ero spericolata, ho guidato ubriaca e contromano. Scamarcio? L’amore è amore”
Benedetta Porcaroli si è raccontata in una lunga intervista rilasciata a Andrea Scarpa per il Messaggero. L'attrice è attualmente nelle sale con il film Enea di Pietro Castellitto. Di recente, il settimanale Diva e Donna l'ha paparrazzata di nuovo in compagnia di Riccardo Scamarcio. Sembra, dunque, che siano tornati insieme. Nell'intervista ha preferito non dilungarsi più del dovuto su questo punto: "Se sono tornata con Riccardo Scamarcio? Oddio. Lasciamo perdere, dai… Tutto bene. L'amore è amore".
Benedetta Porcaroli e i dieci anni di analisi
Quando è stato chiesto a Benedetta Porcaroli se in questo periodo sia serena, l'attrice ha spiegato: "Ci provo. Mi piacerebbe non avere l'ansia, mentre voglio inquietudine e malinconia, che mi fanno crescere. Solo che di questi tempi tutto quello che abbiamo intorno ci parla di ansia". E ha continuato:
Cosa mi angoscia di più? Guerre, solitudine, violenza…Se non cambiamo sul serio, viene giù tutto. Se fosse davvero la soluzione, comincerei buttando i telefonini, che ci hanno avvelenati. L'iperconnessione ormai è una follia di massa.
La venticinquenne va dall'analista da dieci anni: "Ero adolescente, ci sono andata per essere più in contatto con me stessa, visto che sono una che cerca sempre di sfuggire mentre l'analisi mi tiene concentrata su me stessa. Non ho ancora finito di imparare". Ha raccontato poi perché ha lasciato il quartiere Balduina: "C'è un clima molto poco indulgente verso gli altri. Lì non mi sento accolta, sento uno sguardo addosso che non mi è mai piaciuto e io non posso stare nei posti dove c'è quell'energia cosi negativa, una rabbia repressa che tutti sono pronti a vomitarti addosso da un momento all'altro".
I pregiudizi e il coraggio di dire di no
Benedetta Porcaroli ha raccontato di avere subito dei pregiudizi: "Sono una bella ragazza. Ogni tanto l'atteggiamento di sufficienza tipo "vediamo questa che sa fare" lo percepisco. E normale, non me la prendo". Inoltre, negli anni ha imparato a dire di no, quando ritiene che un progetto non serva al suo percorso: "Alcuni magari sono anche scritti bene, ma se non servono al mio percorso che li faccio a fare? Certo, con il collasso generale degli intellettuali, nell'era degli iPhone trovare cose belle da raccontare è difficile. Sembriamo tutti un po' sedati. Sempre più distratti e meno empatici, che per il cinema è la fine. Auguriamoci che passi". Infine, ha svelato:
La cosa più illegale che ho fatto? Qualche volta da giovanissima ho fatto la spericolata e un po' ubriaca ho guidato contromano. Roba da deficiente. E di notte entravamo nelle case occupate dagli zingari. Così, per il brivido. Ero un cane senza collare.