Antonio Caprarica fa a pezzi Harry e Meghan: “Due scappati di casa, non dicono una sola verità”
Antonio Caprarica non ha gradito nemmeno un minuto della docuserie Netflix Harry & Meghan, la cui prima parte è stata rilasciata nella giornata di ieri, 8 dicembre. A Fanpage.it, il giornalista e scrittore – massimo esperto della Famiglia Reale – ha raccontato le sue impressioni senza mezzi termini: "In generale non c'è una sola parola di verità nelle cose che dicono questi due scappati di casa. Nel caso loro, l'espressione è proprio da prendere in senso letterale". Fuori in libreria, il suo ultimo libro edito da Sperling&Kupfer che ha un focus proprio sui due fratelli: "William & Harry. Da inseparabili a nemici".
Signor Caprarica, che idea si è fatto della docu-serie?
È un monumento al narcisismo e alle bugie. Persino il recensore del Guardian, giornale che non è mai stato tenero con la Famiglia Reale, ha scritto che appena l'ha vista gli è andata di traverso la colazione. Trovo che sia un'operazione commerciale brutale, smaccata, evidente. Capisco che in Gran Bretagna stia suscitando larga indignazione, non solo a Corte.
Il documentario non manca di accusare apertamente il Regno Unito di razzismo.
Francamente, questa ossessiva insistenza di presentare il Regno Unito come un paese strutturalmente razzista, è eccessivo. Accuse che vengono da una signora che vive nel paese dove ancora opera il Ku Klux Klan e dove ci sono episodi evidenti di discriminazione razziale, lascia molta delusione.
Si aspettava una mossa del genere da uno come Harry?
Come lei sa, ho scritto un libro dedicato ai due fratelli "Da inseparabili a nemici" e onestamente non mi aspettavo che arrivasse a questo. Comincio a pensare che non abbiano torto quelli che sostengono che sia manipolato dalla moglie, che è evidentemente molto esperta e molto accorta alla comunicazione. La cosa che mi colpisce è il disegno preordinato. I vari passaggi dell'intervista in cui ci sono brani dei due che si sono filmati in tempi in cui ancora nessuno poteva immaginare che ci fosse questo, dimostrano che era tutto preordinato. Harry lo dice anche con chiarezza, non ricordo se nella prima parte o nella seconda che andrà la settimana prossima, che gli amici gli avevano consigliato di filmare tutto, una volta consumata la rottura con la Casa Reale. E guarda un po', questi filmati sono finiti direttamente nella docuserie di Netflix.
Eppure dicono di aver raccontato la verità.
Bisogna ricordare sempre che questa roba che loro presentano come "loro verità", è qualcosa che porta nelle loro tasche centinaia di milioni. Quindi, sarà pure la loro verità ma è ovviamente una verità a pagamento da parte di una piattaforma televisiva che ha bisogno di materiali esplosivi per fare ascolti. È una verità che fa comodo a chi ha commissionato la docuserie e ai due protagonisti. È un po' triste.
Il documentario suggerisce un parallelo tra la storia di Diana e quella di Meghan. Cosa ne pensa?
Per certi versi, è ridicolo il tentativo di spacciare Meghan per la nuova Diana. È patetico. Diana era una ragazza veramente ingenua, aveva 18, 19 anni e non aveva la minima idea di cosa stesse per accadere nella sua vita. La signora Meghan Markle è entrata nella Famiglia Reale a 37 anni, da navigata attrice di Hollywood e aveva molta esperienza di vita, fin troppa forse, qualuno direbbe, che addirittura ignorasse che bisognava fare l'inchino alla Regina. Nessuno le aveva spiegato che la Regina d'Inghilterra non era solo la nonna di Harry, ma anche Capo di Stato britannico? Se nessuno glielo aveva spiegato, o non lo aveva capito, è un problema serio ed è un problema suo.
Che reazione si aspetta dalla Famiglia Reale?
Non ci sarà nessuna reazione da parte della Famiglia Reale. La consegna impartita dal Re è stata "keep calm and carry on", come si diceva in Inghilterra sotto le bombe naziste nel '40-'41. A questo monumento al narcisismo, la Famiglia Reale opporrà la fatica e il lavoro quotidiano della rappresentanza degli interessi del paese. Da quando hanno perso ogni potere politico, il lavoro dei reali è la filantropia. Lo abbiamo visto nel recente viaggio americano di William e Kate, impegnatissimi sul fronte ambientalista, mentre fratello e cognata erano impegnati a scolpire i loro profili televisivi, loro facevano gli interessi di una causa che non è nemmeno solamente britannica, ma globale.
Trova un parallelo tra la storia di Harry e quella dello zio della Regina Elisabetta, Edoardo VIII?
Non è un caso che in Gran Bretagna sia uscito in questi giorni "The Traitor King", il Re Traditore. Edoardo VIII è un signore che tra la fine degli anni '30 e la seconda guerra mondiale ha attivamente lavorato contro il suo paese d'intesa con agenti del regime nazista. Si preparava, in caso di vittoria dell'asse, a ritornare come sovrano fantoccio messo lì da Hitler. In casa Windsor, i precedenti di traditori non mancano. Anche Harry merita quella qualifica perché tradisce le ragioni stesse della sua famiglia. Per risentimento o per denaro, per i sospetti della sua stessa origine, anche se è molto difficile a dirsi. Dal punto di vista dei comportamenti, però sì, c'è molta somiglianza. Anche se per Edoardo VIII c'erano altri argomenti, era un esilio vero e proprio. Nel caso di Harry, sono anni che continuano a stendere tappeti rossi purché torni a casa ma lui non vuole saperne.
Si era detto che Harry e Meghan volessero provare a ricucire i rapporti…
E invece era evidente che non c'era sin dall'inizio alcuna intenzione di ricucire alcunché. Qualsiasi chiacchiera su una possibile riconciliazione, in questo momento, è assolutamente irrealistica. Francamente, ora vedo un problema nei Sussex. Una volta che hanno vuotato il sacco sui Windsor, non vedo cosa possano dire più di quello che hanno già detto, ripetuto e ricicciato. Dovranno campare della rendita di questi colpacci, perché non credo che il loro contributo nella storia mondiale prometta di essere particolarmente rilevante.