Anna Falchi sugli ex Fiorello e Stefano Ricucci: “Hanno approfittato della mia ingenuità, perle ai porci”
Anna Falchi è tornata con la mente a due degli amori più chiacchierati da lei vissuti, quello con Rosario Fiorello e quello con Stefano Ricucci. La conduttrice de I Fatti vostri ritiene che il suo errore sia stato quello di iniziare una relazione con uomini che probabilmente non erano giusti per lei.
Anna Falchi era fidanzata con Fiorello, poi ha sposato Stefano Ricucci
Anna Falchi è stata fidanzata con Rosario Fiorello negli anni '90, precisamente dal 1994 al 1996. Finì per un tradimento. Nel 2005, poi, ha sposato l'imprenditore Stefano Ricucci, ma il matrimonio è finito circa un anno dopo. Anna Falchi ne ha parlato in un'intervista rilasciata al settimanale Oggi:
L’errore fondamentale è il mio, sta nella scelta “originaria”, nell’uomo che mi ero presa: ho quasi sempre dato le perle ai porci. Quella con Rosario fu la prima storia d’amore della mia vita: ero piccola, senza esperienza. E ho sposato Ricucci senza conoscerlo a fondo, per una questione di delicatezza: la mia educazione finnica mi porta a non invadere la libertà altrui. In entrambe queste storie, hanno approfittato della mia ingenuità. Ma non cambio, sono ancora così.
La conduttrice oggi sogna un uomo come Zlatan Ibrahimović, che purtroppo per lei è sentimentalmente impegnato con Helena Seger: "Non l’ho mai incontrato, per me è l’uomo per eccellenza e ha la mia stessa ironia. È l’unico che mi fa palpitare".
L'amicizia con Giorgia Meloni e quella confidenza su Berlusconi
Anna Falchi ha parlato anche dell'amicizia con Giorgia Meloni. Quando si sono conosciute tramite amici in comune erano ancora "pischelle" e "entrambe single": "Lei girava con il motorino, era simpaticissima". In un'occasione l'attuale Presidente del Consiglio l'avrebbe invitata all'inaugurazione del bar di un suo amico perché Anna Falchi era già famosa e avrebbe "portato visibilità". Poi la confidenza su Silvio Berlusconi:
Lei mi confidò che avrebbe lasciato il Popolo delle libertà per fondare qualcosa di suo. Mi disse: “A Berlusconi voglio bene, ma non mi riconosco più in quell’uomo”. Ha sempre avuto due palle “fumanti”.
